Servizi Segreti, arriva
Elisabetta Belloni

Servizi Segreti, arriva Elisabetta Belloni

Intelligence italiana, lo strappo politico di Draghi con Giuseppe Conte

di Cristina de Palma

Servizi Segreti, arriva
Elisabetta Belloni

Servizi Segreti, arriva Elisabetta Belloni

Elisabetta Belloni a capo dei Servizi Segreti

di Cristina de Palma
Elisabetta Belloni

Servizi Segreti, arriva
Elisabetta Belloni

Elisabetta Belloni a capo dei Servizi Segreti

Via il Generale fedelissimo di Conte, in arrivo la favorita di Draghi e Mattarella

di Cristina de Palma

Cambio rosa al vertice dei servizi segreti.  Alla guida del Dipartimento per l’informazione e la sicurezza (DIS) arriva una donna, Elisabetta Belloni, che prenderà il posto di Gennaro Vecchione. Mentre è stato prolungato di un altro anno l’incarico a Mario Parente al timone dell’Aisi, l’Agenzia per la sicurezza interna. 

Ma chi è Elisabetta Belloni? Romana, 62 anni, è stata segretaria generale del ministero degli Esteri e diplomatica di lungo corso facendosi strada con coraggio e determinazione in un mondo di uomini. 

Le scelte di Draghi però non sono piaciute al neo leader del movimento cinque stelle, Giuseppe Conte, soprattutto quella riguardante l’allontanamento di Vecchione dalle sfere che contano.  Nel 2018 era stato proprio Conte a nominarlo a capo del Dis, e sempre lui l’aveva riconfermato nel novembre scorso dopo aver stabilito un rapporto diretto e costante. Cosa che aveva preoccupato ed infastidito non poco i suoi alleati politici. Nonostante le proteste, Draghi ha tenuto ferma la propria scelta, ossia quelle di discontinuità al Dis e di continuità all’Aisi – che di recente ha innescato l’indagine sull’ufficiale di Marina accusato di essere una spia al soldo dei russi. 

E subito sono arrivati i commenti ed il sostegno dei leader Politici, Matteo Salvini in primis, che si ritiene soddisfatto della decisione presa. 

Sulla stessa scia entusiastica, arriva anche l’altro Matteo, il fiorentino Renzi che si rallegra anche per l’uscita di scena di Mimmo Parisi, Presidente dell’Anpal, l’uomo dei navigator per intenderci. Due notizie riportate in un tweet con l’utilizzo di un hashtag ben chiaro, #discontinuità.

Una discontinuità che si è resa necessaria dopo le varie situazioni imbarazzanti che hanno coinvolto il generale Vecchione. Prima fra tutte, quella relativa all’incontro in autogrill tra il senatore di Italia Viva, Matteo Renzi e il funzionario del Dis, Marco Mancini che sia Conte sia Vecchione volevano fortemente al vertice del Dis.

Ma è stata la goccia “migranti” che ha fatto traboccare il vaso. Durante la cabina di regia convocata da Draghi, tre giorni fa, per affrontare l’emergenza causata dallo sbarco di migliaia di profughi in Sicilia, il Generale era apparso ancora una volta impreparato rispetto all’analisi della situazione. Troppo per il Premier che ha quindi deciso di cambiare drasticamente rotta. 

Ma perché la scelta è ricaduta proprio sulla Belloni? Leggendo il suo CV non è difficile capirlo. Porta con sé un bagaglio di competenze, memoria storica e politica ed una rete di relazioni maturati in 36 anni di carriera diplomatica, da far invidia. La sua capacità di lettura geopolitica degli scenari di crisi di un mondo molto complicato e dagli equilibri volatili ha stupito molto tanti politici che, in questi anni, si sono susseguiti al Governo. 

E la sua nuova nomina non è che la punta di un iceberg intriso di successi e di prime volte. È stata infatti la prima donna ad aver studiato al liceo Massimo di Roma (lo stesso di Mario Draghi), la prima donna a dirigere la Cooperazione allo Sviluppo, e soprattutto è stata la prima donna a dirigere tutta la macchina della Farnesina -300 sedi all’estero- una delle amministrazioni più articolate dello Stato, gestendo l’Unità di crisi ed affrontando con freddezza sia i sequestri di italiani in Iraq ed in Afghanistan, sia il rimpatrio degli italiani rimasti coinvolti nello Tsunami che devastò l’Indonesia nel 2004. 

Inoltre, l’ambasciatrice conta una protezione politica molto alta ed importante, quella del Presidente della Repubblica Mattarella che ha favorito la sua candidatura da subito e che, nel 2017, le ha conferito la seconda più alta onorificenza del Paese, quella di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica. 

Ma il suo non sarà un compito facile. Sul suo tavolo, ci sono molti dossier aperti e delicati.  A cominciare da quello libico che ha messo in rotta di collisione Roma ed Ankara, senza dimenticare anche quello russo. Il caso di spionaggio che ha coinvolto un ufficiale della Marina italiana ha provocato non pochi strappi diplomatici con il Presidente russo Putin. 

Per di più, non bisogna dimenticare il difficile equilibrio nei servizi segreti italiani. Perché essere a capo del Dis  vuol dire anche dover gestire il complesso rapporto tra le due agenzie Aise e Aisi, molto gelosi delle loro competenze. 

Tutti file infuocati che potranno, secondo Mario Draghi, essere gestiti con successo solo grazie alla fermezza ed all’autorevolezza della diplomatica Belloni.

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