Il caffè è una passione che accomuna tantissimi italiani e, se anche voi fate parte di questa nutrita schiera di dipendenti da miscela nera, allora probabilmente ne conoscete ogni singolo motivo: il caffè è una bevanda in grado di attivare il cervello, di svegliare la mente e di garantirci la lucidità necessaria per svolgere il nostro lavoro, o per concentrarci sulla delicatissima fase dello studio. E poi, diciamocelo chiaramente, il caffè è così diffuso soprattutto perché la sua bontà non è lontanamente paragonabile ad altre bevande. Eppure, anche se sicuramente vi sentirete dei profondi conoscitori del caffè e delle sue mille varietà diverse, scommettiamo che saremo in grado di cogliervi impreparati su alcune curiosità relative a questa meravigliosa bevanda?
La storia del caffè in pillole o… in cialde?
Quanti di voi sanno che la parola caffè, pur essendo etimologicamente corretta, non è stata la prima ad accompagnare la nota bevanda? In principio, infatti, il caffè veniva chiamato con la parola araba ‘qahwa’, indicante una tipologia di bevanda realizzata da alcuni semi che, una volta assunta, portava all’eccitamento e alla stimolazione delle cellule cerebrali. Il termine ‘caffè’ è infatti stato introdotto solo in seguito, e deriva dalla Caffa: una delle regioni dell’Etiopia sud-occidentale in cui la bevanda veniva utilizzata più spesso, e che a sua volta ha dato il nome alle Coffee, le piante dalle quali si prelevano le bacche. Certo che di tempo ne è passato davvero parecchio, ed il procedimento attraverso il quale viene realizzato il caffè ha subito una serie di fondamentali modifiche, che l’hanno portato dalla produzione artigianale a quella industriale: noi, a differenza dei nostri antenati, oggi possiamo anche utilizzare prodotti molto comodi come ad esempio le cialde, che ci permettono di preparare velocemente questa bevanda. Non solo, lo sviluppo della tecnologia ha permesso anche che i canali di vendita del caffè entrassero nelle case di ogni singolo individuo; basti pensare al fatto che con pochi semplici click oggi è possibile scegliere la varietà di miscela più vicina ai nostri gusti, acquistarla su siti specializzati nella vendita di cialde di caffè e farsela recapitare direttamente a casa. Così facendo potrete bere il caffè prodotto dai migliori marchi in commercio, economizzando anche sull’acquisto del prodotto.
L’enorme mole di lavoro dietro alla preparazione del caffè
Dal caffè americano a quello armeno, passando dal caffè latino alla moka e, ovviamente, il classico espresso: la storia del caffè è ricca di tradizioni e di specialità di caffè legate alla storia e alla cultura di tutto il mondo. Eppure non si direbbe proprio, considerando la bevanda come il risultato di semplici chicchi neri. Invece il valore e la complessità del caffè è inversamente proporzionale alle sue dimensioni: dietro ad un semplice chicco, o al piccolo contenuto di una cialda, si nascondo operazioni lunghissime e molto complesse, come ad esempio la preparazione della miscela, la tipologia di tostatura del chicco, l’infusione e persino la fase di raccolta che, come vedremo inseguito, avviene nei modi più assurdi ed impensabili, andando ad influenzare anche il prezzo al chilo. Senza poi considerare i vari macchinari che, oggi, ci consentono di preparare in casa la nostra miscela: vi basti pensare che la prima macchinetta per il caffè, prodotta dalla Bezzera nel 1901, funzionava a vapore e tendeva ad esplodere in faccia a chi la utilizzava.
Come si valuta la qualità del caffè?
Ogni compagnia produttrice valuta il caffè in base a criteri molto variabili: ad esempio c’è chi lo predilige amaro, e chi invece ne valuta soprattutto l’aroma, il colore, la crema e la tessitura. Ogni caffè ha dunque caratteristiche che lo rendono unico. E se non ci credete, andate in Indonesia e provate a chiedere una tazzina di Kopi Luwak, alla modica cifra di 48 dollari: cosa rende speciale questo tipo di caffè? Il gusto caramellato, dovuto agli enzimi dello zibetto: un animale che ne digerisce i chicchi e poi li espelle. Un consiglio: evitate di raccogliere i chicchi alla fonte.