Mi definisco un pastore

di Redazione The Freak

Mi definisco un pastore

di Redazione The Freak

Mi definisco un pastore

di Redazione The Freak

Non mi definisco un poeta

Ho soltanto la passione della scrittura.

Della poesia non ho ancora toccato nulla,

non ho ancora lasciato cadere la maschera dal vostro viso,

non ho toccato il segreto disgusto dietro le porte,

non ho ancora sputato in faccia ai politici,

non ho ancora maledetto gli insegnanti che picchiano i bambini,

non ho ancora rotto la faccia ai pedofili,

non ho spezzato le mani degli umili devoti che li toccano.

Non mi definisco un poeta,

non ho intenzione di esserlo.

Mentre vi vantate delle vostre opere,

chiedendo che il vostro nome sia scritto in lettere cubitali,

senza neanche poter supportare qualcun altro.

Non ho ancora toccato tutti i corrotti,

non ho messo il bastone nella fessura dei trafficanti di armi,

né in quella dei trafficanti di droga.

Non ho ancora bestemmiato su quelli che rubano il nostro pane,

non ho ancora combattuto contro gli sfruttatori del lavoro,

non ho ancora elencato le vite perse in mare,

le navi bloccate in mezzo al mare,

mentre le bombe vengono trasportate via mare in altri paesi.

Quando si fa politica attraverso corpi senza vita,

io non ho parlato ancora del loro nepotismo.

Come si diventa ricchi in una sola notte,

non ho detto delle menti avvelenate dei giovani.

Non mi definisco un poeta,

quando vi ho spiegato la mia poesia,

non mi avete sentito,

non mi avete ascoltato.

Mi definisco un pastore,

che usa le parole come la trappola per lupi.

Non ho ancora preso a schiaffi lo squilibrio della giustizia.

di Dogan Akcali, all rights reserved

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