The Freak’s Cinema & Note Collection: Chi ama, taccia!

di Vittoria Favaron

The Freak’s Cinema & Note Collection: Chi ama, taccia!

di Vittoria Favaron

The Freak’s Cinema & Note Collection: Chi ama, taccia!

di Vittoria Favaron

Chi ama…. Taccia! Meglio… tacci sua!

Ebbene si, cari lettori, abbiamo avuto bisogno di un periodo d’incubazione e di metabolizzazione di ben 15 giorni per superare lo shock mediatico derivato dallo spot zuccheroso rasente il diabete della sempre impeccabile Baci Perugina.

Ok, vi starete chiedendo perché bisogna sempre sparare sulla croce rossa, in tal caso contro la carta argentea del cioccolatino più famoso d’Italia e più amato dalle coppie in Love, ma, in sincerità, ce l’hanno tirata, a sto giro.

Abbiamo i nostri buoni motivi, credeteci.

1) Quando si parla di sentimenti, amore, amicizia, famiglia, figli etc, i nostri afflati scribeschi si uniscono in cerchio tipo seduta degli alcolisti anonimi per comprendere il perché si debba buttare in una caciara di marketing concetti che la letteratura, il cinema, le arti in genere e soprattutto la vita di tutti i giorni rendono in modo ben più efficace e veritiero.

Ok è marketing, ok cadeva San Valentino, ok è stato raccontato di tutto, è stato inventato tutto, ok. Ma se l’obiettivo dei creativi della pubblicità era quello di innalzare il livello di speranza circa i buoni sentimenti, just for one day, ci sentiamo obbligati a contattare i creativi dello spot della Saratoga di qualche anno fa che in fatto di invettiva ne hanno da vendere. (consiglio la visione sul “Tubo” dello spot in questione n.d.r.).

2) Non vogliamo spalare chili di cinismo sulle vostre sweet dispositions ma vorremmo semplicemente far passare l’idea che nelle relazioni vere, quelle che si consumano intorno e dentro le nostre mura di casa, non ci sono Jacques Prevert e i suoi versi suggestivi a fare da sottofondo, men che meno il bagnasciuga del  mare di Gaeta all’ultimo piano del palazzo dell’Enel in via Regina Margherita.

Chiariamo, piacerebbe a tutti noi NON buttare imprecazioni mentre siamo avvinghiati al nostro lui/lei, goderci quell’attimo così intenso, dimenticarci che  abbiamo indosso un paio di Sergio Rossi comprate in saldo su Yoox, malamente inzuppate di acqua salina mentre una voce fuori campo in stile Luca Ward ci dice: i ragazzi che si amano etc.

Abbiamo detto  “piacerebbe”, ma siamo sicuri che sia così?

3) In una logica di normalità, non funziona propriamente come nel tanto castigato (da noi) spot dei Baci, ma piuttosto accade che nelle situazioni ad alto tasso di romanticismo qualcosa non vada nel verso giusto…

Pensiamo, ad esempio, alle volte in cui il nostro lui, o la nostra lei, ha avuto l’ardire di dedicarci un brano, una canzone top of romantic per conquistarci, per ammaliarci, per fare il botto d’ascolti e invece… è finita in tragedia.

Non è un paradosso né un’esagerazione.

Cari lettori, ciò accade continuamente, e chi non è stato coinvolto nella “tragedy musicale” si chiede ancora se fosse questo il problema della loro relazione andata storta.

Il panico che può scatenare una scelta fallace con la persona destinataria di cotanta ispirazione sonora è ben che servito.

La percezione del romanticismo che ogni persona applica a sé stesso e alla dolce metà spesso offusca il buon senso.

Dedicare, ad esempio, a una ragazzina di 16 anni Angela di Luigi Tenco oppure a una vera intenditrice musicale Occhi Blu di Vasco Rossi, o ancora, omaggiare un week end so sweety a Roma con una grezzata discotecara di ultimo grido, come potrebbe essere definito se non: TRAGICOMICO?

Eppure è accaduto, e gli esempi sopra citati sono storie di vita vissuta, che in confronto Mistero con Daniele Bossari è paragonabile alla Melevisione.

Potremmo continuare, per darvi l’idea di come spesso l’amore prenda rotatorie ad personas beffandosi, volentieri, della segnaletica fondamentale(altro che ostacoli del cuore, qui scatta il ritiro patente. Elisa accanna).

Accade che Lui esordisca con una dedica su mtv, utilizzando il capolavoro di Alex Britti “una su un milione” (come farne a meno vè), per poi riconsiderare l’opzione dieci ragazze per me a pasquetta e meritarsi una sonora scudisciata dalla malcapitata del milione. (Girl Power).

