Setak – Blusanza: radici abruzzesi, tradizione italiana

di Tommaso Fossella

Setak – Blusanza: radici abruzzesi, tradizione italiana

di Tommaso Fossella

Setak – Blusanza: radici abruzzesi, tradizione italiana

di Tommaso Fossella

Avere l’ardire di scrivere e incidere un album in dialetto è sempre un’operazione rischiosa. Non a tutti è riuscita ed il rischio di perdere l’ascoltatore, anche il più intraprendente, è dietro l’angolo. Non è il caso di  Nicola Pomponi, in arte Setak, che ha scelto di portare alle stampe un disco completamente in dialetto abruzzese, non stretto, ma pur sempre in dialetto. E il risultato è stato decisamente positivo; Blusanza è un album in cui tutto è in equilibrio, nulla manca e tutti gli elementi sono ben dosati. A cominciare dalla musica: ha una sua cadenza che viene mantenuta in tutte le tracce e non è mai banale. C’è il blues, con la sua percussività ritmica, c’è la melodia di chitarre acustiche che aleggiano sincere sopra ritmi decisi e dominanti. C’è la voce di Nicola che si intrufola delicatamente tra la musica e i silenzi, una voce decisa e pura allo stesso tempo. Una voce ferma e decisa, un timbro delicato che esalta ancora di più quelle parole pronunciate in dialetto ma che risultano perfettamente riconoscibili, appoggiate su linee melodiche in cui è possibile scoprire i molti ascolti che il cantautore ha fatto nella sua vita e a cui si è ispirato.

Blusanza è l’album d’esordio di Setak

 Non manca nulla infatti alle sue canzoni, dagli artisti maestri nell’uso del dialetto all’interno di grandi composizioni musicali come De Andre, alla spensieratezza e il folklore di cantanti come Mannarino e la maturità musicale dei migliori maestri del cantautorato italiano. Setak e il suo Blusanza si inseriscono nella scena musicale con grande stile, accaparrandosi quella fetta di ascoltatori che ancora sa riconoscere il bello di una melodia cantata in dialetto. Tutti questi tratti si riscontrano facilmente in brani come “Pane e ‘ccicorje”, dove musica e testo si intrecciato perfettamente a ritmo e melodie. Molto evocativa di tantissima musica, anche internazionale, è la ritmatissima “Alè Alessa’“, du fronte alla quale è impossibile star fermi, fin dalle prime note.

Ma non è solo questo, non è solo talento musicale quello che si cela dietro alla figura di questo giovane cantautore. Preponderante è anche la capacità di sapere narrare delle storie come solo la migliore tradizione italiana sa fare. L’album, infatti, si prefigura come una sequenza di piccoli mondi, piccole storie: amore, passione, vita e sensazioni che vengono raccontate con una piccola e sana dose di visceralità, sia territoriale che umana, che spinge l’ascoltatore in fondo ai sentimenti e alle emozioni proposte da Setak. Come la bellissima “Marije“, brano che nella sua semplicità si rivela una bellissima ballata. L’album in sé, rimane comunque sempre su dei ritmi lenti e cadenzati ma non manca per questo di coinvolgere l’ascoltatore in molteplici sensazioni.

Tutte queste caratteristiche si dipanano lungo l’arco delle undici tracce, senza concedere mai dei cali di piacevolezza e di attenzione all’ascolto. Fin dal primo ascolto dell’album si è, infatti, sempre portati ad ascoltare il brano successivo, fino ad arrivare in poco tempo a memorizzare e a prediligere anche qualcuno di questi e a farsi rimanere impressa qualche melodia del disco, come nel caso della piacevolissima “Zitta Zitte“.

È un album d’esordio che manifesta già una maturità tipica di un veterano: Setak è riuscito a tracciare attraverso undici racconti una realtà fatta di molte sfaccettature, molte storie accomunate da un fil rouge, identificabile in quei sentimenti che a tutti noi la quotidianità ha concesso di provare. Setak, con Blusanza, ha dipinto perfettamente tante realtà inserendole in una piccola Spoon River musicale, un’operazione veramente lodevole per un album, appunto, di esordio. Noi, naturalmente, non possiamo far altro che sperare che le grandi attese che questo disco ci ha creato per il futuro vengano esaudite anche nei prossimi lavori di questo talentuoso cantautore, orgogliosamente abruzzese.

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