Scoprire il mondo per trovare la formula della felicità: Progetto Happiness

di Redazione The Freak

Scoprire il mondo per trovare la formula della felicità: Progetto Happiness

di Redazione The Freak

Scoprire il mondo per trovare la formula della felicità: Progetto Happiness

di Redazione The Freak
Progetto Happiness ©

“Non preoccuparti così tanto, fidati del mondo. È un luogo enorme, bello e meraviglioso!” Leila Janah (L’“imprenditrice dei poveri”)

Trovo questa frase, pronunciata dalla giovane imprenditrice statunitense di origine indiana Leila Janah, davvero disarmante nella sua semplicità. Molti potrebbero pensare: “Si, belle parole. Ma la realtà è un’altra cosa!” Eppure no, non è così!

La realtà può essere davvero questa! Se lo vogliamo e se ci fidiamo di più del mondo! A dimostrazione di ciò posso portare come esempio proprio Leila (la cui storia incredibile, seppur breve, ho raccontato in questo articolo), oppure Giuseppe, un ragazzo italiano, semplice e curioso con l’obiettivo di girare il mondo, conoscere le storie più incredibili dei personaggi che incontra lungo il suo cammino e raccogliere quanti più elementi possibili per creare la formula della felicità!

Giuseppe Bertuccio D’Angelo è un giovane di quasi 30 anni che non si preoccupa, si fida del mondo ed attraverso le sue stories e i suoi video su Youtube ci mostra quanto questo sia davvero enorme, bello e meraviglioso!

Il protagonista del viaggio: Giuseppe Bertuccio D’angelo ©

UN VIAGGIO PARTICOLARE…

Qualche mese fa ho scoperto il suo canale su Instagram; un canale davvero interessante e diverso da tutti gli altri che porta il nome di Progetto Happiness.
Per farvi capire, quando ho iniziato a seguirlo si trovava a New Delhi. Ma questa è solo una delle innumerevoli tappe del viaggio che lo porterà in giro per il mondo.

Nel periodo in cui è stato scritto l’articolo, marzo-aprile 2020, segnalo che il suo viaggio ha subito, giustamente, una battuta d’arresto a causa della pandemia da Covid-19 che sta colpendo l’intero globo, e che avrebbe reso difficoltoso nonché pericoloso il suo viaggio. Giuseppe ha già però promesso che questa sarà solo una pausa, e che riprenderà il suo percorso non appena ci saranno le condizioni.

…PIENO DI STORIE INCREDIBILI E DI INSEGNAMENTI UMANI

In ogni città che Giuseppe ha toccato, oltre a farci scoprire scorci nascosti e insueti, ci ha mostrato un mondo senza filtri (a dispetto dei tempi che viviamo pieni di retorica e finzione), ed ha intervistato personaggi con storie ed esperienze a volte esilaranti e sorprendenti. Molte di queste storie e le persone cha ha intervistato ci hanno insegnato che grazie alla forza di volontà ed alla caparbietà di ciascuno, le persone possono riscattarsi da una situazione di partenza svantaggiata e raggiungere traguardi impensabili. Come ad esempio il pescatore indiano diventato calciatore nella “serie A” del campionato di calcio indiano; oppure il ragazzo rimasto paralizzato a causa di un incidente ma che è tornato a camminare dopo 10 anni dopo essersi sottoposto ad un avveniristico esperimento scientifico basato sugli stimoli elettrici.

Ma oltre a storie di riscatto, Giuseppe ha raccolto moltissime storie di coraggio e di dedizione che ci fanno riflettere sul senso delle nostre vite.

Come ad esempio la storia di Aitzaz Hasan, un ragazzo del villaggio di Hangu, in Pakistan, morto a soli 15 anni il 6 gennaio 2014, dopo aver sventato un attacco terroristico bloccando fisicamente un kamikaze che stava per entrare nella sua scuola per mettere in atto una strage di 2000 innocenti. Questi sentendosi braccato si fece esplodere, portando con sé la vita del giovane ragazzo. Vi consiglio di leggere e/o guardare il video dell’intervista fatta proprio alla famiglia del giovane “eroe”.

Forse avrete sentito parlare degli “Untouchables” indiani, la casta più infima della società indiana i cui componenti sono emarginati e costretti a lavori umili e degradanti. Ma nell’ episodio girato in India, Giuseppe ha vissuto a contatto con una famiglia di una classe ancora più al di sotto di quella degli untouchables, i “manual scavengers”, ossia persone che per vivere e sostenere le proprie famiglie si immergono in stretti e nauseabondi cunicoli per disostruire le fogne, che come sappiamo sono l’aspetto più malridotto e mal gestito dall’intera società e classe politica indiana, oltre ad essere state la tomba per molte persone morte all’interno. La cosa che ci lascia meravigliati però, è che il capofamiglia intervistato dichiara che per lui questo lavoro non è disonorevole, ma è il suo modo per sostenere la sua famiglia e i suoi figli dandogli una vita dignitosa per quanto è possibile. Solo questa motivazione lo porta a svolgere un lavoro che moltissimi rifiuterebbero di svolgere.

