Nel tempo della riscoperta del vintage abbiamo pensato che riscoprire anche i libri datati potesse essere un modo tutto personale per rivivere tempi, sensazioni e percezioni a fior di pelle. Insomma rileggere un libro per poi raccontarne, non necessariamente attraverso una canonica recensione, anzi, auspicabilmente con un nuovo approccio: una sorta di recensione-racconto.
Capita, infatti, che libri letti magari a 18 anni, abbiano aiutato nelle scelte che poi ci hanno reso quello che siamo, oppure che siano stati fondamentali a capire che no, quella storia d’amore proprio non funzionava più, o ancora, che quello era proprio il viaggio che volevo fare.
Se un libro vuol dire scoprirsi, un libro d’annata significherà senz’altro riscoprirsi. Testi magari di un’edizione datata, trovata nel mercatino, chissà , forse ancora con il prezzo in lire. Insomma un universo, o meglio, una galassia da esplorare nuovamente, nella certezza che ci sia per certo qualche stella da leggere che ancora non conoscevamo.
Secondo quest’ottica, le singole recensioni spiegheranno al lettore i motivi, le passioni e le inspiegabili ragioni che ci portano a leggere, ad amare, a bramare e a respingere un libro d’annata.
La politica
è la grande assente
5 minuti di letturaMa che cosa c’è in fondo a quest’oggi, di quasi festa e quasi male, di gente che si frantuma in un fiato
Una risposta
Un occhio al passato e un piede nel futuro….Una rubrica che seguiro’ con attenzione!