ONIRICA SICILIA

di Enrichetta Glave

ONIRICA SICILIA

di Enrichetta Glave

ONIRICA SICILIA

di Enrichetta Glave

ONIRICA SICILIA

Come peschereccio
al molo di Acitrezza
giacque là un sorriso estivo
e la mia pace ebbe a mesciarsi
con una battigia irta e scura.

Come colonna di basalto etneo
sta la ciclopica Lachea
sullo Ionio che conobbe Ulisse
e di Polifemo la vendetta.

Poi la Calabria all’orizzonte
oltre la baia della greca Naxos
e l’aspra riva di Isola bella
e il pensierio di te
che il tramonto non consuma.

In regata navigano sospesi
fasti lontani e senza resa
e la brezza spira ancora
tra le rovine di Tauromenion.

Sicilia pura e di silenzi
di attese vedove
e agrodolci luci,
sui tuoi seni rincasi i vinti
ed un cuore trasmigratore.

Mia terrestre Musa
che pur non spegni la tua eco
accogli tu ora questo canto
che solo vibra alla sera
come fosse di velata donna
una nostalgica preghiera.

(ai miei compagni di viaggio)

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