Il meglio di Maggio: “Liberato begins”

di Stefano Frisenna

Il meglio di Maggio: “Liberato begins”

di Stefano Frisenna

Il meglio di Maggio: “Liberato begins”

di Stefano Frisenna

Sera del 9 Maggio 2019 – LIBERATO

La mezzanotte non è mai stata cosi temuta nel mondo musicale italiano.

La paura che passi senza che non esca un album, l’ansia di dover attendere per almeno un altro anno. Non c’è stato nessun annuncio, nessuna indiscrezione sul titolo, men che meno sulla tracklist. L’unico “indizio” è stato pubblicato il 25 Aprile, non casualmente data del giorno della liberazione. Nei trenta secondi di “teaser trailer” abbiamo un uomo di spalle, con indosso la felpa LIBERATO, trasportato lentamente da una barca verso Capri. Trenta secondi che riassumono perfettamente il progetto. Innanzitutto è un “teaser” proprio perché, come in Avengers Endgame, genera hype nel pubblico senza mostrar nulla, ma semplicemente in quanto segnerà la chiusura della Fase 1 del “Liberato Cinematic Universe”. In questi due anni sono state raccontate varie storie, vari “tasselli” che finalmente si ricongiungono in un puzzle completo. E proprio come nell’universo Marvel, queste storie sono accomunate dalla presenza di un supereroe incappucciato, protetto dall’anonimato. Il mondo che questo eroe ama, di cui canta, non è Hogwarts o Gotham City, ma è una città in carne ed ossa: Napoli. Questo riferimento, questo legame continuo con la città/scenografia del “Liberatoverse” si nota già con Capri sullo sfondo. Per capire meglio come sia possibile che un personaggio senza volto, senza nome, sia riuscito a generare tanto hype e a diventare sinonimo stesso del 9 maggio bisognerebbe ri-leggere una sorta di diario delle tappe più importanti di questi due anni.

LIBERATO è anonimato

17 Febbraio 2017 – NOVE MAGGIO

Sembrerebbe un giorno qualunque su YouTube. In realtà tra i milioni di cover, brani inediti e concerti live in bassa definizione spunta l’esordio di uno sconosciuto, un tale Liberato: 9 Maggio è il titolo della sua canzone d’esordio. E che esordio. Liberato finisce sulla bocca di tutti e già dall’inizio si riescono a distinguere chiaramente i tre vertici del progetto. Da un lato abbiamo Lettieri, deus ex machina di alcuni dei migliori video della scena indie (tra cui tutti quelli di Calcutta, tanto per intederci). In secondo luogo abbiamo la musica, con questo perfetto mix di cantato neomelodico e ritmi similtrap, con un ponte tra tradizioni campane e globalizzazione. E poi abbiamo lei, Napoli, che unisce i primi due punti per formare un triangolo equilatero. In questo pezzo Napoli è come una di quelle grandi città americane ( New York, Seattle, Detroit) piene di contraddizioni e allo stesso tempo ammirate da fuori come focolari artistici del mondo hip hop. La ragazzina si veste come un Drake campano, Scampia sullo sfondo è viva come Compton, la Vespa sfrecciante di fronte al Pantheon potrebbe tranquillamente essere una Mustang a Long Island. La città diventa quindi già parte viva dell’immaginario di Liberato/Lettieri, seppur non venga nominata direttamente in un pezzo che parla di una storia d’amore finita male. Simbolicamente terminata nel mese che solitamente si associa all’attesa dell’estate, creando così un contrasto simile a quello che indubbiamente esiste tra i quartieri di Napoli mostrati nel video. Il titolo, come tutto ciò che riguarda il cantante, è enigmatico e si presta a varie interpretazioni. La teoria più affascinante a proposito è probabilmente quella per cui questo brano altro non è che un omaggio al 9 maggio 1987, data del primo scudetto del Napoli (dalla cui curva Liberato prende il font) e parte integrante del credo in D10S, in un luogo in cui il calcio diventa qualcosa di più di una partita la domenica ma una ragione di vita e riscatto sociale 365 giorni l’anno.

