Putin, due mandati
di arresto

Putin, emessi due mandati
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Due mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra commessi in Ucraina

di Pierluigi Mascaro
di Redazione The Freak

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di Pierluigi Mascaro
di Redazione The Freak

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Due mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra commessi in Ucraina

di Redazione The Freak
di Pierluigi Mascaro

Nell’ambito delle indagini sulla situazione bellica in Ucraina, il 17 marzo 2023 la Pre-Trial Chamber II della Corte penale internazionale, sulla base delle richieste della procura del 22 febbraio 2023, ha emesso due mandati di arresto nei confronti di Vladimir Putin e Maria Alekseyevna Lvova-Belova.

Gli illeciti contestati sono il crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione – nella specie bambini – e di trasferimento illegale di popolazione (sempre bambini) dalle aree occupate dell’Ucraina alla Federazione Russa [gli artt. 8(2)(a)(vii) e 8(2)(b)(viii) dello Statuto di Roma sono le norme violate].

Vladimir Putin

Vladimir Putin, in qualità di Presidente della Federazione Russa, sarebbe personalmente responsabile per aver commesso gli atti direttamente, congiuntamente con altri e/o attraverso altri [art. 25(3)(a) dello Statuto di Roma], e per non aver esercitato un controllo adeguato sui subordinati militari e civili che hanno commesso gli atti, o hanno permesso la loro commissione, e che erano effettivamente sotto la sua autorità e il suo controllo, in virtù del principio di responsabilità del superiore [art. 28(b) dello Statuto di Roma].

Maria Alekseyevna Lvova-Belova, in qualità di Commissario per i diritti dei bambini presso l’Ufficio del Presidente della Federazione Russa, sarebbe personalmente responsabile per aver commesso gli atti direttamente, congiuntamente ad altri e/o tramite altri [art. 25(3)(a) dello Statuto di Roma].

I crimini suddetti sarebbero stati commessi nel territorio occupato dell’Ucraina almeno a partire dal 24 febbraio 2022.

I Giudici preliminari hanno deciso di secretare i mandati, al fine di proteggere le vittime e i testimoni, nonché per salvaguardare le indagini. Tuttavia, considerato che la condotta sembra essere ancora in corso, la Camera ha autorizzato la pubblica divulgazione dell’esistenza dei mandati, il nome degli indagati, i reati per i quali sono stati emessi e le modalità di responsabilità stabilite, poiché in tal modo si possa contribuire a prevenire l’ulteriore commissione di reati, realizzando così l’interesse della giustizia.

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