Musica – Intervista a Il Grande Capo

di Pietro Maria Sabella

Musica – Intervista a Il Grande Capo

di Pietro Maria Sabella

Musica – Intervista a Il Grande Capo

di Pietro Maria Sabella

 

È uscito il 26 giugno scorso ‘Il Grande Capo’, il primo EP dell’omonimo gruppo musicale del basso Lazio formato da Elio D’Alessandro, Giacomo Forte, Stefano Mancini e Ilaria Tortoriello.

L’EP è un viaggio che tocca, con leggerezza ed empatia, i valori che ci modificano quotidianamente: sentimenti, passioni, affanni.

È, per usare le loro stesse parole: ‘Un’idea. Un’immagine di forza e superiorità alla quale tutti noi in qualche modo miriamo. È il miglioramento costante. La statura che tutti vorremmo: qualche centimetro in più (a parte mancio, forse).
É un modo di vedere le cose: dall’alto, con ironia e semplicità.

É un gioco, per stupire il pubblico e divertirci. É il grado giusto di coraggio e sventatezza. È un unico essere sotto il quale si rifugia la tribù. E’ la lotta delle frecce contro i fucili. É Dustin Hoffman, è De Andrè. 
È il modo che serve oggi per parlare di cose alte senza rompere i coglioni con la retorica o la militanza. É l’amore per le cose belle. E’ tagliarsi una mano sorridendo.

É la danza della pioggia.
É il sesso libero, ma con lo spirito di un bambino.

The Freak ha intervistato Elio D’Alessandro, frontman del gruppo.

Come nasce il vostro gruppo e l’idea di creare questo EP?

Siamo nati tanto tempo fa come amici. Viviamo nella stessa zona e abbiamo passato l’adolescenza insieme. Io e Giacomo viviamo nella stessa casa. Cosa è successo? Li ho bombardati quotidianamente con le mie vecchie canzoni. Abbiamo cominciato a suonare e nel giro di un anno abbiamo trovato un nostro sound. Grazie a questo lavoro sono nati ‘Domenico Savio’ e ‘Il mare è troppo grande’, brani di punta dell’EP. Registrare questi cinque pezzi ci ha unito ancora di più. Avevamo la necessità di farci sentire, di raccogliere pareri, pensieri, di condividere tutto questo. L’EP è soltanto il primo passo, presto cominceremo a lavorare per l’album.

C’è un significato velato dietro alla scelta di chiamarvi ‘Il Grande capo’?

Il Grande capo è un nome abbastanza singolare. Nella mia visione si associano in questo nome tante cose molto diverse fra loro. Penso all’immagine del Grande capo indiano, un misto fra coraggio e simpatia. Al Grande Capo di Lars Von Trier, la storia comica di un’azienda in cui il Capo non esiste e la sua assenza è strumentalizzata per tenere a bada i dipendenti. In generale è un richiamo al miglioramento costante. Occorre rivolgerci verso qualcosa di meglio, con coraggio e ironia. Le canzoni celano all’interno delle critiche e degli spunti per cambiarsi, trasformarsi.

Il vostro primo singolo estratto ‘Domenico Savio’ racconta la necessità di trovare un equilibrio tra presunta santità e inevitabile peccato, obiettivo molto difficile. Ci siete riusciti?

Ahahah non credo! Diciamo che si tratta di una costante della mia esistenza, ma credo anche della vita di tutti: volgersi al meglio e desiderare il peggio. Il discorso religioso, l’immagine del Santo, è per noi italiani un simbolo forte. Volevo dare con questo pezzo l’immagine di un Grande Capo ribaltato, di un esempio che ci confonde. E poi adoro Domenico Savio da sempre! E’ il mio santo preferito!  

L’EP è attraversato da un’ondata di fresca leggerezza e sembra quasi un invito a vivere la vita con più serenità, anche se affrontate temi impegnativi come quello della disoccupazione giovanile. Raccontaci un po’ la storia de ‘Il ballo dei disoccupati’.

E’ molto semplice. Avevo ed ho una mamma orgogliosa di me. Da piccolo mi diceva: farai grandi cose! Devo dire che quotidianamente questo pensiero mi porta ad andare avanti e grazie a lei oggi sono ciò che sono. In chiave ironica invece, in un momento particolare della mia vita, ho immaginato che se tutte le madri non avessero pettinato i loro figli (non avessero quindi indirizzato i loro pensieri verso qualcosa di più grande di loro), oggi molti di noi 25-30enni si accontenterebbero di Fare qualcosa. Invece in tanti ci sentiamo dei geni incompresi. E questo crea frustrazione soprattutto nel mondo del lavoro dove nessuno ti regala niente. 

Il 26 giugno uscirà questo interessante lavoro. Cosa vi aspettate dal futuro e cosa vorreste fare di nuovo?

Vorremmo suonare tanto in giro e farci ascoltare. E poi abbiamo tanti altri pezzi da registrare. Insomma, il cammino è lungo ma troppo divertente!

di Cristina Comparato

Tracklist

1 – Il  ballo dei disoccupati

2 – Domenico Savio

3 – Il mare è troppo grande

4 – Quando me ne fotto

5 – Viale Africa

Credits

Elio D’Alessandro – chitarre e voce

Giacomo Forte – tastiere

Stefano Mancini – batteria

Ilaria Tortoriello – basso

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