Il meglio della prima metà del 2019: Tyler, The Creator – Igor

di Stefano Frisenna

Il meglio della prima metà del 2019: Tyler, The Creator – Igor

di Stefano Frisenna
Il meglio della prima metà del 2019: Tyler, The Creator - Igor

Il meglio della prima metà del 2019: Tyler, The Creator – Igor

di Stefano Frisenna

Ridin’ round town they gon’feel this one”.

Inizia così “IGOR’S THEME“, traccia d’apertura di Igor, quinto album di Tyler The Creator. Come una sorta di guida, un manuale all’ascolto, il pezzo invita a mettersi delle cuffie e a girare per la città facendosi trasportare dai suoni delle 12 canzoni che lo compongono.

E già qui si può notare come la tematica dell’album si discosti da quelle tipiche del rap made in USA, solitamente basato su donne-oggetto, soldi e festini. Tyler ha scritto qualcosa che tocca le corde profonde, quelle più malinconiche, presenti in ognuno di noi. Quelle corde che vengono strimpellate solo quando giriamo di notte nella nostra auto, senza guardare il telefono, senza essere distratti da Instagram o Whatsapp. In particolare, il film di IGOR (perché di un film si tratta), narra di un ragazzo innamorato e abbastanza fortunato da iniziare una relazione. Questa relazione sarà destinata a terminare, trasformando l’amore in ossessione e il possesso in abbandono. IGOR è quindi un film senza lieto fine, un viaggio nel lato oscuro del romanticismo.

For real, for real, for real this time”.

Igor inizia a pensare che questa volta il suo amore sia vero, reale. Questa sensazione, di provare qualcosa che gli altri non possono capire, di avere un sentimento non paragonabile a quello di qualsiasi altra coppia nel mondo, imperversa attraverso tutta “EARFQUAKE“. Sicuramente la traccia più “single” dell’album, probabilmente la canzone più bella dell’anno. Questo amore , però, è talmente forte da aver legato alla sua stessa bellezza la paura che sia destinato a finire per colpa dei propri errori. Il protagonista sa già che se finirà sarà solo per sua colpa, perché l’altra metà è troppo perfetta per sbagliare, mettendosi quindi dall’inizio in una posizione che trasforma il sentimento in qualcosa di nocivo, di velenoso. Una malattia di cui solo chi è convinto di essere innamorato “for real” può ammalarsi.

Don’t leave, it’s my fault, ’Cause when it all comes crashing down I’ll need you”.

Questo amore diventa come un terremoto che travolge il cuore di Igor con un magnitudo forza 9, ma allo stesso tempo distrugge tutto il resto, compresa la ragione.

And it’s making my heart brake, cause you make my Earth quake

This time I think is for real. How can I tell you?

Nella terza traccia Igor si trova in uno stato confusionale, con il veleno che inizia a fare effetto. Nel corso di tutta la traccia c’è come un dialogo interno, una lotta tra l’Igor vulnerabile (“I don’t know where I’m going”) e quello che vuole seguire il suo lato passionale, nonostante i dubbi perché “I THINK I’ve fallen in love. Allo stesso tempo, il dubbio principale è come esprimere questo amore, come spiegarlo, come rendere in parole il sentimento.

How can I tell you?

Questo amore però è particolarmente difficile, non solo da spiegare. Qui si lega il secondo tema dell’album, quello della libertà sessuale.

Frasi come “Man I wish you will call me by your name” alludono chiaramente alla sessualità di Tyler, che non ha mai nascosto la sua bi(omo?)-sessualità. Ciò ovviamente non cambia il fatto che l’album si rivolga a chiunque, ma aggiunge una difficoltà ulteriore per il suo alter ego, costretto a superare non solo il rifiuto dell’amore, ma anche quello sociale, la paura del giudizio.

Exact like, you can’t avoid, but just chasing it and just like trying. Giving it everything that you can. There’s always an obstacle

Il viaggio continua, in questo pezzo parlato che anticipa le successive ed ulteriore tematiche dell’album.