9 Maggio 2017 – TU T’E SCURDAT E ME

Liberato is back. Ed è tornato con quello che forse è il suo pezzo più famoso ad oggi. “Tu t’e scurdat e me” riprende la storia di Nove Maggio, con una tematica così tipicamente “indie” come la fine di una relazione amorosa, portando avanti allo stesso tempo il suo originale e continuo miscuglio tra neomelodico e trap, tradizioni e futuro.
Ma come fa un miscuglio del genere a non portare ad un contrasto insanabile? Tutti se lo chiedono. Questo scontro in realtà funziona, così come funziona la storia del video: una storia di opposti che si incontrano. Da un lato il ragazzo meno abbiente, che vive per il Napoli e per i suoi amici, rappresentando ed incarnando la tradizione neomelodica; dall’altro la ragazzina del Vomero, che rifiuta di amalgamarsi, che partecipa a feste private e vive nella sua bolla perfetta. Questi due universi che si incontrano e si scontrano funzionano, anche se portano il ragazzo ad indossare la camicia e a smettere di fumare canne, forse per il suo bene, ma sicuramente allontanandolo dal mondo in cui era cresciuto. Liberato riesce quindi a parlare ai due cuori di Napoli, entrambi vivi, abbracciando tutta la città senza distinzione tra i vari ceti, cosi come l’amore del video non guarda al cognome dei ragazzi. Questa storia però, collegandosi così a Nove maggio, sembra terminare male, mostrando nel finale come tutto il video sia stato solo un flashback per il ragazzo, che brucia per la durata di una canna.

19 Settembre 2017 – GAIOLA PORTAFORTUNA

Durante l’estate LIBERATO ha svolto i suoi primi concerti. Ormai è chiaro che voglia restare nell’anonimato, che spesso non sia neanche suo il volto sul palco (semmai ne esista davvero uno). L’anonimato nella musica non è sicuramente una novità, basti pensare a Burial che lo ha adottato per proteggere la sua vita privata, o ai Daft Punk che lo hanno fatto per far concentrare gli ascoltatori esclusivamente sulle loro canzoni, senza condizionamenti di sorta. LIBERATO invece ha portato tutto questo su un altro livello. La sua idea è stata quella di diventare appunto un supereroe, un Batman campano. Una persona che usa l’anonimato non per nascondersi, ma per diventare simbolo stesso di una città. Chi è LIBERATO, quindi? Liberato è Napoli. E questo suo essere Napoli viene mostrato ancora una volta il 19 Settembre, il giorno del Miracolo di San Gennaro. Il nuovo pezzo parla ancora una volta di un amore agli sgoccioli (probabilmente lo stesso dei pezzi precedenti) e di un disperato gesto, quello di recarsi alla Gaiola ( luogo “maledetto” nelle leggende locali) per far rinascere la scintilla amorosa. Ciò che però sorprende di questa canzone è il ritmo allegro, da hit estiva fuori tempo massimo. Il progetto LIBERATO si sposta quindi su una nuova dimensione, non più il mondo Indie/Trap, ma dei suoni molto più internazionali tra Major Lazer e Sud America. L’idea è quindi quella di portare suoni etnici di varie culture nel panorama italiano. E quale città può essere più adatta di Napoli? Molti la immaginano come un luogo chiuso culturalmente, diffidente. Il suo supereroe, invece, ci fa capire come in realtà sia la più sudamericana delle città italiane. Un luogo dove si incontrano tutte le sfumature della vita, dalla voglia di riscatto alla rassegnazione, dal lusso alla povertà. Un luogo in cui tutti i giorni sono come una festa, dove la poesia si respira in ogni angolo. Un luogo dove è possibile avere veri e propri scorci di Cuba, come quello da Lettieri a Castelvolturno. Napoli passa quindi da essere una New York ad essere una Havana, una Rio, un luogo di gioia nonostante tutto. Una città malinconica e allegra, dove lo Ying e lo Yang si incontrano, il posto dove le hit estive possono uscire anche a settembre.

