La scelta di Bi – capitolo 5

di Valentina Geminiani

La scelta di Bi – capitolo 5

di Valentina Geminiani

La scelta di Bi – capitolo 5

di Valentina Geminiani

Capitolo 5: Gambara


“Bi, dopo il tanto camminare, decide di fare una sosta su una panchina posta su uno dei lati della unga strada Rossa: a un certo punto, sente un rumore leggero, come se decine e decine di persone si stessero avvicinando con passo aggraziato, ma deciso.”

Ormai lontana dalla lugubre piazza tappezzata di Bande Nere, Bi decide di fare una pausa e si lascia cadere pesantemente su una panchina posta sul ciglio della strada Rossa.
Mentre cerca ancora di togliersi dal cuore tutta l’amarezza e la tristezza che ha provato qualche ora prima, ode un rumore strano, come se cinque, dieci, venti persone si stessero appropinquando a lei con molta fretta, ma con un passo leggero.

“Bi si guarda attorno e non riesce a credere a ciò che vede: una signora tutta distinta sta percorrendo la strada Rossa nella direzione opposta rispetto alla sua e, accanto a sé, saltella una quantità innumerevole di gambe senza proprietario. Solo gambe singole, di tutte le taglie, dimensioni e fattezze, simili a tanti animaletti.”

Bi si guarda attorno curiosa, mentre quel rumore diventa sempre più forte, sempre più forte, sempre più forte… fino a quando si palesa la sua fonte.
Dalla parte opposta della strada Rossa rispetto a lei, sta arrivando una donna raffinata ed elegante al quale fianco saltellano una marea di gambe senza alcun proprietario, che iniziano appena sopra al ginocchio e terminano con tutto il piede.

“Bi guarda la signora un po’ perplessa: quando se ne accorge, la strana donna esclama “Beh?! Le gattare hanno i loro gatti, io sono una Gambara e questi sono i miei cuccioli”, poi riprende il cammino frettoloso assieme ai suoi bizzarri compagni di viaggio e sparisce all’orizzonte.”

Sentendosi osservata, la strana donna vestita di tutto punto si ferma di colpo: “Beh?! – esclama – Le gattare hanno i loro gatti, io sono una Gambara e questi sono i miei cuccioli!”
Bi rimane sbigottita dalle parole della signora, la quale, una volta calmatasi, si avvolge lo scialle beige attorno al collo in modo stizzito, fa un rapido gesto della mano diretto alle dozzine e dozzine di gambe dietro di sé e riprende celermente il cammino assieme ai suoi “cuccioli”, per poi sparire all’orizzonte.

“Bi, stranita, si stropiccia gli occhi, chiedendosi se quello che ha visto fosse la realtà o solo un effetto della stanchezza: senza stare troppo a pensare, decide di riposare qualche minuto in pace, poi si alza e riprende a camminare sulla strana strada rossa.”

Bi rimane con gli occhi sbarrati a fissare la direzione presa dalla bizzarra signora e dalle sue gambe saltellanti, incredula di aver vissuto una tale esperienza.
Si stropiccia gli occhi, confusa, e finalmente si lascia andare su quella panchina nel bel mezzo del nulla e del silenzio più assoluto: ci sono solo lei e il sentiero che sta percorrendo. Dopo qualche minuto, si alza e prosegue il suo viaggio, chiedendosi quante stranezze incontrerà ancora lungo la sua via.

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