Runnin’ out of time, to make you love me

In questa traccia l’amore di Igor assume le sembianze di un prodotto da supermercato , con una data di scadenza specifica. Igor prende consapevolezza che se non riuscirà ad ottenere lo stesso sentimento dall’altra persona, la loro relazione sarà destinata a finire. Una relazione che diventerà appunto marcia, come uno yogurt dimenticato da tutti nel reparto in cui è stato posizionato e mai acquistato. Intrecciandosi sempre con la seconda tematica di cui sopra, Tyler dichiara “Take your mask off (Yeah)Stop lyin’ for these niggas Stop lyin’ to yourself, I know the real you”, chiedendo al suo amante di gettare via la maschera. Da un lato questa maschera può essere vista come una “scusa” per rifiutare questa relazione omosessuale o, probabilmente, come l’impossibilità per Tyler di accettare il rifiuto trovando motivazioni esterne.

NEW MAGIC WAND

Tyler usa questi 3 minuti e 14 secondi per esprimere musicalmente e liricamente il crollo di Igor, con un fantastico parallelo tra suoni e parole. “I Saw a photo you look joyous” e “I need to get her out the picture, she’s really fuckin’up my frame” sono frasi che aprono la canzone facendoci capire come Igor stia perdendo la lotta contro una ragazza, probabilmente la ex del suo amato. Per questo motivo pensa di utilizzare una bacchetta in modo tale che “like magic, like magic, gone” possa eliminarla dalla foto. In realtà si scopre presto che l’idea non è di utilizzare qualcosa di romantico come una bacchetta magica, ma un oggetto terreno come una pistola, portandoci cosi dentro il crollo psichico di Igor.

Don’t call me selfish , I hate sharin’. This 60/40 isn’t workin. I want an 100 of your time, you’re mine” ci fa capire come la gelosia stia logorando una persona emotivamente instabile che da un lato è docile (“Please don’t leave me now”), ma dall’altra è pronta a tutto: “She’s gonna be dead, I just got Magic wand. We can finally be together”, pur di trattenere la persona che ama. Una persona che sa che “sometimes you need to close a door to open a window”, ma che è ormai totalmente logorata da un sentimento non ricambiato.

A BOY IS A GUN

Seguendo il parallelo tra musica e parole, in questo pezzo Tyler fa sbollire la rabbia accumulata. La metafora armi/amore continua, rappresentando non più la gelosia, ma impersonificando la persona amata. Infatti con “You’re so mother fuckin’ dangerous, you got me by my neck”, Igor si rende conto di avere a che fare con una vera e propria pistola, qualcosa di protettivo e pericoloso allo stesso tempo. Igor realizza finalmente che questa relazione è tossica per la sua persona, ma nonostante tutto sente il bisogno di compagnia, di lottare per restare affianco a chi si ama in modo masochistico:

How come you are the best to me? I know you’e the worst for me”.

Ancora una volta decide di restarci cercando “scuse” per l’amore non ricambiato completamente (“Why you hide your face from me?”), senza rendersi conto che forse non è amato semplicemente perché non è la persona giusta. Nel finale della canzone sembra come se Igor abbia accettato metaforicamente di lasciare una pistola in mano all’amante, sentendosi protetto finché durerà, ma rimanendo sempre costretto a supplicarlo (“Please don’t shoot me now”) di non tornare dalla sua ex. Ex che ovviamente tornerà nel finale (“You invited me for breakfast, why the fuck your ex is here?”), costringendo cosi Igor, con un pugno in faccia, a svegliarsi e a decidere di chiudere definitivamente questa porta.

Stay the fuck away from me. I ain’t gonna repeat myself, but stay the fuck away from me

PUPPET

Si arriva cosi all’ottava traccia, la più geniale dell’album, sempre sulla linea di utilizzare cambi musicali per sottolineare corrispondenti cambi lirici.

