I MAGNIFICI SETTE: VIDEORECENSIONE #NOSPOILER

di Fabrizio Lucati

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di Fabrizio Lucati

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di Fabrizio Lucati

I magnifici sette: la videorecensione

Il regista Antoine Fuqua rivisita una storia classica nel film di Metro-Goldwyn-Mayer Pictures e Columbia Pictures: I magnifici sette.

Quando la città di Rose Creek si ritrova sotto il tallone di ferro del magnate Bartholomew Bogue (Peter Sarsgaard), per trovare protezione i cittadini disperati assoldano sette fuorilegge, cacciatori di taglie, giocatori d’azzardo e sicari – Sam Chisolm (Denzel Washington), Josh Faraday (Chris Pratt), Goodnight Robicheaux (Ethan Hawke), Jack Horne (Vincent D’Onofrio), Billy Rocks (Byung-Hun Lee), Vasquez (Manuel Garcia-Rulfo) e Red Harvest (Martin Sensmeier).

Mentre preparano la città per la violenta resa dei conti che sanno essere imminente, questi sette mercenari si trovano a lottare per qualcosa che va oltre il denaro.

Tutto molto bello, tutto fantastico. Arriva il “però”: Fuqua sbaglia in un paio di cose, cose fondamentali, il tempo e il modo.
Il tempo lo sbaglia perché i Western sono fuori moda. Come ci ricordavano i giocattoli in Toys Story 2, nessuno guarda più i western, sono i nostalgici fan di un epopea oramai lontana. Il modo, invece, è pessimo per avvicinarsi ad un pubblico più giovane, l’azione è figlia degli anni ’80/’90, il film così assomiglia agli Expendables di Stallone più  che ai classici 7 pistoleri di Sturges.

Un gran peccato, considerando le capacità del regista (tra i suoi film miglior Training DAy con Washington) e un cast fantastico tra cui un Crish Pratt che si diverte a fare Clint Eastwood pacione e un D’onofrio pazzo eremita amante della Bibbia.

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