Il grido di allarme della Tunisia

di Redazione The Freak

Il grido di allarme della Tunisia

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Il grido di allarme della Tunisia

di Redazione The Freak

Un nutrito gruppo di difensori della società civile tunisina, che rivendica le libertà acquisite ed anzi vuole ampliarle reclamando la specificità tunisina di Paese libero e democratico soprattutto dopo la cosiddetta Rivoluzione dei Gelsomini, denuncia alcuni tentativi, fatti in sordina, approfittando dell’attenzione che il mondo intero sta riversando sul Covid-19, per far approvare delle leggi antidemocratiche che farebbero arretrare la società tunisina in tema di diritti. Per far questo Azza Badra, Soha Ben Slama, Ayda ben Chaabane, Faouzia Chabaane, Aziza Mzoughi, Zohra Karafi, Sami Ben Hamida, Oufa Ouziri, Fartma Ghorbal, Zahra Marrakchi, Nadia Saiji, Nabila Hamza, tutte/i attivisti nella società civile hanno pubblicato questo documento (qui tradotto dal francese), quasi un manifesto, un grido di allarme per quanto sta succedendo in Tunisia nella quasi indifferenza delle istituzioni. Nel testo si legge quanto segue:

Articolo 2 della Costituzione tunisina: “La Tunisia è uno Stato civile, fondato sulla cittadinanza, la volontà del popolo ed il primato del diritto. Il presente articolo non può essere oggetto di revisione costituzionale”.

In un momento in cui l’Umanità intera è in pericolo per via di una pandemia causata dal Coronavirus e che gli sforzi di tutti i popoli sono all’ unisono per fronteggiarla, la Tunisia- fino ad ora esempio nel mondo per la sua rivoluzione che si voleva promotrice di democrazia nel Paese in assenza di quest’ultima, si trova ora in pericolo nell’ essenza stessa del suo Stato Civile. Assistiamo, da qualche tempo a svariati tentativi di annichilire lo Stato Civile dividendo il Paese e questa constatazione è sempre più allarmante dalle ultime elezioni legislative. Il Sindaco di Kram, ridente città situata tra Tunisi e Cartagine, il cui Comune è gestito da un eletto di obbedienza islamista, avvocato di formazione, il quale ricorda sempre di aver frequentato l’Università di stampo “bourguibiano” e che quell’ Università ha fatto di lui l’avvocato che è adesso e non ciò che egli è diventato, ovvero un usurpatore delle libertà ed un pirata tramite l’appropriazione indebita della Costituzione. Questo Sindaco che non ha mai smesso di farsi notare con delle decisioni unilaterali e anti-costituzionali come l’imposizione, ai neo genitori, di nomi che facessero riferimento al Corano, un fatto inedito dall’ Indipendenza della Repubblica Tunisina civile, violando così le fondamenta essenziali delle libertà, oggi prosegue  con l’instaurazione del “Sandouk El Zeket” (fondo di solidarietà islamica). Egli si sente immune ed impermeabile alla Costituzione, anzi, si sente al di sopra di tutte le leggi. Il silenzio assordante del Presidente della Repubblica e del Capo del Governo ci chiamano in causa. Al contrario, questo sindaco beneficia dell’avallo del Ministero della salute e quindi viene da porsi qualche domanda. D’altro canto, il Ministero della tutela così come il Governatore di Tunisi si sono pronunciati contrariamente. C’è da perdersi in questo marasma. L’essenza stessa del nostro essere tunisini è messa in pericolo da questi T.G.M. (tunisini geneticamente modificati). Questo sindaco continua dunque il suo percorso nella destrutturazione del nostro Paese instaurando il “Sandouk Zeket” (fondo di carità islamica); ora la Tunisia è uno Stato Civile e le Municipalità ne sono l’espressione, lo Stato possiede tutte le strutture, così come i fondi di solidarietà nazionale. Questo progetto è anticostituzionale e anche  se si volesse scavare in fondo il “sandouk el zaket” come è stato concepito è anche opposto alla religione musulmana dal momento che il zaket (o dono) è libero e si fa quando si vuole, a chi si vuole, e quanto si vuole. Il Ministero degli Affari Religiosi è l’istituzione statale che avrebbe la legittimità di organizzare il “Sendouk el Zeket”. Il Corano è chiaro su questo punto, la libertà del dono è in funzione delle proprie possibilità, altrimenti queste azioni avrebbero poco spazio al libero arbitrio che si troverebbe in pregiudizio in particolare quello delle persone vulnerabili. La zekket è uno dei cinque pilastri fondamentali dell’islam e non salta fuori dalla volontà di un Sindaco. Noi siamo favorevoli al dono volontario senza equivoci, senza i quali lo Stato non potrebbe funzionare. Molte associazioni umanitarie, di sviluppo, sono salvifiche nel nostro Paese e nel mondo. Sono loro che  ci riportano alla nostra umanità. La creazione del “Sondouk el Zeket” com’è stato concepito da questo Sindaco, non è altro che un ennesimo tentativo, una nuova tappa dell’estremismo verso il quale vogliono portarci questi TGM (tunisini geneticamente modificati) approfittando di questo momento delicato che attraversa l’intero pianeta preso dall’ urgenza del Coronavirus per agire  destrutturando le basi dello Stato Civile in Tunisia. Noi gli diciamo No. Siamo presenti, vivi, non vi lasceremo mai il campo libero. Non riusciranno a dividerci tra cittadini della stessa Nazione, questo modo di agire è diventato obsoleto e ridicolo. Perché tutti i credenti sinceri sono resistenti a questi argomenti. Si tratta del fondamento stesso della nostra Nazione: uno Stato civile. Signor Sindaco di Kram, non potete in alcun modo modificare questo articolo, state commettendo un  reato costituzionale, punito dalla legge. Signor Presidente della Repubblica, voi siete il garante della Costituzione. Signor Capo del governo, aspettiamo un’azione da parte vostra che rimetta l’ordine contro queste azioni anticostituzionali. Tutti gli Stati Civili danno la possibilità di fare dei doni attraverso l’uno per mille delle imposte sui redditi alle organizzazioni religiose e laiche legalmente registrate , degli ospedali, per la ricerca, in tutta trasparenza e legalità. Noi auspichiamo  sensibilizzare, attraverso questo episodio, il resto del mondo che vede in noi un esempio del nostro processo democratico e nella reattività della nostra società civile, nel rispetto dei diritti e delle libertà secondo la Costituzione, i patti e le convenzioni internazionali ratificate dal nostro paese ricordando che, quando la Tunisia tossisce, tutta l’Europa ha la polmonite (certo, c’è il Covid-19 vi direte) ma è per sottolineare che la stabilità della Tunisia è fondamentale per la pace nella regione con un confinante libico in piena effervescenza e instabilità.

di Emanuela Frate, all rights reserved

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