Si dimette Martone Senior. Ma perché?

di Daniele Urciuolo

Si dimette Martone Senior. Ma perché?

di Daniele Urciuolo

Si dimette Martone Senior. Ma perché?

di Daniele Urciuolo

Oggi si dimette ufficialmente Antonio Martone dalla presidenza della CIVIT (Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità  delle amministrazioni pubbliche), non per incompatibilità  di cariche, non per pensionamento obbligatorio, non per motivi legali, ma solo per evitare insinuazioni, strumentalizzazioni e malelingue riguardanti suo figlio, il viceministro al Welfare Michel Martone.

Oggi, si dimette un uomo che ha dato tanto allo Stato. E ancora molto avrebbe potuto dare, se non si fosse fatto convincere da nemici e da chi fa troppo rumore per nulla.

L’aggettivo “Senior” è un’offesa per lui, identificato per essere il padre di un giovane viceministro e non per quello che rappresenta e che ha rappresentato.

In pochi mesi hanno buttato fango su un uomo di “altissima” cultura e professionalità .

Alcuni dati:

Quasi quarantacinque anni di appartenenza all’ordine giudiziario.

Venticinque anni di esercizio delle funzioni giurisdizionali presso la Corte di Cassazione.

Tra i magistrati che hanno partecipato al maggior numero di udienze.

Lo hanno accostato alla P3 ma lui stesso ha dichiarato:

  1. non ho mai conosciuto o incontrato Bisignani;
  2. ho conosciuto Papa negli anni ’90, in quanto magistrato aderente alla stessa corrente all’interno dell’Associazione Nazionale Magistrati, ma non ho mai avuto con lui particolari rapporti;
  3. come già  precisato innumerevoli volte, non ho partecipato a cene a casa dell’On. Verdini. Una sola volta, invitato a una colazione alle ore 13.00, sono arrivato a casa Verdini con quasi due ore di ritardo, come deve risultare dalle intercettazioni telefoniche, e mi sono trattenuto per pochi minuti per poi tornare in Cassazione. Ignoravo che sarebbe stato presente anche Flavio Carboni che del resto, secondo quanto mi è stato detto risultare da una intercettazione, il giorno successivo si è vivacemente lamentato della mia presenza.

E c’è da credergli, perché i fatti son questi. Nessuna denuncia, nessuna condanna. Solo insinuazioni. Solo tanta invidia.

Antonio Martone – che è un panda bianco in via d’estinzione, un uomo vero, senza macchia e che non merita di essere trattato come un colpevole (di cosa poi?), ha deciso di essere superiore alla stessa legge, all’opinione pubblica, e di farsi da parte, nonostante non abbia nulla da recriminarsi, nonostante non debba difendersi da accusa alcuna.

Non è giusto. E l’Italia se ne pentirà.

Una risposta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati