Sogno di una notte di mezza estate con Pat Metheny

di Tommaso Fossella

Sogno di una notte di mezza estate con Pat Metheny

di Tommaso Fossella

Sogno di una notte di mezza estate con Pat Metheny

di Tommaso Fossella

La serata che Pat Metheny ha donato al pubblico romano il 20 luglio alla cavea dell’auditorium Parco della Musica di Roma sarà indimenticabile, come tutti i suoi concerti e la sua musica d’altronde. Il chitarrista americano, molto affezionato al pubblico italiano, ha infatti inserito nel suo tour una settimana di permanenza e concerti nel nostro paese, nonostante il suo ultimo concerto risalga solamente ad un anno fa. Anche questa volta non ha mancato di trasmettere un flusso continuo di bellissime emozioni e sensazioni, complice anche la disposizione ravvicinata del palco a garantire una forte intimità tra i musicisti e gli spettatori.

Con lui sul palco sono saliti i musicisti con i quali sta collaborando ormai da un po’ di tempo ovvero: il batterista Antonio Sanchez, la bassista malesiana Linda May Han Oh e il pianista britannico Gwilym Simcock che hanno dimostrato perfettamente le loro capacità e il loro talento musicale. La serata si è aperta con l’ingresso del chitarrista con la sua ormai famosa maglietta a righe bianche e azzurre, il qualeha introdotto il concerto con un brano acustico solo per chitarra Into the dream eseguito con un particolarissimo modello di chitarra da lui ideato e che ha toccato fin da subito le corde dell’animo di ciascun spettatore con le sue melodie e la sua capacità di evocare mondi sconosciuti alla frenetica quotidianità. Subito dopo hanno fatto il loro ingresso gli altri musicisti con i quali, il chitarrista americano ha dato vita al set elettro-acustico della serata sfornando uno dopo l’altro brani dal suo vastissimo repertorio, brani come Third Wind, Always and Forever, The Red One e Question and Answer. Tra lo scorrere delle composizioni dell’eclettico chitarrista si sono inseriti degli spazi per gli assoli di ogni musicista e un duetto di ciascuno di loro con Pat Metheny, in un susseguirsi di musica senza soluzione di continuità, con le sole interruzioni degli applausi a fine brano e un breve momento di ringraziamento e di presentazione della band da parte del padrone della serata il quale, senza perdersi in discorsi, si è esibito in due ore di concerto. Due ore che, grazie alla poesia della sua musica, il suo jazz melodico, la sua chitarra dai toni chiusi e sempre “pulita” nel suono, ha fatto trascorrere il tempo in un flusso sonoro che ha distratto comoletamente il pubblico presente da qualsiasi distrazione. Ed è così che una volta finita la set list ufficiale è tornato sul palco prima per una nuova performance da solista dove in un medley chitarristico ha riunito capolavori dalla sua discografia come Antonia, Last Train Home e This is Not America, per finire poi insieme alla band con Song for Bilbao.

Pat Metheny ha dimostrato ancora una volta il suo talento, la sua passione per la musica, le sue capacità di musicista (ha collaborato con i migliori musicisti del mondo in qualsiasi formazione, anche il nostro Pino Daniele ha avuto la fortuna e l’onore di incontrarlo nella sua carriera professionale con lui) e la voglia di suonare in giro per il mondo che ha, nonostante i suoi sessantaquattro anni, del tutto inavvertibili, che non gli anno impedito di saltare e muoversi sul palco con l’entusiasmo di un bambino, sempre sorridente. Ed è per queste sue doti e per la sua bellissima musica che è in grado di radunare sotto il suo palco gente di tutte le età, riscontrando così un successo di pubblico per quanto questo genere di musica in Italia abbia veramente poca visibilità mediatica ma che riesce comunque ancora a concedere bellissimi interludi alle nostre vite immerse nella modernità e nella frenesia di tutti i giorni.

Un ringraziamento ancora doveroso va all’organizzazione del Roma Summer Fest e dell’Auiforium Parco della Musica di Roma per il bellissimo programma che hanno proposto quest’anno, e già lascia prospettare una bellissima prossima stagione che nascerà da una nuova collaborazione con altri grandissimi festival romani: Rock in Roma e con il programma della Casa del Jazz per un nuovo imperdibile evento che unirà rock e jazz in unico festival, e noi non vediamo l’ora.

di  Tommaso Fossella, all rights reserved

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