Robespierre Revolutionary Party

di Redazione The Freak

Robespierre Revolutionary Party

di Redazione The Freak

Robespierre Revolutionary Party

di Redazione The Freak

Dal concetto già espresso da Bon Iver che fa del nome un gruppo e del gruppo un solo componente nascono i Robespierre Revolutionary Party.

Ispirato al dualismo del partito rivoluzionario di Robespierre, si nasconde il cantautore Filippo Maria Di Caprio che, dopo aver suonato vari generi tra cui il punk, il garage e il pop e lasciatosi influenzare per molto tempo dal rap, inizia a scrivere musica e testi delle sue canzoni mosso dal desiderio irrefrenabile di dare notevole importanza alle parole mescolandole al meglio negli arrangiamenti che più amava.

Quando l’ho incontrato in Calzoleria mi ha colpito molto la sua voglia travolgente di cercare di raccontare qualcosa impugnando la sua chitarra.

Quella sera si è esibito per più di un’ora cantando tutte le canzoni del suo primo EP autoprodotto nell’aprile del 2013, trasformandosi durante il live in duo, accompagnato dalla maestria di Giampaolo Liberatore che ha arricchito con l’ukelele, il mandolino e il kazoo il suo sound.

Una musica molto essenziale con poche sfumate differenze tra l’EP e la performance live.

Il brano di apertura è Annina e la Ferrovia dove si evince tutto il concetto essenziale di Filippo,chitarra fluida accompagnata da un delicato e preciso ukulele.

Continuano con Dichiarami guerra dove si racconta di un amore tormentato tra serenità e “Guerra”.

In contropiede arriva Atlante, uno sfogo a tutti gli effetti, a mio avviso il testo più bello dell’EP dove viene accentuato il peso di dover “sopportare” in ogni circostanza il richiamo di “stabilità”.

Alla fine arriva Mismar, una ventata di ottimismo nascosto da note gravi di chitarra che al primo ascolto fanno pensare l’esatto contrario.

Info Album Robespierre Revolutionary Party

A cura di Enzo Bello.

La Calzoleria

La Calzoleria apre il portoncino di via Prenestina 28 a the Freak. Il luogo dove per anni ha vissuto e lavorato uno dei migliori calzolai di Roma, da aprile 2012 si è trasformato in un Circolo di promozione sociale. Un ambiente dal gusto retrò ma che ospita l’arte in tutte le sue forme, un luogo in cui assistere a rassegne di musica accompagnate da esposizioni di artisti emergenti, assaggiando birra o degustando del buon vino. Ma soprattutto, una nexium volta aperto il portoncino, La Calzoleria si presenta da sola perché “ogni scarpa è una camminata, ogni camminata una diversa concezione del mondo”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati