MASSIMILIANO DI LODOVICO – per una nuova e solida realtà nel futuro del cinema italiano

di Isa Milk

MASSIMILIANO DI LODOVICO – per una nuova e solida realtà nel futuro del cinema italiano

di Isa Milk

MASSIMILIANO DI LODOVICO – per una nuova e solida realtà nel futuro del cinema italiano

di Isa Milk

Massimiliano Di Lodovico è un giovane produttore cinematografico italiano. Leggo dei suoi lavori – quelli con Gassman, Lucchetti, Loren, Ponti, De Luca… – e penso subito che ci vuole davvero coraggio e determinazione per continuare ad investire nel nostro cinema, nonostante le tante ostilità. Così lo contatto per approfondire tutto con un’intervista per The Freak e si mostra da subito disponibile.

Giovane, nato a Roma e laureato in giurisprudenza. Prima di fare il produttore cinematografico di cosa ti occupavi?
Appena laureato, avevo la passione per la sanità e sognavo di aprire una clinica. Con il tempo ho preso consapevolezza del nostro sistema sanitario nazionale e ho deciso di lasciar perdere e dedicarmi al cinema.

Quando hai capito che la tua strada era il cinema?
E’ iniziato tutto per caso. Sono il Presidente di un’associazione di beneficenza per bambini “Romaforyou Onlus”. Un giorno, dovevamo realizzare uno spot per la nostra associazione, così mi misi in contatto con una regista. Rimasi subito colpito dalle dinamiche che stavano dietro la realizzazione di uno spot. Credevo che per realizzare una pubblicità servissero tre persone, mentre dopo due settimane mi ritrovai con una troupe di trenta! Rimasi affascinato dallo spirito che si creò sul set in quella circostanza e così finii piacevolmente catapultato nel magico mondo del cinema.

Nel 2012 hai prodotto “Il turno di notte lo fanno le stelle” – un corto in inglese tratto dal racconto di Erri De Luca e diretto da Edoardo Ponti – che ha vinto il Tribeca Film Festival. Sempre lo stesso anno, hai prodotto “RazzaBastarda” opera prima di Alessandro Gassmann come regista, che si è aggiudicato il Nastro d’argento Premio Hamilton behind the camera e ha vinto il Bari International film Festival.
Come scegli i film da produrre?
Ho prodotto anche un altro film che porto nel cuore perché è stato il mio primo lungometraggio: Febbre da Fieno, una commedia romantica diretta da Laura Luchetti. Questo film mi ha fatto prendere la piena consapevolezza di voler fare il produttore cinematografico.
Per quanto riguarda la tua domanda, ti dico subito che scegliere un film non è facile. Personalmente leggo molte sceneggiature e appena ne trovo una che mi trasmette qualcosa di forte, sento l’esigenza di parlare con il regista o lo sceneggiatore che l’ha scritta. Quando credo in un progetto cinematografico, ho una voglia naturale ed incontenibile di produrlo.

Per fare una scelta lavorativa vincente, quali sono le difficoltà da superare?
Non credo esista una strategia. Il cinema è un mestiere che si fonde su arte e imprenditoria. Sono tante le difficolta da superare, ma come in tutti i lavori, la passione aiuta sempre a realizzare gli obiettivi prefissati.

Da un anno hai fondato la casa di Produzione Cinematografica Masi Film Srl e sei tornato a lavorare con Edoardo Ponti, producendo “Voce Umana” tratta da un’opera di Jean Cocteau e riadattata in napoletano da Erri De Luca. Ora siete in concorso al Tribeca Film Festival e al Festival di Cannes. Confermi quindi che un team vincente non va abbandonato? Cosa ti aspetti da questa esperienza?
La collaborazione con Edoardo Ponti è sempre un’esperienza lavorativa ricca ed intensa. Oltre a considerarlo un amico, è un grande regista con un forte ‘occhio creativo’, qualità davvero importante nel nostro ambiente.
Erri de Luca non ha bisogno di presentazioni: un grande scrittore, un vero patrimonio per il nostro Paese.
Poi c’è la Signora Sophia Loren. Finisco sempre per chiamarla ‘Signora Loren’ perché mi emoziono quando parlo di Lei e mi è difficile anche darle del tu, nonostante abbia avuto subito il ‘suo benestare’.

Puoi dirci qualcosa su questo nuovo film?
Posso dire solo che “l’attesa del piacere è essa stessa piacere”.

Come dicevamo poco fa, la protagonista di “Voce Umana” è Sophia Loren, tornata sul set all’età di 79 anni. Cosa si prova a lavorare con l’attrice italiana che da più di cinquant’anni ci rappresenta nel mondo?
Qualsiasi cosa sarebbe banale. Mi limito solo a dire che è una donna e attrice straordinaria. Avevo davvero paura di produrre un film con lei, perché pensavo di non riuscire a controllare il set per l’emozione. Lei stessa è stata il nostro punto di riferimento, grazie alla sua professionalità (è sempre la prima ad arrivare sul set e l’ultima ad andar via).
Noi Italiani dobbiamo essere orgogliosi di Sophia Loren. La Signora Loren ci rappresenta nel mondo, è la Storia del nostro Cinema.
E’ Sophia.

C’è un film del passato che avresti voluto produrre? E un regista con cui ti piacerebbe lavorare?
Io faccio da sempre il tifo per tutto il Cinema Italiano.
Se un film italiano ha successo, sono felice perché vuol dire che l’industria cinematografica si muove nella direzione giusta. Dobbiamo investire sempre più nei ragazzi, perché abbiamo tanti giovani talentuosi che vogliono fare buon cinema e restare qui per aiutare il nostro Paese.
Il regista con cui mi piacerebbe molto collaborare è Matteo Garrone, un vero talento.

Tu stesso sei tra i produttori cinematografici italiani più giovani. In un momento storico di forte crisi come questo, quali consigli ti senti di dare ai coetanei che vorrebbero lavorare nel cinema?
Non mi sento di dare molti consigli perché io stesso ho ancora molto da imparare.
Mi permetto solo di aggiungere una piccola riflessione. E’ tutto vero, è davvero un momento difficile, ma non dobbiamo dimenticarci che l’Italia ha fatto la Storia del Cinema, i nostri Avi ce lo ricordano.
Continuiamo ad impegnarci e a credere in ogni progetto che scegliamo di volta in volta e ne usciremo vincenti.

Ringrazio Massimiliano Di Lodovico per aver condiviso con noi la forza, la perseveranza ma soprattutto il coraggio che investe in tutti i suoi progetti.
Lo ringrazio perché lui, insieme ad altri giovani artisti e imprenditori, stanno ponendo le basi per la realizzazione di un nuovo Rinascimento nel nostro Bel Paese, che finalmente va oltre il sogno e il desiderio che ci accomuna tutti.

Di Isa Milk.

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