LA VISIONE DI UN MONDO SENZA TE: MCMAFIA, LA MAFIA NELLA STORIA DEL FUMETTO

di Sabrina Cicala

LA VISIONE DI UN MONDO SENZA TE: MCMAFIA, LA MAFIA NELLA STORIA DEL FUMETTO

di Sabrina Cicala

LA VISIONE DI UN MONDO SENZA TE: MCMAFIA, LA MAFIA NELLA STORIA DEL FUMETTO

di Sabrina Cicala

“L’altra sera ho avuto la visione di un mondo senza te. La mafia racimolava qualche spicciolo e la polizia tentava di bloccarla senza successo”. Il dialogo tra Joker e Batman apre il percorso espositivo che occupa le sale del Museo di Roma in Trastevere fino all’otto novembre. “The Beatitudes” di Vladimir Martyn riempie i corridoi. È un accompagnamento impegnativo, devi preparare l’animo per certe compagnie.

mcmafia
Mc Mafia” è la prima mostra su mafia, camorra e ‘ndrangheta nella storia del fumetto. Nasce dalle menti dei membri dell’associazione Dasud, nell’ambito di #Restart, il festival della creatività antimafia e dei diritti svoltosi tra il 22 e il 27 settembre in occasione dei suoi dieci anni, e dalle mani del Museo del Fumetto di Cosenza e Cluster. Le novanta tavole, tra originali e versioni digitali, ripercorrono i pluralismi mafiosi attraverso le rappresentazioni del fenomeno dal secondo dopoguerra ad oggi.
NOIR
È la matita che disegna Dylan Dog a dare il volto alle prime sembianze criminali per poi passare nei fogli di Claudio Nizzi e del suo Nick Raider. Ma è con il Don Raffaè “per Fabrizio De Andrè” che si inizia ad aver consapevolezza.
don raffae
Mentre lo Stato di Bruno Brindisi “si costerna, s’indigna, s’impegna poi getta la spugna con gran dignità”, quello di Fabrizio Longo si difende con i volti di Falcone e Borsellino, rappresentati con sembianze di animali.
fatto umano
“Un fatto umano”, dicevano, quindi che avrà una fine. Un fatto umano che vive tra tanti fatti umani, come i volti degli sposi nelle Vele di Scampia delle tavole di Nero Napoletano.
SCAMPIA
È in quella quotidianità sintetizzata la verità di un Paese che è capace di piccoli atti di resistenza. L’abuso dei concetti svilisce il loro contenuto. Ma spiegatemi come chiamare il disco degli Invece, gruppo musicale il cui bassista, Totò Speranza, fu ucciso nel 1997 nel Bovalino dalla ‘ndrangheta per una partita di droga, e la tessera del partito comunista di Pio La Torre, assassinato nel 1982 prima che potesse vedere l’approvazione della sua legge, che introdusse nel nostro ordinamento il reato di associazione di stampo mafioso e la confisca dei beni. E non so altrimenti descrivere la pipa che Mauro Rostagno fumava quando indagava sui rapporti tra 007, logge massoniche e Cosa Nostra trapanese o il codice penale dell’avvocato Serafino Famà, il cui corpo giaceva in una piazza catanese nel novembre 1995.
pio la torre
“Cose preziose” è la sezione della mostra che attraversa il corridoio sulle cui pareti sono rappresentate le vignette satiriche di Riccardo Mannelli, Natoli, Mauro Biani, Natangelo.
SATIRA (1)
Perché una risata li seppellirà, come quella di Giancarlo Siani, che sulla sua Mehari verde morì per mano di camorra a soli ventisei anni, o quella irriverente di Peppino Impastato, che raccontava gli abusi edilizi in odor di mafia paragonando Tano Badalamenti al capo di tribù indiane.

SIANIIMPASTATO
Cambia il tratto al cambiare dell’immaginario mafioso: dalle scene noir di Luca Raimondo, tanto macabre quanto lontane dalla realtà della “brava gente”, si passa alla ordinarietà del lavoro del capitano De Grazia o la vocazione di Don Peppe Diana. È la lotta alla mafia targata Beccogiallo edizioni, il “resto appesa alla speranza sperando che questa volta sia lei a morire prima di te” con cui Round Robin editore racconta la vicenda di Lollò Cartisano.
Quando lasci quelle stanze per rimmergerti nel cuore trasteverino di Roma, ti chiedi se mai potrai dire di aver visto un mondo senza mafia. Quella che ha accompagnato la storia dei grandi poteri e delle piccole vite. Per ogni volta che ci siamo distratti, per ogni giorno in cui ci siamo sentiti non coinvolti.
ME
E nel grigio di un 19 luglio, il rosso di una agenda sa essere un valido motivo per far pace con una storia di indifferente convivenza.
Anche solo per riprendere a camminare.
borsellino

A cura di SABRINA CICALA.

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