RAMEN BAR AKIRA: IL RAMEN È UNA COSA SERIA

di Sara Verrillo

RAMEN BAR AKIRA: IL RAMEN È UNA COSA SERIA

di Sara Verrillo

RAMEN BAR AKIRA: IL RAMEN È UNA COSA SERIA

di Sara Verrillo

“Cucinarlo in casa è quasi impossibile!”.

Questa la risposta data a Abby, nel film Ramen girl da una sua collega dopo averle chiesto se sapesse come cucinare il ramen.

Il ramen, per chi non lo conoscesse, è un tipico piatto giapponese, di origine cinese, che arriva in Giappone solo a metà del novecento, diventando uno dei piatti simbolo del continente. La zuppa è composta da ingredienti tanto semplici quanto complicati nel saperli combinare tra loro, visto che sono tanti, in modo da creare il giusto equilibrio che meglio esprime lo spirito e l’amore di chi lo prepara. E per molti la ricerca di questo equilibrio e espressione è diventata un’ossessione che li spinge a provare e riprovare per creare il ramen perfetto.

ramen

Gli ingredienti principali sono il brodo che può essere di carne, pesce o vegetale e noodles, simili ai nostri taglioni, di farina di frumento e condimenti vari. Per cucinare un ottimo ramen il brodo può cuocere anche dieci ore e il segreto di questo affascinante piatto non è solo il brodo, ma soprattutto la particolare salsa posta sul fondo della ciotola, chiamata tare o anche detta kaeshi, l’elemento che determinerà l’intero gusto del ramen. Esistono quattro tipi di brodo che volendo possono essere combinati fra loro: shio ricco di sale, brodo di colore più giallino, la ricetta più antica; shoyu salsa di soia; tonkotsu ossa di maiale o pollo; e il brodo a base di miso. In fine la zuppa viene guarnita con i condimenti desiderati oltre a quelli che prevede la ricetta originale, che sono carne di maiale, uova e cipollotto fresco, in aggiunta si può scegliere del mais, pomodori o altro.

E quindi, incuriosita dal film che avevo già visto diverse volte e dall’irrefrenabile voglia di provare il ramen, sono andata al Ramen Bar Akira in via ostiense 73.

Il Ramen Bar Akira ha un arredamento pulito e semplice, sui colori del bianco e tocchi di rosso e nero nella mise en place. Una tappa obbligatoria se vi trovate nel quartiere. Ha diverse sale e in quella principale si trova la cucina semi a vista, dove viene preparato il buonissimo ramen.

ramen

Le curiosità e le particolarità di questo piatto sono tante e differiscono a seconda delle regioni, delle città e degli ingredienti. Il ramen cucinato al Ramen Bar Akira è lo Iekei Ramen nato a Yokohama nel 1974, creato dalla famiglia Yoshimura che in pochissimo tempo è diventato il più famoso nella città. Questo tipo di ramen è composto da “Tonkotsu soup”, (brodo di ossa di maiale), e “Futomen” (variante di spaghetti un po’ più spessi).

Red Spicy Tonkotsu

Ed ecco a voi il ramen che mi ha conquistata e stregato, che non vedo l’ora di mangiare il prima possibile, destreggiandomi tra bacchettine e saji, cucchiaio giapponese, l’ho finito in un attimo proprio come fanno nei cartoni giapponesi.

Il Red Spicy Tonkotsu è composto da spaghetti, zuppa, miso piccante, brodo di pollo, carne di maiale, cavolo, porro, akadama, alghe, e visto che avevo la possibilità di aggiungere altri ingredienti ho scelto l’immancabile uovo sodo una goduria ragazzi!

Al Ramen Bar Akira troverete anche un ottimo ramen vegetariano e il ramen scomposto, vi verranno serviti tutti gli ingredienti e potrete condire a vostro piacimento il piatto. A differenza di quello già composto qui il brodo è più intenso: è già la prossima scelta!

Quindi, freakers, se non l’aveste capito, il ramen è una cosa seria. Prima di affondare le bacchette e il cucchiaio nella zuppa, osservatela attentamente soffermandovi sui suoi ingredienti, sulla loro posizione e colori ricordandovi dello spirito e dell’amore di chi l’ha preparato.

Vi lascio con un appuntamento: il 16 dicembre a largo della fontanella borghese 86/A apre “Le Asiatique” nuova apertura firmata Laurenzi Consulting che vi consiglio di non perdere, visto che nella capitale la tendenza food del momento è quella asiatica e fusion… finalmente!

Buon weekend Freakers!

di Sara Verrillo, all rights reserved 

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