Spazio bianco

di Enrichetta Glave

Spazio bianco

di Enrichetta Glave

Spazio bianco

di Enrichetta Glave

Spazio bianco

Questo affannoso agitarsi di sentimenti interrotti
mi ha già spinto a cercarti tra i gialli lampioni
seppelliti dalla nebbia, tra le distese
di travertino consumate dai dubbi.
E soffio sospiri, rigurgitando dalla gola
la penuria, i silenzi e la tua indifferenza.
Sospiri lunghi, lunghi sospiri
come braccia a cui aggrapparmi
per prosciugare coi pianti laghi di tenerezza.
Tutta mi confondono questo disordine nel cuore
e le fratture alle vertebre delle mie parole
e le convulsioni incrociate dei miei ingenui nervi,
se il tuo volto si appende al pallore di Selene.
Mi immagino insinuarmi tra i tuoi polsi corrosi
dalle mille strette e morse mature,
risalirti poi dalla nuca agli occhi
tracciando il confine di quei fossati inaccessibili.
Si armano di roccaforti le difese dei nostri anni
-di corrompere i tuoi sensi il mio unico mandato
con dardi d’amore e carezze e iperboli
rubati a questa mia scorticata Giovinezza-.

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