La felicità è un attimo.

di Pietro Maria Sabella

La felicità è un attimo.

di Pietro Maria Sabella

La felicità è un attimo.

di Pietro Maria Sabella

Abbiamo appena svoltato l’angolo. Da sud arriviamo fin sotto i piedi della Tour Eiffel.

Da qui è già  così imponente, ma per raggiungerla occorrono ancora alcune centinaia di metri.

L’atmosfera è già  natalizia, i mercatini invadono le strade e gli addobbi rossi e colorati cadono dai tetti della città  lumiere come fossero là da sempre e per sempre, e per noi.

Fa freddo, tanto freddo che non abbiamo fatto in tempo ad uscire dalle Lafayette e prendere la metrò, che già devi riandare in bagno – si sa – il freddo stimola la pipì.

Ma non mi frega, non mi fregherebbe di nulla neanche se iniziasse a nevicare, perchè come la neve, me ne disinteresso delle cose senza cuore.

Mi stringi forte la mano e mi tiri lungo la via, adesso le scale di Trocadero, corri e corri tanto da inciampare su un banchetto realizzato da un ragazzo africano che vende piccole torri di mille colori.

Siamo a metà  e la terrazza della piazza è qui meravigliosa. Sono da poco scoccate le 19.00 e la torre si illumina a festa. Brilla, luccica di vita e noi siamo a Parigi.

“Sei felice?” ti domando.

 

 

 

 

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