Lieve di grazia

di Bruna Piacentino

Lieve di grazia

di Bruna Piacentino

Lieve di grazia

di Bruna Piacentino
Scovami zitta sul fondo del viale,
di freddo e di foglie sola e morente,
dal ciglio del fuoco calante serale,
al seno del sole neonato d’Oriente.
Fermati il passo, lieve e gentile,
porgimi ferma e cortese la mano,
sulle matasse di un vuoto infantile,
nelle segrete di un tempo lontano.
Cure di gesti, parole e sospiri
dolce di occhi e tiepida pelle,
questa la grazia dei lenti deliri
nell’ansimante danza di stelle.
Sorsi di pace, per sempre rimani
dita sul viso centellinate:
risorgimi ancora le tenere mani,
come il calore sui fiori d’estate.
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