Si torna ad Hawkings per la terza stagione di Stranger Things, ma siamo in estate, fa caldo ed è tutto molto caldo. I giovani protagonisti sono alle prese con i primi bollori adolescenziali, cercano di sopravvivere di fronte al ritorno del mind flayer, riattivato dall’apertura di una breccia nel “sottosopra” dai russi comunisti cattivi degli anni ’80. I Duffer brothers fanno maturare i loro giovani protagonisti, dirigendo una terza stagione meno sorprendente dal punto di vista dell’intreccio ma (come i suoi protagonisti) più matura nella messa in scena. Stranger Things si conferma un’ottima serie tv che ti lascia incollato al divano nonostante il lancio estivo.
La videorecensione di Fabrizio Lucati
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Fabrizio Lucati
Nato miracolosamente sano pochi giorni dopo il disastro di Cernobyl, in una delle poche città italiane che può vantare una centrale nucleare, Fabrizio Lucati si affaccia al mondo del cinema grazie ai cofanetti VHS delle trilogie di Star Wars, Indiana Jones e Ritorno al Futuro. Durante l'infanzia sviluppa una vergognosa preferenza per il cinema di intrattenimento/pop/caciarone/blockbusteriano. I genitori infatti, usavano lasciarlo a via Umberto I a Latina, fronte Cinema Giacomini, per lo spettacolo delle 16.30 e lo venivano a riprende dopo tre ore, finito di fare la spesa e una passeggiata. Il ragazzino era infatti troppo rompi coglioni per essere portato in giro. Dopo il diploma in ragioneria si iscrive al DAMS per fare lo sceneggiatore, ma il DAMS non è pronto per accoglierlo, così lo lascia. Torna al primo grande amore, la contabilità. La sua brillantezza lo porta a lavorare nella capitale per l'acceleratore di startup LUISS ENLABS. Entra in the Freak come componente di redazione appartenente alle categorie protette.
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