SCIVOLI AUTUNNALI – sperimentazioni VS intorpidimento pre-invernale

di Martina Cotena

SCIVOLI AUTUNNALI – sperimentazioni VS intorpidimento pre-invernale

di Martina Cotena

SCIVOLI AUTUNNALI – sperimentazioni VS intorpidimento pre-invernale

di Martina Cotena

Scivoliamo in quest’autunno morbidi come la canzone di Moloko “Sing it back”. Anche questa stagione ci si ripresenta l’estate di San Martino: chiamata cosi proprio perché nella settimana del giorno di San Martino, 11 novembre, il tempo è stranamente clemente.. quasi estivo.. quasi vacanziero.. quasi doloroso per delle ferie che non possiamo ancora ottenere.

E se tutti i giornali e i siti iniziano a darci suggerimenti per gli addobbi dell’albero o per i regali di natale e i cappotti abbondano nelle vetrine; in Sicilia i turisti fanno il bagno, a Napoli si gira solo con cardigan di cotone e a Milano ancora non si sono visti i piumini (anche se dopo tutte le polemiche dello scorso inverno quest’anno si prevedono solo capi di lana).

images35

E cosi scivoliamo in questi corti pomeriggi tiepidi, dove la luce è stata già rubata , ma il calore ancora resiste.. fino alle 19 circa, dove l’umidità e il vento si impadroniscono della scena e iniziano ad imporci una “clausura” invernale ed inevitabile.
Gli eventi mondani diminuiscono a vista d’occhio per via del “letargo sociale” portato dal freddo che con le piogge si assopirà definitivamente fino alla resurrezione primaverile. In contemporanea aumentano le uscite cinematografiche e le librerie iniziano a fare affari; sono i luoghi chiusi i veri vincitori (effettivi e morali) della stagione.

Affrontare questa fase annuale anestetizzata e la sensazione dolorosamente intorpidita che ci avvolge a volte risulta una battaglia impossibile e semplicemente cerchiamo di trascinarci verso il natale e arrancare poi verso la primavera, ma potrei avere una soluzione per i più audaci… oppure no.

9788807030710_quarta

Non mi fingo critica cinematografica o editoriale, ammetto di non averne le competenze, quindi non potrei proporvi una hit list da leggere e da guardare durante quest’autunno, ma ho un’idea decisamente freak da proporvi, nata dall’ispirazione di una lettura : Per dieci minuti scritto da Chiara Gamberale e un film: Colazione da Tiffany del regista Blake Edwards.
In entrambi c’è un’idea comune: provare a fare qualcosa di MAI FATTO PRIMA, per una giornata (come fanno Audrey Hepburne e George Peppard) oppure ogni giorno per dieci minuti nell’arco di un mese (come la protagonista del libro Chiara).

L’idea è questa: sperimentare se stessi provando a fare cose MAI fatte e vedere come reagiamo. Sono esperimenti sociali e privati che mettono in moto la nostra inventiva, la nostra curiosità, ma soprattutto testano i nostri limiti.
Camminare all’indietro affidandoci alla guida di un’altra persona, provare a cimentarsi in qualcosa in cui si è incapaci o non ci è mai venuto in mente di provare (cucinare delle frittelle, fare il punto a croce, seguire una lezione di danza), fare delle domande mai fatte o lasciarsi guidare dalle indicazioni random che ci arrivano dalla città, entrare a fare un acquisto dove non si è mai entrati e dove mai entreremmo, andare in un posto mai visitato o partecipare ad un evento in cui non si è stati invitati.
Non vi propongo il furto di un piccolo oggetto (presente sia nel libro che nel film) perché non vorrei essere fomentatrice di illegalità, ma il senso è SPERIMENTATE!! Collaudate voi stessi e raccapezzatevi in situazioni mai vissute, perché oltre al divertimento potreste scoprire lati interessanti ed inesplorati della vostra personalità!!

Ammetto che potreste trovarvi in situazioni imbarazzanti e inusuali (questo anche in base a quanto azzardate), ma potrebbe risultare liberatorio e soprattutto stimolante. Una presa di posizione nei confronti della vita e di noi stessi per sopravvivere alla palpebra pesante che ci accompagna durante questa grigia stagione.
E se come diceva Leo Longanesi: “la noia segue l’ordine e precede le bufere”, spero che siate abbastanza annoiati da sperimentarvi in questa piccola bufera.

A cura di Martina Cotena.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati