Labate: “Draghi è
come Conte…”

Labate: "Draghi è
in continuità con Conte"

Intervista a Tommaso Labate, giornalista del Corriere della Sera
"Sui vaccini siamo in ritardo, ma anche in grande anticipo..."

di Ludovica Tripodi

Labate: “Draghi è
come Conte…”

Labate: "Draghi è
in continuità con Conte"

Labate: "Draghi è
in continuità con Conte"

di Ludovica Tripodi
Labate

Labate: “Draghi è
come Conte…”

Labate: "Draghi è
in continuità con Conte"

Intervista a Tommaso Labate, giornalista del Corriere della Sera
"Sui vaccini siamo in ritardo, ma anche in grande anticipo..."

di Ludovica Tripodi
4 minuti di lettura

“Federalismo vaccinale”, campagna di vaccinazione lenta e disorganizzata, Governo Draghi, Letta nuovo segretario del Pd, nuovi ristori e poche tutele. Abbiamo voluto affrontare i temi che infuocano la già calda e solitaria primavera con Tommaso Labate, giornalista del Corriere della Sera, una delle penne più autorevoli del panorama giornalistico italiano. 

Caos Vaccini, ritardo nella campagna vaccinale e “federalismo vaccinale”: la tua opinione? 

Penso che sia giusto scandalizzarsi delle disparità di trattamento tra le Regioni a proposito dei vaccini, che sia giusto scandalizzarsi delle corsie preferenziali date alle categorie professionali in barba alle fasce di età. 

Sarebbe stato più semplice muoversi su un doppio binario: il primo esclusivamente anagrafico, partendo dagli ultracentenari andando a scalare e un binario dedicato a coloro che hanno delle fragilità o delle patologie: è indubbio che chi sia sottoposto a cure oncologiche abbia più diritto ad un vaccino in tempi rapidi di un avvocato toscano o di un magistrato. 

Non possiamo dimenticare però che se ci sono dei ritardi, ed è appurato che ci siano, essi sono comunque basati su un grandissimo anticipo. All’inizio di questa storia, i più ottimisti, quelli quasi al limite dell’essere considerati sognatori, consideravano il termine dei 18 mesi quasi utopistico per concludere le fasi di sperimentazione del vaccino. Il vaccino, invece, è arrivato molto prima.

Pensiamo ad esempio all’ Hiv: si è promesso un vaccino che non è mai arrivato ed è passato ormai quasi mezzo secolo. Faccio un esempio: è come se dovessimo andare da Reggio Calabria a Milano in macchina, mettiamo in conto le 14 ore in media necessarie, ma dopo 7 ore, inaspettatamente siamo già a Bologna ma con una ruota forata: è giusto prendersela con chi non ha previsto il guasto, ma perché non consideriamo anche il largo anticipo sulla nostra tabella di marcia? 

Crede che le previsioni del nuovo Commissario straordinario per l’emergenza Figliuolo, di vaccinare entro la fine dell’estate l’80% della popolazione, saranno rispettate?

Le previsioni, secondo me, sono molto semplici: basta ricordarsi come è andata con le mascherine. 

L’anno scorso, di questi tempi, eravamo alla ricerca disperata di mascherine, oggetto fondamentale ma introvabile e costoso, poiché la domanda era improvvisamente esplosa a fronte di un’offerta che era quella standard per dei dispositivi utilizzati solo nel settore medico- sanitario. Ad un certo punto però- è giusto ricordare i fatti in modo oggettivo- Arcuri promise mascherine al costo di euro 0, 50 e ciò gli comportò la pubblica derisione. Poi, senza neanche rendercene conto, siamo stati inondati, nel giro di poche, seppur eterne, settimane, da mascherine al prezzo previsto da Arcuri.

Confido che sarà così anche per il vaccino. Abbiamo una domanda incredibile a fronte di un’offerta più bassa; ad un certo punto, a mio parere, senza esserne realmente consapevoli,  saremo circondati da gente vaccinata, anche prima della fine dell’estate. 

Non dimentichiamoci però dell’influenza delle Big Pharma. 

Ricordiamoci cosa è successo l’anno scorso con il Patto di Stabilità, il pilastro intoccabile di tutta l’architettura dell’Eurozona: Bruxelles, attivando la clausola generale di salvaguardia, ha consentito agli Stati membri di sospenderlo. Succederà la stessa cosa anche con le Big Pharma. Il corso della storia prende una traiettoria che nessuno può fermare, neanche l’intoccabile Patto di Stabilità, né gli interessi delle Big Pharma. 

Passiamo alla politica interna: Letta nuovo segretario del Pd, ci saranno ripercussioni all’interno della compagine governativa? 

Dal punto di vista della compagine di Governo, a mio avviso, non cambierà niente. I passaggi cruciali, “rivoluzionari” e “pericolosi” dal punto di vista della linea politica erano già stati compiuti dalla segreteria di Zingaretti e Letta pare muoversi in continuità. Nello specifico: adesione al Governo Draghi, pur inghiottendo l’amaro calice di governare con la Lega; alleanza con il Movimento 5 Stelle.

E all’interno del Pd? 

Il Pd è stato fondato su una zona altamente sismica, come una casa costruita in Giappone o in California destinata a subire sempre la violenza delle scosse. Il compito sarà quello di costruire, come edificio, un sistema interno più solido e antisismico. 

Parliamo dei nuovi sostegni (o vecchi ristori).

La direttrice del Governo Draghi è sicuramente in continuità con quella del Governo Conte.

Credo che sia necessario ricordare tre presupposti. In primo luogo, stiamo vivendo una pandemia mondiale ed è ovvio che sia impossibile mantenere lo stesso standard di introiti della situazione economica pre-pandemica. È inevitabile la perdita (e pure cospicua) di molti punti del PIL. Secondo presupposto: i ristori sono un palliativo, ma non sono la panacea di tutti i mali. Terzo: sarà necessario un rimbalzo dell’economia dettato dalla voglia di chiunque di fare e progettare molto di più rispetto a prima, per rivivere, come insegna la ciclicità della storia, ciò che è accaduto dopo la Seconda Guerra Mondiale o dopo le guerre jugoslave. 

L’aspetto più importante, però, prima ancora dei ristori, è garantire che le aziende, gli imprenditori e le categorie più colpite, vengano tutelate e che non diventino preda facile di chi ha bisogno di riciclare denaro sporco. 

Questi imprenditori, infatti, devono essere tutelati prima ancora di essere ristorati. 

Una risposta

  1. Complimenti anche per l’esaustiva intervista al bravo giornalista Labate. È stata condotta con competenza e bravura che sempre ti accompagnano.

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