Trappole e parole

di Redazione The Freak

Trappole e parole

di Redazione The Freak

Trappole e parole

di Redazione The Freak

Trappole e parole

Vivere come mira nel buco
di una tazza da ingollare.
Avidamente vivere
come l’acciarino secco
e del mare, incrostato suono adula
dietro a quel monte
una cartolina nel vuoto
che di storia s’ingromma!
E quel sonnifero che schernisce i sensi,
che intorpidisce l’anima
quando vita si defila
col becco da santarellino. O quando i gelsi,
cadono sul marciapiede
e ad uno ad uno, lesti si sparpagliano…

e lentamente…

E l’aver imparato ad ascoltare i suoni
quando nell’orecchio si strofinano:
suoni modellati o insulti appesi ai ganci,
fino a farli sanguinare!
E l’aver capito come rovesciare
un’anima da imbarcazione,
che si dimena nella rissa delle onde,
come grappoli gonfiati di pesci
sull’orlo d’un ragno e la sua rete,
è pensiero sanguinante che sul ventre
s’aggroviglia, …e che cadenzata

scende.

Vocabolario nel suo mucchio
fertile e selvaggio,
di parole al mercurocromo
e in dono, i sospiri
d’un pensiero che resiste persino
in uno scafo. Organi di lettere,
strati in metallo oltre i bassifondi
in stanze pregne di pene,
affollate da fischi che oltrepassano
selvagge porte seccate dal tempo
sull’uscio e una scure di mistero.

E quel pensiero così tascabile…
un poco sottile e bruno,
che s’è insinuato
sgusciando, sott’acqua pitture
d’anguilla e mirabilia
di sculture come luce di scogli
e un pomo di sole.
E quella fontana di parole,
che fluide scorrono sciando
per vicoli attrezzati e blandi,
giorni di pioggia
e quel bagnato ingresso,
aperto da imprevisto
e da una boccetta di lago
nel mio purpureo, regresso
manto di albero nudo vessato
dal ficchino vento.

Scomodo un pensiero

di Fabio Strinati, all rights reserved

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