Made in Italy, il ritorno al cinema

di Alessandra Carrillo

Made in Italy, il ritorno al cinema

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Made in Italy, il ritorno al cinema

di Alessandra Carrillo
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La precarietà e il cambiamento nel film di Ligabue

Il ritorno di Luciano Ligabue dietro la macchina da presa, a 20 anni dal suo esordio con Radiofreccia, al quale fece seguito nel 2002 Da Zero a Dieci, è dovuto alla conversione in film del suo concept album – anche questo progetto, come dice Liga “balordo, anacronistico e al limite della presunzione, in questi tempi di ascolto fugace”. E così, la storia di uno, Riko, classe operaia della bassa padana, diventa una dichiarazione frustrata d’amore per l’Italia, Paese dove si perdono le certezze in una precarietà da posto di lavoro e d’identità.

made in italy
Foto di Chico De Luigi

 

Stefano Accorsi (Riko) torna ad interpretare pensieri e parole di Liga, accompagnato da Kasia Smutniak (Sara) in una storia che racconta lo scorrere della vita sotto i portici, tra un salumificio ed una casa difficile da mantenere, tra infedeltà, semplice gioia e depressione, dove il contesto sociale è forte e presente.

Colonna sonora che interseca i primi piani sfacciati e spudorati, un Non ho che te acustico che accompagna più che gli eventi la reazione agli eventi, attraverso il cambiamento che è movimento naturale della vita: “Cambia te, invece di aspettare i cambiamenti” esorta così l’amico di Riko (Carnevale), interpretato da Fausto Maria Sciarappa.

 

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Foto di Jarno [email protected] Aperto

Carnevale è la molla di una serie di equilibri e squilibri di questo film. Ne abbiamo parlato con lui:

 

 

Nei luoghi comuni di un’Italia piagnona, tra licenziamenti e amici delle scuole medie, si tocca il fondo per riprendersi con un colpo di coda all’insegna della nostalgia dell’emigrato: ma in realtà, la nostalgia non viene solo agli Italiani che sono all’estero, anzi. Sono gli Italiani in Italia quelli di cui Liga parla: quella storia di Riko che si mette i vestiti di ognuno di noi, tra i gabbiani notturni e le memorie di una città, con l’alba che insegna che “qualche cosa va fatta”.

Il film, nelle sale cinematografiche dal 25 gennaio, è prodotto da Domenico Procacci e distribuito da Medusa Film.

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