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Quella gente ci faceva paura,
quella gente nuda,
coperta di strada,
quella gente senza pudore
rideva di noi.
Rideva con risate dissacranti che raschiavano l’anima.
Quella gente ammassata.
I corpi come coppe a contenerne un altro e un altro ancora.
E cento unghie stridevano da un polso solo.
Né donne né uomini,
solo contorni indefiniti di finite speranze.
I lineamenti distorti per l’anima deforme.
di Lucrezia Lenzi, all rights reserved