Si torna ad Hawkings per la terza stagione di Stranger Things, ma siamo in estate, fa caldo ed è tutto molto caldo. I giovani protagonisti sono alle prese con i primi bollori adolescenziali, cercano di sopravvivere di fronte al ritorno del mind flayer, riattivato dall’apertura di una breccia nel “sottosopra” dai russi comunisti cattivi degli anni ’80. I Duffer brothers fanno maturare i loro giovani protagonisti, dirigendo una terza stagione meno sorprendente dal punto di vista dell’intreccio ma (come i suoi protagonisti) più matura nella messa in scena. Stranger Things si conferma un’ottima serie tv che ti lascia incollato al divano nonostante il lancio estivo.
di Fabrizio Lucati, all rights reserved