IUS CULTURAE O IUS SOLI: UNA QUESTIONE ANCORA DA RISOLVERE

di Redazione The Freak

IUS CULTURAE O IUS SOLI: UNA QUESTIONE ANCORA DA RISOLVERE

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IUS CULTURAE O IUS SOLI: UNA QUESTIONE ANCORA DA RISOLVERE

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La Commissione per gli affari Istituzionali dal 5 ottobre ha ripreso la gestione delle proposte di legge su Ius Culturae e Ius Soli a firma rispettivamente di Renata Polverini e Laura Boldrini, presentate già anni fa, arrivata in Camera ed approvata(la legge sullo Ius Soli), ma poi lasciata stagnare in Senato senza poter terminare l’iter per una eventuale conversione in legge.  Ora si sta pensando a una cittadinanza concessa dopo aver effettuato un percorso scolastico completo di almeno 5 anni (quindi si tratterebbe di completare la scuola primaria). 

Secondo i dati della Fondazione Leone Moressa 166.000 mila minori diventerebbo cittadini italiani se la legge dello ius Culturae fosse approvata. 

COME FUNZIONA ATTUALMENTE LA CONCESSIONE DELLA CITTADINANZA IN ITALIA 
In Italia vige una legge risalente al 1992, secondo la quale un cittadino figlio di stranieri nato in Italia acquisisce la cittadinanza italiana a 18 anni, se i genitori sono stati regolarmente e continuativamente residenti nel paese per almeno 10 anni.  Fino ad allora si è dipendenti dal permesso di soggiorno proprio e dei propri genitori.  Ci sono altri casi in cui si può acquisire la cittadinanza normati dalle leggi in vigore: 

  • Naturalizzazione dopo 10 anni di residenza ininterrotti 
  • Matrimonio con cittadino/a italiano/a, concessa 2 anni dopo il matrimonio 
  • Nascita con almeno 1 genitore italiano 

ACCORDI E DISACCORDI SULLA LEGGE 
Come scrive la stampa ,l’Italia è fanalino di coda in Europa sulla questione della concessione  della cittadinanza ai minori figli di stranieri nati però in Italia,a differenza di altri paesi UE che hanno comunque toccato e in qualche modo risolto la questione come: 

  • la Germania dove vige una sorta di Ius Soli, se almeno uno dei genitori è residente da 8 anni 
  • La Francia che concede la cittadinanza a 18 anni se residenti nel paese per almeno 5 anni (senza interruzioni) 
  • la Spagna dove basta solo un anno di residenza nel paese per ottenere la cittadinanza 
  • In Belgio dove si diventa cittadini belga a 18 anni o 12 se i genitori sono residenti nel paese da 10 anni 

Senza citare gli Stati Uniti dove vige uno Ius Soli ” puro ” 
Per il quotidiano “Panorama” la legge è inutile , poiché non si puo’ acquisire una cultura di un paese in 5 anni di scuola elementare. Molti potrebbero rimanere legati alla propria cultura di origine, senza davvero comprendere gli aspetti civici e culturali del nostro paese. 

PD E M5S PROCRASTINANO…
Il Pd e i 5stelle (soprattutto quest’ultimi) hanno rallentato sulla questione cittadinanza “si” cittadinanza “no”. Il motivo è tutto politico; Luigi di Maio e Nicola Zingaretti non vogliono dare in pasto a Salvini (che ha già dichiarato di essere contro)un’argomento sul quale tutta la destra ne farebbe nuovo campo di battaglia elettorale, cercando di indebolire il governo e contrapporgli migliaia di elettori che vedrebbero la concessione della cittadinanza ai figli di cittadini stranieri nati in Italia, l’ennesimo atto “buonista” e “da sinistra” che va contro la dignità e il rispetto della cultura italiana(mah…).  Anche la leader di Fratelli d’Italia,Giorgia Meloni, è pronta a raccogliere le firme per fermare la legge sul nascere. 
Quindi, secondo i rappresentanti del Governo,è meglio non concedere possibile vantaggio ad avversari momentaneamente fuori scena,che ne farebbero  della questione il proprio cavallo di  battaglia. 

COSA SIGNIFICA DAVVERO NON AVERE LA CITTADINANZA ITALIANA
“Mi è stata rifiutata anche la cittadinanza italiana quando avevo 19 anni. Lavoravo già per i Carabinieri, facevo l’interprete a Bassano del Grappa, poi ho fatto il corso per mediatrice culturale, insegnavo la lingua italiana agli immigrati e in più ero al primo anno di Giurisprudenza. Eppure la mia richiesta non è stata approvata, perché non avevo sufficiente reddito: ero a carico dei miei genitori …per me è stato uno shock. Io stavo dando il mio contributo alla nazione – collaborando coi Carabinieri e insegnando a scuola -, ma la mia richiesta è stata rifiutata…Ho perso anche una borsa di studio Erasmus per questo.” 
A parlare è la prima donna avvocato Marrocchina in Italia ,Kaoutar Badrane, nell’intervista rilasciata all’HuffingtonPost . 
Ma di casi simili ce ne sono migliaia.  Non avere la cittadinanza italiana non permette a tantissimi giovani nati in Italia, che hanno frequentato le scuole in Italia, e che forse non hanno mai visto il proprio paese di origine,

  • di poter partecipare a concorsi nazionali, 
  • di viaggiare senza considerare la scadenza del proprio permesso di soggiorno,        
  • e  a volte anche recarsi per ragioni familiari nel proprio paese perché sprovvisti di un documento non rilasciato per tempo. 

Non si tratta di abolire una spesa, di tagliare dei costi, si tratta di persone. Persone che non si vedono riconosciuti dei diritti in un paese dove sono nati e cresciuti, e nel quale stanno cercando di diventare qualcuno e al quale stanno contribuendo per renderlo migliore, lavorando,studiando,prestando attività di volontariato. 
Ragazzi e ragazze che parlano correttamente l’italiano, che hanno frequentato o frequentano(talvolta brillantemente) le scuole, le loro scuole,che vivono la comunità a cui danno un importante contributo partecipandovi attivamente.  
Ma che alla fine non sono italiani

di Sara Coppola, all rights reserved

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