20 Gennaio 2018 – ME STAJ APPENNENN AMO’

Ormai LIBERATO ci ha fatto l’abitudine.
Ancora una volta, senza preavviso, fa spuntare un nuovo singolo, e ancora una volta cambia la direzione musicale. La missione però è sempre la stessa: parlare ai napoletani e mostrare al mondo la profondità dei napoletani.
Qui il Batman partenopeo assume i suoni di due degli artisti italiani probabilmente più famosi al mondo (sebbene in una sottocultura): Marco Carola e Joseph Capriati. Le influenze di questi due producer, non a caso entrambi campani, si possono sentire fortemente in tutto il pezzo, con ovvie smussature pop. Il cantante sembra dire all’Italia e a Napoli stessa: “guardate che siamo andati oltre il neo melodico”.
Allo stesso tempo però, con l’ennesimo contrasto, il video dimostra come, sebbene Napoli sia andata avanti musicalmente, sia anche un luogo dove è ancora difficile essere “liberi” di scegliere il proprio sesso. Lettieri narra infatti la storia di una donna trans, in una città così piena di vita ma allo stesso tempo così ancorata al passato, uno squalo pronto a “mangiare” il diverso.
Così come da ruolo, il supereroe prende le difese dei più deboli, portandoli appunto ad essere “liberati” dalla gabbia delle tradizioni e pronti a volare verso un futuro conseguente alla propria scelta. E ancora una volta lo fa in una città che trasuda bellezza, diventa un luogo dove cantanti folk e futuro alla Daft Punk si sposano perfettamente.

2-3 Maggio 2018 – La Favola Napoletana

Il compasso chiude il cerchio. LIBERATO fa uscire nel giro di poche ore INTOSTREET e JE TE VOJO BENE ASSAJE, e la complicità di Lettieri ci fa capire come siano parte di una storia con i primi due pezzi della Liberatomania. Il primo singolo è ambientato un anno dopo “Tu te scurdat e me”, come se il tempo reale sia lo stesso passato nel mondo di Liberato. Le differenze sociali hanno portato alla fine alla storia d’amore, con il ragazzo ormai tornato nella sua “realtà”. La ragazza che frequenta rappresenta un lato tipico di ogni napoletana, quello passionale, esagerato, pronta a travolgerti se tu non gli dai tutto come lei fa con te. Dall’altro invece in “Je te vojo bene assaje” vediamo come la “protagonista” stia uscendo con un ragazzo della Napoli bene, caratterizzata dalla classe, dall’eleganza, dalla possibilità di vedere e vivere la città da un lato totalmente diverso, fatto di spiagge private, ristoranti stellati e costumi eleganti. Tuttavia si nota come entrambi siano attratti dagli opposti, dal loro passato e da un amore impossibile ma vero. Così il 3 Maggio i due si incontreranno di nuovo per vivere una nuova notte di passione nella città dove tutto può succedere, un’ultima notte prima di dirsi definitivamente addio.

“9 Maggio” diventa cosi, in una chiusura perfetta del cerchio, il giorno in cui entrambi si trovano costretti, dopo solo una settimana dalla decisione, a fronteggiare il passato che vogliono abbandonare. Diventano protagonisti di una “favola medievale”, una principessa e un contadino. Una favola possibile nel luogo dei contrasti, che dà e che toglie, proprio come se fosse la città simbolo dell’amore. Una città di cui Liberato canta ancora. Il video, nei titoli di coda, con l’ennesimo parallelismo ci fa capire che ciò che conta in una relazione non è il finale, ma il viaggio e che spesso, riguardando indietro, si avrà sempre un sorriso come quello del ragazzo che interpreta i video di Lettieri: triste per ciò che viene abbandonato ma felice per le brevi emozioni vissute.

Un sorriso simile a quello dei napoletani quando affrontano la vita, un sorriso speranzoso, forse sognatore come quello di ogni domenica. Un sorriso di chi crede nei sogni, nelle relazioni impossibili e in uno scudetto nel Sud Italia.

Un sorriso dedicato “A tutto il calcio Napoli, a chi si è impegnato, a chi ci ha creduto, a chi ci crer’ ancora”.

di Stefano Frisenna, all rights reserved

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