Procedevano a tratti
con simbologia frenetica
le rughe appena nate sui tuoi occhi
apparivano
andavano via poi
come sorrisi scolpiti dalla vita
come cerchi di tempo che non ti ferisce
le amo
sono padrone del tuo tempo
cornici immobili del tuo colore
custodi di piccoli giardini ancora da scoprire
di una maturità della mela o della fragola
dello stesso sapore
ora che le bacio
ora che sono il segno che sei donna
e non mi spaventa il tuo divenire
mi rincresce non viverlo
oggi – domani – sempre
vitigno o campo di grano da ammirare
resteranno ogni estate
le tue rughe
lontane dai miei baci.
di Pietro Maria Sabella All rights reserved