I wanna talk, I wanna call you and talk I wanna walk to your front door and knock“.

Gia all’inizio è chiaro come Igor abbia fallito con i suoi propositi, e stia già cercando di riprendersi ciò che ha lasciato. La bellezza di questo pezzo e dell’album in generale è proprio questa: esprimere quanto sia difficile, da innamorati, essere coerenti con se stessi. Paragonando così l’innamoramento ad una vera e propria ubriacatura, con tutti i lati positivi e negativi che ne conseguono, il pezzo ci porta in una discesa struggente nella depressione di Igor.

L’alter ego di Tyler è ormai come un alcolizzato “God, that’s all I want, other than air, oxygen and financial freedom, yeah, I want your company, I need your company“. Il paragone diventa davvero reale e triste quando Igor si rende conto che alla fine lui è solo “Your Puppet, you control me”. Igor è un burattino nelle mani di un’altra persona, che indirettamente ne influenza le giornate e ogni singola azione.

I am startin to wonder, is this my free Will or yours?”.

Ormai non è più in grado di provare emozioni per altro o altri, l’amore ha bruciato tutto diventando velenoso per l’anima. Velenoso al tal punto che per la seconda volta nel finale “at some Point, you come to your senses”, svegliandolo forse definitivamente.

WHAT’S GOOD

Il viaggio prosegue con il pezzo più aggressivo/rappato dell’album, e paradossalmente, a mio parere, il meno riuscito (nonostante abbia avuto un grande successo tra i puristi, tanto da essere un serio candidato al Grammy di categoria). Dal punto di vista del testo possiamo incontrare una sorte di “sospensione” della trama, con un flashback nella vita del vero Tyler. Infatti, in linea con la tradizione rap americana, il tema della canzone è la difficoltà di raggiungere la vetta, ma anche quanto è bello guardare il mondo da lassù, una volta che ci si arriva.

GONE, GONE/ THANK YOU

La decima traccia è in realtà composta da due metà separate e connesse allo stesso tempo, grazie alle magie del chimico Tyler, che compone un altro capolavoro. “My love is gone”, ormai è chiaro, Igor ha “perso” la battaglia contro la sua rivale. L’amore della sua vita ha fatto una scelta, e quella scelta non è lui.Or maybe it’s a just dream that I can’t seem to wake up for” nonostante questo, il suo viaggio emotivo è stato talmente intenso e surreale allo stesso tempo da l’idea di essere tutto un sogno, sicuramente destinato a finire al momento del risveglio. Igor ha ormai cambiato il suo atteggiamento, non è più una sensazione di rabbia verso la persona che l’ha rifiutata ma quasi un senso di pace per aver avuto la possibilità di aver vissuto emozioni simili. Perchè Tyler si rende finalmente conto che ciò che importa non è il traguardo ma il viaggio, al punto da essere disposto a riviverlo d’accapo.

Want me do it over? Everything

I DON’T LOVE YOU ANYMORE

Nella penultima traccia Tyler prosegue con la propria opera di auto-convincimento, come se amare fosse qualcosa che si può decidere di accendere e spegnere a proprio piacimento, come una lampadina. “I don’t love you no more, tell me where to go”: Igor è pronto a spegnere la luce di questa relazione, ma allo stesso tempo si sente perso e vuoto nel buio in cui è stato lasciato.

ARE WE STILL FRIENDS?

Chi non ha mai sentito o detto questa frase alla fine di una relazione? E proprio come la fine di un relazione, di un film su questa relazione, l’album si chiude così. Tyler non vuole perdere la persona per sempre, ma allo stesso tempo sa che non tagliare definitivamente col passato rischia di lasciarlo in un limbo. Lasciarlo al buio senza la possibilità di accendere la luce di una nuova relazione, di andare avanti e amare un altro.

Are we still Friends? ( this can’t end)Are we still Friends? ( I still wanna say hi)Are we, are we, are we, are we still Friends?

di Stefano Frisenna, all rights reserved

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