Abbiamo appena svoltato l’angolo. Da sud arriviamo fin sotto i piedi della Tour Eiffel.
Da qui è già così imponente, ma per raggiungerla occorrono ancora alcune centinaia di metri.
L’atmosfera è già natalizia, i mercatini invadono le strade e gli addobbi rossi e colorati cadono dai tetti della città lumiere come fossero là da sempre e per sempre, e per noi.
Fa freddo, tanto freddo che non abbiamo fatto in tempo ad uscire dalle Lafayette e prendere la metrò, che già devi riandare in bagno – si sa – il freddo stimola la pipì.
Ma non mi frega, non mi fregherebbe di nulla neanche se iniziasse a nevicare, perchè come la neve, me ne disinteresso delle cose senza cuore.
Mi stringi forte la mano e mi tiri lungo la via, adesso le scale di Trocadero, corri e corri tanto da inciampare su un banchetto realizzato da un ragazzo africano che vende piccole torri di mille colori.
Siamo a metà e la terrazza della piazza è qui meravigliosa. Sono da poco scoccate le 19.00 e la torre si illumina a festa. Brilla, luccica di vita e noi siamo a Parigi.
“Sei felice?” ti domando.
Una risposta
mi sembra di viverlo in prima persona quel momento… lo rivivo in quelle piccole torri di mille colori