Partecipare al festival della scontatezza con l’ausilio del brano delle Vibrazioni “Dedicato a te”. Non c’è altro da aggiungere.

Esordire, in ottimo stile amarcord, con un pezzo super trash dei gloriosi anni 90 e cioè “Vero Amore” dei Ragazzi Italiani.

Scoprire che il tuo lui ti ha regalato un album di musica gotica mentre tu hai pensato al sempre ottimo Francesco De Gregori. (che amarezza).

Bene, ora che vi abbiamo presentato un quadro così nefasto circa gli accadimenti che convergono nelle coppie “comuni”, vi starete chiedendo se è davvero sufficiente rivedere ad oltranza lo spot della Perugina oppure sarebbe meglio infilare il cucchiaio nel barattolo di Nutella Gigante come premio di consolazione (e buon placet di Nanni Moretti in stile Bianca n.d.r).

Sicuramente servirà la Nutella e certamente per ogni coppia “normale” e single “convinto” (convinto anche contro la propria volontà ), oltre alla triste sorte di avere ricevuto in dichiarazione simili canzoni, ci saranno momenti di solitudine/disperazione, passati a sul divano di casa, ben lontani dal roseo e surreale quadretto che la pubblicità dei Baci Perugina ci ridipinge puntualmente per San Valentino.

Ma è proprio qui che in ogni film/commedia sentimentale che si rispetti entra in scena il gran finale. Il classico lieto fine, quel momento in cui la coppia si ricongiunge, si abbraccia, si dichiara amore eterno.

È vero, alle coppie comuni probabilmente non capiterà mai di baciarsi in mezzo alla tempesta senza che la Lei si arrabbi con il suo Lui per ogni aspetto negativo di quell’attimo (probabilmente lo accuserà anche di aver causato il temporale).

Ed è vero, continuiamo a guardare scene di coppiette felici ed innamorate, quando la stragrande maggioranza di noi si ritrova puntualmente a combattere con problemi sentimentali di varia natura e di difficile risoluzione.

Il punto è, però, un altro.

Al di là di ogni utopistica convinzione e di ogni irrazionale sentimentalismo, ci tocca riconoscere che un “vero” amore, nostri cari lettori, esiste o esisterà per ognuno di noi.

Ecco, quando si parla di amore, prima o poi si cade sempre nel romanticismo e probabilmente anche noi lo stiamo facendo. Arriva il momento del “vissero per sempre felice e contenti”, in cui si chiude il sipario mentre tutti con aria sognante pensano al principe azzurro o alla donna ideale.

Noi, però, quando parliamo di “vero” amore non ci riferiamo a questo.

Perché il principe azzurro non esiste, come non esiste l’uomo o la donna ideale, come probabilmente a nessuno di noi capiterà di baciarsi sotto la pioggia con il proprio partner o di scambiarsi dichiarazioni di amore eterno.

Capiterà, però, di trovare una persona che ci faccia stare bene, che ci completi, che riesca a farci ridere, anche nei momenti più tristi, che capisca e conosca ogni parte di noi, che diventerà la nostra irrinunciabile quotidianità, che si prenderà per sempre cura di noi.

E questo non dipenderà dall’aver azzeccato la scatola di cioccolatini di San Valentino o dall’avere indovinato la canzone da dedicare o dall’avere capito quali siano le mosse “giuste” per conquistare una persona.

È un qualcosa che nasce in maniera naturale da una “speciale” affinità, ma che soprattutto si costruisce nel tempo con la capacità di comprendere l’altro, di cercare sempre la sua serenità e con la maturità di sapere affrontare ogni problema o incomprensione e di riuscire a farlo in modo sincero.

Detto questo, dopo avere toccato anche noi il fondo del romanticismo più smielato, diamo ai nostri lettori la possibilità di scegliere il lato della medaglia che preferisce.

A chi vuole concedersi un momento di sognante (e anche un po’ masochista) sentimentalismo, offriamo i nostri “finali” preferiti, scelti ad hoc per emozionarci tutti insieme alla visione di una coppia che si riappacifica.

A chi vuole ridere e deridere questi soliti discorsi sull’amore eterno, il lieto fine ecc…ecc.., riserviamo le canzoni più ridicole e meno romantiche che siano mai state dedicate.

Buon ascolto e buona visione!

Di Giulia Corigliano e Vittoria Favaron all rights reserved 

Tragedie Musicali:

 

 

I frame cinematografici riappacificatori:

Grey’s Anatomy

Sex and the city

Baciami ancora

Se scappi ti sposo

Prime

Vicky Cristina Barcelona

Colazione da Tiffany

Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto

The family man

Io e Annie

Manhattan

Mr. and Mrs. Smith

One day


 

 

 

 

 

 

Una risposta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati