I NEVERENDING LOVERS, HIP-HOP TRA ITALIA, USA E AMERICA LATINA

di Paolo Pugliese

I NEVERENDING LOVERS, HIP-HOP TRA ITALIA, USA E AMERICA LATINA

di Paolo Pugliese

I NEVERENDING LOVERS, HIP-HOP TRA ITALIA, USA E AMERICA LATINA

di Paolo Pugliese

Ciao Alessio, ciao Mattia, benvenuti su The Freak! Da dove venite musicalmente? Come siete arrivati all’hip hop?

Grazie ragazzi, è un piacere essere qui! Veniamo da due mondi totalmente diversi,

Mattia: io vengo dalla scena hip hop italiana, Primo Brown è colui che mi ha fatto innamorare di questo mondo: secondo me è sempre stato una spanna sopra tutti, con lui poi sono venuti Rancore, Coez, Murubutu e tanti altri. Da piccolo avevo una passione per il crossover che continua ancora oggi ad influenzarmi nel mio modo di fare rime.

Alessio: io vengo dal classico percorso chitarristico. All’inizio ho cominciato con i classici del rock, poi mi sono indirizzato di più verso il panorama blues: Hendrix è stata ovviamente una scoperta fondamentale, la prima volta che ho sentito un suo pezzo sono rimasto folgorato da quel modo di suonare e ancora oggi tanto della mia musica e del mio modo di interpretare la chitarra viene da lì. Poi grazie ad amici ho scoperto l’hip hop, in particolare quello americano e da lì me ne sono innamorato.

Tra di noi c’è un continuo scambio di idee e di “visione” musicale, ci completiamo a vicenda, ascoltiamo musica di tutti i tipi, ormai, e quasi sempre abbiamo idee che coincidono riguardo ad un certo modo di concepirla.

Il progetto TNL nasce proprio da questo, dalla voglia di mescolare mondi che apparentemente sono distanti anni luce ma che cerchiamo di far coincidere in una chiave Rap-Hip-Hop.

El Viaje, il primo singolo del nostro disco, ne è una dimostrazione. C’è dentro un po’ di tutto, addirittura atmosfere mediterranee e più di un pizzico di Flamenco.

Per questo dobbiamo ringraziare Francesco Pezzopane, che ha collaborato con noi al brano, dandogli un tocco latino con la sua chitarra classica, nonché Mario Ciancarella, il nostro produttore, amico di sempre e autore di tutte le linee di basso dei nostri brani. Il suo The Burning Room (lo studio dove produciamo il materiale che poi inviamo a Bentley Records) è diventato un po’ la nostra seconda casa: l’atmosfera familiare che si respira lì dentro ci dà sempre una marcia in più nello svolgimento di tutto il lavoro di arrangiamento e registrazione.

Come avete incontrato Bentley Records? Che differenze avete notato tra le etichette nostrane e quelle americane? Bentley Records è arrivata per caso, durante una serata di relax a casa di amici, abbiamo inviato una demo del nostro primo pezzo insieme, “W.I.C.”, ovviamente senza troppe speranze di ricevere risposta. In realtà dopo qualche giorno ci hanno contattato dicendoci di essere interessati al nostro lavoro e che saremmo potuti diventare la loro prima Band italiana. Il tutto si è concretizzato nel giro di un mese e la cosa ci ha reso oltremodo felici: “fare colpo” su un’etichetta oltreoceano che vanta artisti del calibro di Tommy O (chitarrista storico di Michael Jackson) è motivo di grande orgoglio e uno stimolo importante a produrre musica sempre migliore.

La consacrazione di Chance The Rapper, i nuovi dischi di Kendrick Lamar, Drake e Future: che anno sarà il 2017 per il rap?  Il 2017 sarà l’ennesima dimostrazione che negli states questo rap “moderno”, non è più avanguardia, ma una solida realtà ormai abbondantemente affermata e diffusa.

Le contaminazioni NewSoul, che fanno parte a tuttti gli effetti della musica pop americana, hanno inglobato anche un hip-hop che si distacca molto dall’idea che tutti noi abbiamo del classico old school. È ovvio che la base di partenza siano sempre le fondamenta della vecchia scuola, NWA-Dre-Biggie-2pac-  è altrettanto ovvio però che dopo 30 anni il genere musicale si evolva automaticamente, specialmente il rap che è estremamente influenzato dalle tematiche di attualità, dal luogo di provenienza e dalla condizione sociale. Sviluppo che secondo noi in Italia tarda un po’ ad arrivare, non perché non ci siano i presupposti, ma perché si tende sempre più spesso ad essere tradizionalisti.

Nonostante questo la scena rap italiana è più che viva, noi prendiamo tanta ispirazione dall’hip hop americano, quanto da quello italiano e ci teniamo a dire che ci sono molti artisti che secondo noi portano in alto la bandiera del nostro paese. Comunque il 2017 sarà un anno Fondamentale per il Rap: esce il disco dei The Neverending Lovers!

Quali progetti avete voi per quest’anno invece? C’è un disco in cantiere? Dei live?

Per quanto riguarda i nostri progetti abbiamo in cantiere questo disco, ci stiamo lavorando da mesi e tutte le circostanze positive in cui ci siamo trovati nell’ultimo periodo ma soprattutto un’intesa inaspettata tra noi due ci hanno portato a produrre molto materiale, che sarà il primo mattoncino del nostro percorso.

Il disco uscirà a giugno per Bentley Records, ​sarà ricco di collaborazioni con altri artisti, condividere la nostra musica è una delle cose che ci piace di più. Tra questi, ci sarà anche qualche nome di fama nazionale e internazionale, ma non sveliamo troppo, ci piace l’effetto sorpresa!

Il disco sarà seguito da un tour in Italia e, molto probabilmente, negli States, grazie alla collaborazione con Bentley Records.

di Paolo Pugliese, all rights reserved

 

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