“Il patto per lo stage” della Repubblica degli Stagisti, una semplice firma per cambiare il nostro futuro

di Marica Dazzi

“Il patto per lo stage” della Repubblica degli Stagisti, una semplice firma per cambiare il nostro futuro

di Marica Dazzi

“Il patto per lo stage” della Repubblica degli Stagisti, una semplice firma per cambiare il nostro futuro

di Marica Dazzi

I corsi e i ricorsi su una tematica quantomai critica e attuale come quella di cui stiamo per scrivere sono e saranno lo specchio della nostra generazione “anni zero” (sempre nella speranza che i nostri figli possano raccontare un’altra storia).

Senza dubbio scattare una fotografia dai contorni netti sul panorama dei nostri giorni è probabilmente un’impresa impossibile. Per parafrasare, non è una questione di luce o di tempo, è come se il nostro momento ci avesse regalato solo il corpo di una macchina senza obiettivo, in un labirinto burocratico confusionario e quasi sarcastico, siamo incapaci di mettere a fuoco quello che dovrebbe già da solo, secondo una logica meccanica, esserci davanti, oggetto del più semplice degli “scatti”.

Al contrario dei nostri genitori che hanno combattuto contro dei veri e propri mulini a vento, per dei diritti insperati che si sono affacciati sull’immaginario collettivo solo con l’avvento di una vera e propria rivoluzione culturale, i sogni per i quali ci battiamo noi sono davvero poca cosa, solcano il confine tra il ridicolo e il paradossale, perché dovrebbero già fare parte del cerchio di quello che ci appartiene.

E’ una condizione d’impotenza grottesca, che ci vede protagonisti di un gioco dove l’altra parte è, quasi per regola, legittimata a barare.

La repubblica degli stagisti, testata giornalistica online diretta dalla giornalista Eleonora Voltolina (autrice di Se potessi avere mille euro al mese La repubblica degli stagisti, come non farsi sfruttare ) si propone come piattaforma virtuale nata proprio per dare voce a tale tipologia di lavoratori, la quale tra le tante, è forse quella maggiormente vittima del nostro particolarissimo periodo storico.

Impegnata da anni per migliorare la situazione dei giovani lavoratori  precari e sottopagati, La Repubblica degli stagisti, tra i brillanti progetti dedicati a questo particolare settore d’attività, ha di recente lanciato una nuova, interessante iniziativa: “Il patto per lo stage”, con il quale si intende andare oltre le semplici e consuete promesse elettorali che precedono l’ingresso alle urne e, attraverso la sottoscrizione di questo impegno, impegna i candidati a dare ai cittadini una garanzia concreta.

Ogni anno oltre 500mila persone fanno stage in Italia, in aziende private, enti pubblici e associazioni non profit. 90mila solo in Lombardia, oltre 40mila in Lazio: insieme le due regioni ospitano oltre un quarto di tutti gli stage d’Italia, ed è proprio in queste che il prossimo fine settimana i cittadini saranno chiamati a votare  per rinnovare i loro consigli regionali.

Secondo quanto previsto dalla Riforma Fornero le Regioni saranno chiamate a legiferare entro la fine di Luglio in materia di stage extracurriculari.

“E allora l’importante è farlo bene” spiega Eleonora Voltolina“Per questo chi firma il Patto si impegna innanzitutto a redigere, promuovere e auspicabilmente portare ad approvazione entro la fine di luglio 2013 una legge nella propria regione che regolamenti la materia degli stage extracurriculari accogliendo fedelmente le linee guida sullo stage definite dalla conferenza Stato-Regioni e aggiungendo alcuni punti migliorativi”.

Tra questi possono essere ricordati: una indennità minima non inferiore a 500 euro al mese, il divieto di stage per mansioni di basso profilo (per porre fine agli stage per commesse e baristi), la proporzione tra numero massimo di stage e numero di contratti di apprendistato attivi (affinché lo stage non sia più concorrente sleale dell’apprendistato), una drastica riduzione degli enti abilitati ad agire da soggetti promotori di stage (al fine di rendere questo fenomeno meno incontrollabile).

La firma del Patto impegna inoltre i candidati a promuove un’anagrafe dello stage che consenta un monitoraggio pubblico e trasparente dell’utilizzo dello strumento, vigilare su tutti i programmi di stage finanziati dalla propria Regione, contrastare ogni utilizzo di fondi pubblici in progetti di tirocinio che prevedano una ricompensa monetaria ai soggetti ospitanti per la formazione impartita agli stagisti ed inoltre promuovere l’erogazione di incentivi economici da parte della Regione per la stabilizzazione degli stagisti, con premi in denaro o sgravi per ogni stagista assunto con contratto di lavoro subordinato al termine dell’esperienza formativa.

Naturalmente il Patto può essere sottoscritto anche da presidenti, assessori e consiglieri già in carica, questi saranno verranno citati nella nuova sezione del Patto del sito Repubblica degli Stagisti e periodicamente intervistati per avere aggiornamenti sul loro lavoro.

L’iniziativa ha riscosso un largo successo, ed è già stata sottoscritta da molti candidati di diverso colore politico, una delle più importanti firme è proprio quella di Umberto Ombrosoli candidato alla presidenza della regione Lombardia con il Patto civico del centrosinistra.

Diversi candidati di tale lista civica si sono impegnati attraverso il Patto come Daniele Nahum e Rosanna Santonocito. 

Del Partito Democratico in Lombardia hanno firmato il segretario Maurizio Martina, Alessandra Gatti, Reas Syed, del Movimento Cinque Stelle ha invece sottoscritto Livio Lo Verso 

In Lazio invece hanno firmato: Marco Furfaro di Sinistra e Libertà, Salvatore Aprile per Lista civica Bongiorno presidente.

L’intero elenco dei firmatari è comunque consultabile sul sito de “La Repubblica degli stagisti” .

Nella speranza che questa splendida iniziativa possa solamente crescere e venire abbracciata come meriterebbe dai nostri candidati, anche da quelle parti politiche che ancora stentano ad avvicinarsene, vi invitiamo a visionare questa importante piattaforma virtuale, da tempo in campo per combattere una battaglia comune di primaria importanza, e fare conoscere a quante più persone possibili questa interessante ed importante iniziativa, per affrettare il passo nel cammino verso il riconoscimento di quei diritti fondamentali che, troppo spesso, vediamo negati.

Mettiamo l’obiettivo alla nostra macchina perché nessuno possa più sottrarci la chiarezza dei colori.

Chi ha già sottoscritto il patto

A cura di Maricia Dazzi

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