VIDEO – Il Muro del Canto: Roma tra cinema, musica e poesia

di Redazione The Freak

VIDEO – Il Muro del Canto: Roma tra cinema, musica e poesia

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VIDEO – Il Muro del Canto: Roma tra cinema, musica e poesia

di Redazione The Freak

“Parlare di musica è come ballare d’architettura” diceva  Frank Zappa, buonanima.

Lo scorso dicembre, nel retro di un piccolo locale della provincia di Roma ” il S.i.lo.S” di Guidonia Montecelio- mi ritrovo a discutere proprio di questo con i Muro del Canto, complesso di musica popolare  romana.

Nato dal 2010, sei persone formano il Muro: Daniele Coccia  dei Surgery alla voce, Alessandro Pieravanti al timpano e ai racconti, Giancarlo Barbati alla chitarra elettrica, Alessandro Marinelli alla fisarmonica, Ludovico Lamarra e Eric Caldironi (En Plein Air) al basso e alla chitarra acustica . Il 16 gennaio è uscito il loro primo disco, “L’ammazzasette” (Goodfellas/Bigtime), anticipato da “La spina”,  il primo video ufficiale del gruppo diretto da Carlo Roberti (Solobuio).

Dicevamo prima di quanto sia difficile (o forse inutile) parlare di musica, se poi si mettono in mezzo termini come “acido”, “onirico”, “ricorda quello ma sotto qualche tipo di droga”, le cose si complicano. Nel vedere un loro concerto, viene prima in mente Pasolini piuttosto che un altro gruppo. Nel fare un tentativo, dovendo aiutare qualcuno ad orientarsi nella musica del Muro, direi che la direzione è una Roma senza tempo, magari trasteverina e disillusa, un viaggio accompagnato da pianti, sorrisi, singhiozzi, gioia e amarezza, in un tempo a cavallo tra gli anni del Belli e di Trilussa fino ai giorni nostri.

Ma, avvertono i ragazzi del Muro : “Questa è solamente una tua immagine, difficilmente  parliamo di un luogo o di un tempo determinato. Trastevere è una tua idea, che viene magari dalla tua esperienza. Il dialetto romano per noi è solo un mezzo espressivo, che ci viene più immediato, ma le nostre canzoni raccontano storie universali. Non c’è solo musica nel Muro.

In effetti, limitare esclusivamente i Muro del Canto all’ambito musicale è errato. Un loro concerto è innanzitutto una narrazione, capace di muoversi oltre le note per abbracciare il cinema ed i racconti. E ad un racconto,  un buon racconto, non servono etichette o categorie. Ma stiamo di nuovo parlando di musica: già  vedo Frank Zappa scuotere la testa.

A raccontarci del gruppo, sono Alessandro, Daniele e Giancarlo:

 

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