Màkari:
il paradiso su Rai1

Màkari: un pezzo di paradiso
sbarca in tv su Rai1

La nuova fiction Rai è tratta dai romanzi di Gaetano Savatteri
giornalista e scrittore che racconta un frammento di Sicilia aperto al mondo

di Pietro Maria Sabella

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Màkari

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La nuova fiction Rai è tratta dai romanzi di Gaetano Savatteri
giornalista e scrittore che racconta un frammento di Sicilia aperto al mondo

di Pietro Maria Sabella

Provate ad immaginare un pezzo di paradiso. Un pizzo di montagna ricco di macchia mediterranea che affonda le radici in un mare sdraiato e paziente che gioca sotto gli occhi del sole che accende ogni singolo pezzo di una terra di confine. L’odore acre e sincero della salsedine che arriva spazzata con violenza e leggerezza grazie al maestrale. 

Fichi d’india e ginestre che si inerpicano solitari vicino agli scogli, per proseguire fino ad un piccolo borgo di case bianche e basse. Una baia, silenziosa ma piena di vita, in mezzo al nulla, fra San Vito Lo Capo e Castelluzzo, a pochi chilometri da Trapani. Questa è Màkari

Un luogo di colori cangianti e puri, in cui Gaetano Savatteri ha ambientato i suoi racconti, che approdano alla raccolta edita da Sellerio in questo 2021, Quattro indagini a Màkari e dalla quale è tratta la nuova fiction di Rai Uno, in onda da oggi lunedì 15 marzo.

È in questo frammento di Sicilia aperta al mondo che verremo trasportati nelle prossime settimane per seguire le storie e le vicende del protagonista principale, il giornalista Saverio Lamanna, intorno al quale vibra e ruota la storia contemporanea di un’isola di continenti a cavallo fra nord e sud del mondo, fra mito, tradizione e progresso.

A gettarmi nel vivo dell’intreccio e dei suoi retroscena è la voce roca e profonda di Gaetano Savatteri. 

Gaetano Savatteri

Conversando con lui, non ho solo maniera di conoscere personaggi, trama e ambientazione di questo bel romanzo giallo, oggi anche rappresentazione televisiva, ma di ripercorrere le tappe più importanti della letteratura italiana ed europea di matrice siciliana dell’ultimo secolo e mezzo.

Ritrovo le pagine più importanti di autori quali Pirandello, Sciascia, Bufalino, Camilleri e mi rendo conto che Gaetano Savatteri aguzza la vista e riesce ad allungare la prospettiva di questa gloriosa tradizione letteraria, riuscendo a trasportare la Sicilia e i suoi personaggi in una contemporaneità vera e autentica, seppur ancora in bilico fra arretratezza e progresso, fra illegalità e legalità. 

O meglio – per come la diciamo – fra “mafia e antimafia”, la nube tossica, grigia e confusa in cui Saverio Lamanna, giovane palermitano interpretato da Claudio Gioè, è catapultato al suo arrivo in Sicilia, <<luogo perfetto per essere disoccupati>>. Saverio non è però il siciliano che noi tutti ci aspettiamo. Non ama i cannoli e rappresenta la storia – ancora troppo taciuta – di chi, come tanti, ha dovuto lasciare la sua terra per lavoro e crescita personale. Tuttavia, finisce per tornarci, in questo caso, suo malgrado.

Fin da subito, infatti, tramortito dall’esperienza romana per un tweet sbagliato, deve reimparare a destreggiarsi fra le maschere che si presentano lungo il suo cammino e finisce per diventare, contro ogni aspettativa, un investigatore che cerca di scoprire la verità dietro un omicidio così inatteso. 

Si cimenta in questo gioco delle parti avvalendosi del proprio simpatico cinismo e della sua schietta lucidità, accompagnato dall’amico Peppe Piccionello, interpretato nella fiction da Domenico Centamore, che incarna esattamente il suo opposto. <<Peppe è figlio della Sicilia antica, che non è tutta da buttare, la Sicilia autentica non retrograde, che si esprime in modo diretto, non mediato dal linguaggio dell’informazione. Parla con un modo sincero che non è quello talk show>>.

Infine, accanto a questa inconsueta e comica coppia di investigatori c’è Suleima (Ester Pantano), che si trova in Sicilia per un periodo di studi; fa innamorare Saverio e consente al lettore-spettatore di avere uno sguardo verso l’esterno, oltre la Sicilia. 

Suleima aiuterà Saverio nelle sue ricerche e al tempo stesso correggerà i lati del suo carattere più ostili.

Le vite dei tre personaggi finiranno per intrecciarsi rapidamente, come la loro ricerca del senso della vita e in questo angolo di paradiso proiettato al mondo si darà scena ai più grandi nodi irrisolti del nostro tempo.

Ciò che è certo è che nella narrazione troveremo dei personaggi, frutto – come diceva Brancati – del vento del nord che porta la lingua dell’illuminismo e del vento del sud, foriera del linguaggio dei sentimenti, che al tempo stesso si liberano di certi stereotipi, della <<casa mobile della sicilianità>>. Nonostante ciò, la Sicilia e i suoi abitanti saranno, ancora una volta, l’ambientazione perfetta per raccontare la contemporaneità di un Paese che rincorre le storie di questa isola piena di contraddizioni, violenza, passioni e bellezza.

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