Gotti- il primo padrino

di Gianluca D’Alessandro

Gotti- il primo padrino

di Gianluca D’Alessandro

Gotti- il primo padrino

di Gianluca D’Alessandro

Se nel 2018 decidi di realizzare un mafia movie, è abbastanza impossibile non prendere spunto dai capolavori di Coppola e Scorsese, capisaldi di quel sottogenere. Produrre un film come Gotti – Il primo padrino, diretto da Kevin Connolly, significa perciò attingere dal passato e tentare di non seguire pedissequamente quella formula narrativa che funziona, ma ha detto moltissimo. Dalla difficoltosa gestione del lungometraggio, Gotti – Il primo padrino esce in sala con la consapevolezza di non avere un’idea forte per raccontare l’ascesa e il declino di John Gotti, diventando l’ennesimo clone del mafia movie che non ha quasi più niente da dire.

Da non avere niente, John Gotti riesce a diventare parte della famiglia Gambino costruendo la sua carriera sul sangue, volendo lasciare in eredità qualcosa per cui sia ricordato. Famiglia criminale e privata si mescolano, producendo a volte effetti poco desiderati come l’allontanamento da tutti e tutto, perché Gotti non può venir meno a quelle regole che non sempre possono essere infrante. Amato dalla comunità, i vari processi del protagonista, mettono in luce un forte apprezzamento da quest’ultima, la quale afferma che Gotti era innocente o al servizio delle persone comuni. Continui flashback e flashforward scandiscono la narrazione della pellicola, la quale si muove malissimo inserendo ogni luogo comune che ci si potesse aspettare.

Eredità e famiglia sono le fragili colonne che sorreggono un film molto dimenticabile, il quale non s’impegna mai nel cercare una soluzione differente da quelle già adottate, ripercorrendo quei momenti nella vita di ogni criminale in modo molto scialbo. Neanche la buona performance di John Travolta salva il progetto, il quale ignora alcuni spunti interessanti, come l’amore di moltissime persone che volevano uscisse dalla prigione. In un settembre ricco di film interessanti, Gotti – Il primo padrino scompare dalla programmazione filmica, la quale offre prodotti decisamente più promettenti.

di Gianluca D’Alessandro, all rights reserved

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