LA FORMULA DELLA FELICITA’: IL QUESTIONARIO DI PROGETTO HAPPINESS

Il suo, come avrete capito, non è un viaggio fine a se stesso, ma ha con sé uno scopo ben preciso quanto ambizioso: scoprire il segreto della felicità (o la formula, come cita il claim del progetto). L’intento di Giuseppe è, oltre a mettere in circolo buone energie, quello di capire quale sia la fonte di felicità delle persone attorno al globo, dalla Svizzera alla Cina, passando per il Libano e oltre per poi creare con gli elementi raccolti la ricetta della felicità. A tutti, persone comuni e non, fa delle domande ben precise. Domande che potete trovare anche sul sito di Progetto Happiness e alle quali potete rispondere tramite il questionario presente. Ammetto di averlo trovato utile ed entusiasmante. Sono domande che ti mettono a nudo e ti fanno riflettere su cosa davvero non rinunceresti e a cosa tieni di più nella tua vita.

“La Felicità è un’abitudine.
Praticala”

Se volete scoprire cosa vi rende davvero felici, vi consiglio di farlo!

Le domande sono state create da un team di psicologi della Psya Italia, società specializzata in benessere psicologico sul lavoro. Le risposte che Giuseppe otterrà nel suo viaggio saranno inserite all’interno di un libro redatto sempre dagli stessi psicologi. La cosa che stupirà anche voi guardando i video di Progetto Happiness è che le domande che il nostro “Happiness Seeker” fa in giro per il mondo, il più delle volte ricevono risposte molto semplici. La cosa che colpisce è che tutta l’umanità che Giuseppe si ritrova sul suo cammino è accomunata dalla voglia, più o meno soddisfatta, di cercare una felicità superiore a quella meramente materiale. Infatti molti provano gioia e soddisfazione nel fare il proprio lavoro, seppur umile o scomodo, praticare yoga, seguire una religione ecc. Chi direbbe mai che la felicità per una nordcoreana, che vive in un paese con la dittatura più assurda ed atroce al mondo, sia semplicemente quello di “dare e ricevere amore”?

CONOSCIAMO GIUSEPPE:IL NOSTRO IRON MAN

Progetto Liminis

Dico Ironman ,perché Giuseppe oltre ad essere un ragazzo bravo ed intelligente è anche indistruttibile: ha partecipato e vinto da neofita una delle competizioni più dure, ossia l’IronMan, triathlon composto da ore di nuoto, maratona e bici. Chilometri e chilometri consumati in poche ore che lo hanno decretato l’Ironman italiano.

Nel 2018 ha vinto, facendone di quella esperienza (Progetto Liminis) una serie su YouTube dove oltre a mostrare i suoi allenamenti e la sua preparazione in vista della competizione, mostra come tutto sia possibile e che grazie alla forza di volontà e alla costanza si possano raggiungere i propri traguardi. Ho rivolto alcune domande a Giuseppe le cui risposte riporto volentieri di seguito:

1. Cosa speri possa servire nel concreto Progetto Happiness?

“Spero che questo progetto possa ricordare quanto la felicità debba essere al centro della nostra vita. Vorrei far riconsiderare ciò che consideriamo fonti di felicità: è giusto inseguire i soldi, il successo e una famiglia perfetta, senza essere felici perché ci aspettiamo di diventarlo una volta raggiunti questi obiettivi? Ecco, attraverso il mio progetto vorrei mostrare degli esempi positivi di persone che hanno trovato la loro fonte di felicità e che con la loro storia possano ispirare me e tutte le persone che si emozionano guardando i miei episodi.”

2. Cosa ti rende felice? Cos’è per te la felicità?

“In questo momento ciò che mi rende più felice è sicuramente la curiosità. È una sensazione meravigliosa poter essere curioso di tutte le sfaccettature della vita perché è insaziabile e quindi, rimanendo curioso, posso essere felice per sempre. A parte la mia curiosità, durante il viaggio stavo capendo molto chiaramente che probabilmente alla fine del mio viaggio non troverò una formula universale della felicità, ma sicuramente avrò imparato nuovi modi per essere felice ogni giorno. In fondo, credo che la felicità risieda nel riconoscere le infinite fonti di felicità che abbiamo già attorno a noi e questo viaggio mi sta aiutando a vederle.”

3. Pensi che Progetto Happiness possa invertire la tendenza e contrastare la negatività e il pessimismo che ogni giorno ci raggiungono tramite notizie sui social e telegiornali?

“Questo è uno dei motivi principali per i quali ho deciso di condividere le mie avventure e i miei incontri. Questo viaggio, questo progetto è per me, per diventare la persona che desidero essere, e non per notorietà. Se però questa esperienza può trasformarsi in una prova che il mondo non è un posto così brutto e pericoloso come pensiamo, allora sono felice di condividerlo su tutti i social. Più viaggio, più incontro nuove persone e sempre più mi rendo conto che meraviglioso è il nostro pianeta e i suoi abitanti. Quindi si, spero che il mio progetto possa riportare un po’ di ottimismo tra le notizie negative al tg che ci bombardano ogni giorno.”

Auguro a Giuseppe di tagliare al più presto questo ulteriore traguardo e di portare a compimento il suo progetto. Se è la prima volta che sentite parlare di Progetto Happiness vi invito a seguirlo sui suoi canali social Facebook, YouTube e Instagram, per leggere e guardare tanti spunti interessanti del suo viaggio attorno al mondo!

di Sara C. Coppola, all rights reserved

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