I Ministri si presentano – Intervista per The Freak

di Redazione The Freak

I Ministri si presentano – Intervista per The Freak

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I Ministri si presentano – Intervista per The Freak

di Redazione The Freak

Intervista a cura di Stefy Blood.

I Ministri si presentano così: vestiti da Napoleone e con il loro inconsueto rock. Il gruppo rivelazione degli ultimi anni, è pronto per partire con il nuovo tour “Non finisce così. Ci raccontano un po’ di loro.

Basta fare un salto nella vostra pagina web per farsi un’idea di voi. Sembrate un po’ fuori di testa, ma sicuramente non è così.  L’abito fa o no il MINISTRO? Come vi descrivereste a chi non vi conosce?

Sintetizzando al massimo, siamo dei pessimisti entusiasti – un trio che canta la deriva di quello che vede attorno con sincera gioia di farlo. Per qualche strano motivo, è una condizione rara in Italia – e forse per questo le cose ci sono andate bene.

Il vostro primo album “I soldi sono finiti” conteneva una moneta da un euro all’ interno. Una provocazione per sensibilizzare i consumatori all’ acquisto durante la crisi delle discografia o cosa?

Non abbiamo mai voluto sensibilizzare nessuno all’acquisto. Prima di tutto perchè siamo musicisti, quindi ci piace essere ascoltati – se poi qualcuno ci compra tanto meglio.L’euro ne “I Soldi Sono Finiti”, al di là  di qualsiasi più ampia e legittima interpretazione, nega semplicemente il titolo: c’è scritto “sono finiti” e ti trovi lì un euro che ti dice il contrario. Quello che è successo negli anni a seguire ne è stata la naturale evoluzione: ora che sono davvero finiti, ci rassicurano sul fatto che in fondo ce ne sono ancora. I margini di miglioramento sono quelli di una qualsiasi autopsia.

Sono uscite da poco le vostre prossime date in giro per l’Italia. Si parte da Roma il 18 Novembre. Cosa avete in serbo per chi vi segue? Dateci qualche anticipazione.

Sono i nostri ultimi concerti prima di una pausa molto lunga, quindi abbiamo deciso di fare una scaletta particolarmente sostanziosa – come quelle cene dove ti sfondi per riuscire a risparmiare sul cibo i giorni seguenti. Rispetto alle scalette portate in giro nell’estivo, cambia quasi la metà dei brani, c’è una cover che non facevamo da mille anni e c’è pure un inedito.

Avete chiesto ai vostri fans di scegliere la scaletta. Quanto è importante avvicinarsi al pubblico e coinvolgerlo?

A dirla tutta, non ci piace affatto interfacciarci con il pubblico per questioni di natura artistica, se così si può chiamare. E’ l’unica vera responsabilità  che ci rimane: cosa dire, come dirlo, quando dirlo.E il pubblico è lì a dare un senso a questa tua responsabilità , a renderla reale. Ciò detto, ai nostri concerti è uso del pubblico urlare il nome di canzoni che non eseguiamo da anni: su facebook abbiamo voluto sentire queste urla una volta per tutte, ma per mettere giù la scaletta non ne abbiamo veramente tenuto conto. Ciò detto, il coinvolgimento con chi hai davanti è praticamente tutto durante il live. Si può dire che le canzoni cambino a seconda di quanto è distante la prima fila dal tuo microfono.

Cosa c’è  in cantiere per I ministri? Progetti per il futuro?

In cantiere c’è soprattutto tanta saletta, che nel nostro caso equivale a un seminterrato umido come un bagno turco. Il progetto per il futuro è deumidificarlo.

 

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