Niente resta per sempre, tranne Mecna

di Federico De Giorgi

Niente resta per sempre, tranne Mecna

di Federico De Giorgi

Niente resta per sempre, tranne Mecna

di Federico De Giorgi

La mia prima volta ad un concerto di Mecna è stata due anni fa: era un’afosa serata estiva e al Parco Gondar di Gallipoli quella sera, oltre al rapper foggiano, si doveva esibire anche Ghali, fresco di “Album”.

Inutile dire che la maggior parte delle persone era lì per il giovane trapper milanese, in un anno – il 2017 – che rappresentò per lui la definitiva esplosione a livello nazionale, e non solo.

Ad una sparuta minoranza però, compreso il sottoscritto, di Ghali fregava ben poco: Corrado Grilli portava il suo “Lungomare Paranoia” in giro per l’Italia, era un’occasione da non perdere.

Scusate ragazzi, ma io nelle mie canzoni so parlare solo di due cose: di amore e di sesso. Spero non sia un problema”: la risposta ai cori di alcuni “bimbiminkia” che invocavano Ghali, mentre il nostro Mecna si esibiva.

Come si fa a non amarlo?

Corrado Grilli in arte Mecna, 32 anni

Da quel momento mi ripromisi di andare a vedere nuovamente un suo live il prima possibile, ma solo in una serata in cui sarebbe stato l’unico artista ad esibirsi: i fan di Mecna, infatti, oltre ad essere – giustamente? – convinti che lui sia il migliore artista in circolazione, pensano anche di essere i migliori, proprio perché apprezzano – o meglio, idolatrano – un cantante che non ha mai raccolto il successo che merita realmente.

4 Aprile 2019, Mecna all’Auditorium Parco della Musica, occasione da non perdere.

Ma veramente Mecna porta il suo tour a teatro? Era proprio quello che mi chiedevo pure io

Decisamente incuriosito dalla scelta di portare il nuovo tour nei teatri, mi presento all’Auditorium con un abbigliamento (jeans, felpa col cappuccio e Jordan rosse fiammanti) probabilmente non  consono alla location, ma che sicuramente avrebbe reso orgoglioso quello che a mio parere è il miglior rapper italiano.

Entrando in sala mi consolo: vedo solo magliette del merchandising di “Blu Karaoke” e altre felpe con cappuccio e mi sento subito a mio agio, così come il posto a sedere, che da subito mi aveva reso perplesso, viene abbandonato dopo appena tre canzoni, su incitazione dello stesso Mecna, per andare tutti sotto il palco.

Gente che balla, gente che si bacia ed abbraccia, i più sentimentali piangono anche, fatto sta che è impossibile stare fermi e ci si fa trasportare dai beat – sempre più sofisticati col passare degli anni – e dai testi che si conficcano sullo stomaco come coltellate e che riescono a farci mancare anche la fidanzatina delle elementari.

Così Corrado inizia dai pezzi del nuovo album, “Blu Karaoke” – probabilmente il migliore finora per la maturità tecnica ed artistica che è riuscito a raggiungere – passando per i meravigliosi “Laska” e “Lungomare Paranoia”, lasciando un pò in disparte “Disco Inverno”, ma senza dimenticare grandi classici che si trovano solo su Youtube (“31/07” e “A modo mio”) e che hanno preceduto l’inizio della carriera da cantante di quello che, fino a qualche anno fa, era “semplicemente” un grafico di successo (“Guerra e Pace” di Fabri Fibra, “Mea Culpa” di Clementino, “Stanno tutti bene” di Bassi Maestro e “The Beat” dei The Bloody Betroots giusto per citare qualche copertina disegnata da lui).

“Un drink o due” è decisamente il pezzo più “da mandare in radio” di “Blu Karaoke”

Insieme al suo fido compagno di viaggio, il producer Marco Lvunar, sono chiusi in una gabbia composta di piccoli fari e mettono in scena un gioco di luci stroboscopiche sensazionale, cambiando colori e inventando disegni ad hoc ad ogni canzone.

Così, semmai ce ne fosse stato bisogno, abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione dell’influenza che Kanye West ha avuto su Mecna, e questo sotto diversi punti di vista:

  • l’uso dell’autotune al di fuori dei canoni tipicamente nostrani, cioè non tanto per modificare la voce e sopperire ad una mancanza di qualità vocali particolarmente marcata tra i rapper, ma piuttosto, un quid pluris che permette alla voce di sostituirsi a strumenti (ad es. chitarra elettrica) per creare dei veri propri assoli – si vedano a tal proposito gli ultimi minuti di Runaway di Kanye e di Bugie di Mecna;
Minuto 6:26: ascoltate
  • più in generale, da un punto di vista stilistico, sembra riprendere molto dall’album “808&heartbreak”, sia a livello di testi che musicalmente, riferendoci soprattutto ad un uso delle basi in cui i bassi sono, appunto, “808”; in diverse interviste, inoltre, lo stesso Mecna ha confermato i nostri sospetti, ammettendo di aver talvolta usato dei sample di basi di West;
  • infine, il gioco di luci stroboscopiche che cambiano brano dopo brano e l’utilizzo di una gabbia sul palco (Kanye aveva fatto qualcosa di molto simile nel suo “Watch the throne” tour con Jay Z, così come lo ha fatto anche per il tour del suo ultimo album, “The life of Pablo”).
La gabbia in cui si è esibito Mecna nel suo ultimo tour

Iconico il momento in cui, con grande sorpresa di tutti i presenti, il Corrado nazionale ha deciso di far cantare a due ragazze scelte a caso tra il pubblico, Superman, pezzo che racconta di conoscenze fatte durante una serata dopo aver alzato un po’ troppo il gomito (“Ho ancora qualche free drink che non ho bevuto più, chissà poi chi se l’è portata la tipa che mi ha detto no, ho il ciclo e sono un po’ ubriaca, fin quando non ho visto te”).

Il concerto si chiude con “31/09” – ultimo pezzo della “trilogia dell’estate”, inaugurata nel 2011 con “31/07” e seguita da “31/08” in “Laska” e, appunto, “31/09” in “Blu Karaoke” – e la scelta non poteva essere migliore se si pensa alla depressione cronica che caratterizza ogni fan del rapper nato a San Giovanni Rotondo il 26 Marzo di trentadue anni fa:

Non capisco come mai

siamo soli e ci perdiamo quasi sempre

pensa a quando mi vedrai

dirti addio proprio il 31 di Settembre”.

Peccato che il 31 di Settembre non esista.

“Niente resta per sempre” è la ghost track di cui sentiamo l’inizio in “Senza di me”, brano di apertura di Blu Karaoke

di Federico De Giorgi, all rights reserved

Non fatevi sfuggire la nostra The Freaklist su Spotify, follow us!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati