L’inizio
dell’era Draghi

Via Zingaretti e Arcuri:
è iniziata l'era Draghi

Disabituati al silenzio, credevamo che senza clamore, senza show e senza chiacchiere
non si potesse fare politica. Ci sbagliavamo

di Flaminia Camilletti
di Redazione The Freak

L’inizio
dell’era Draghi

Via Zingaretti e Arcuri:
è iniziata l'era Draghi

Via Zingaretti e Arcuri:
è iniziata l'era Draghi

di Flaminia Camilletti
di Redazione The Freak
Draghi

L’inizio
dell’era Draghi

Via Zingaretti e Arcuri:
è iniziata l'era Draghi

Disabituati al silenzio, credevamo che senza clamore, senza show e senza chiacchiere
non si potesse fare politica. Ci sbagliavamo

di Redazione The Freak
di Flaminia Camilletti
3 minuti di lettura

Disabituati al silenzio, credevamo che senza clamore, senza show e senza chiacchiere non si potesse fare politica. Mario Draghi ci dimostra il contrario: a meno di un mese dall’inizio del suo mandato ha già rivoluzionato l’architrave della gestione Covid. 

Fa tutto nel suo stile, quello del low profile. In pochi giorni affida Franco Gabrielli ai servizi segreti con le nomine dei sottosegretari, due giorni dopo sostituisce Borrelli con Fabrizio Curcio al vertice della protezione civile e per concludere, il primo marzo, convoca Domenico Arcuri e senza annunci o conferenze stampa lo rimpiazza con Francesco Paolo Figliuolo.

A sinistra Domenico Arcuri – a destra Francesco Paolo Figliuolo

Tre mosse veloci, ma fondamentali. I tre profili promettono un radicale sconvolgimento dell’approccio alla gestione dell’emergenza: Figliuolo è da due anni e mezzo il responsabile della logistica dell’esercito, Gabrielli ha coperto tutti i ruoli di vertice del corpo di polizia e Curcio è considerato un dirigente molto esperto di strutture legate alla gestione di emergenze, segretario di Bertolaso e responsabile della gestione del Giubileo del 2000. Grande competenza per tutti i profili scelti. 

La sostituzione di Domenico Arcuri, in particolare, era decisamente attesa, specialmente dopo le indagini della procura sulla fornitura delle mascherine cinesi e il grande lavoro di inchiesta svolto da alcuni giornalisti de La Verità e dalla trasmissione televisiva Quarta Repubblica che con i loro scoop hanno portato alla luce il caos della gestione vaccini. Lo stesso quotidiano con un bel gioco di parole, all’indomani delle dimissioni di Arcuri titolava “CACCIATO ARCURI: C’È SPERANZA”.

È proprio nella figura del ministro della Salute che si raccolgono la maggior parte delle riserve: sono in molti a chiedersi perché sia stato confermato. Risposte certe non ne abbiamo e se le mosse di Mario Draghi saranno quelle giuste lo scopriremo solo più avanti, nel frattempo la comunicazione politica cui eravamo abituati è stata completamente stravolta.

Negli stessi giorni Rocco Casalino gira tutti i talk show per promuovere il suo libro, Giuseppe Conte si ritaglia un nuovo spazio come leader politico in un partito che non sa cos’è diventato, il Pd si arrovella con i propri psicodrammi, l’ultimo colpo di scena arriva con le dimissioni di Zingaretti e Matteo Salvini non sa più a chi fare opposizione.

Lo show va avanti ma nelle stanze del potere qualcosa si muove e il nostro compito è quello di non distrarci. What’s next?

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