Giandotti: “Ancora
poche le donne…”

Giandotti: "Poche donne nei convegni"

La conduttrice di Uno Mattina si racconta tra lavoro e famiglia
"Vorrei intervistare Draghi. Mi incuriosisce Chiara Ferragni"

di Cristina de Palma

Giandotti: “Ancora
poche le donne…”

Giandotti: "Poche donne nei convegni"

Giandotti: "Poche donne nei convegni"

di Cristina de Palma
Giandotti

Giandotti: “Ancora
poche le donne…”

Giandotti: "Poche donne nei convegni"

La conduttrice di Uno Mattina si racconta tra lavoro e famiglia
"Vorrei intervistare Draghi. Mi incuriosisce Chiara Ferragni"

di Cristina de Palma

Monica Giandotti tutti i giorni dà il buongiorno a milioni di italiani. Conduce, assieme a Marco Frittella, Uno Mattina, lo storico programma che va in onda su Ra1 dal 1986. Nel suo passato nella tivù pubblica c’è prima il Tg3 e poi Agorà Estate.

Come inizia la sua giornata lavorativa? Si sveglia all’alba?

“Ho adottato un regime militare: la mia sveglia suona alle 4.45. Per questo ogni sera vado a dormire con mio figlio di 3 anni verso le 9/9.30, quando in tivù inizia la prima serata. Ceniamo tutti e due molto presto”. 

Lei nel giornalismo ha trovato anche l’amore. Vi dividete i compiti in casa con suo marito Stefano (Cappellini – caporedattore del Politico di Repubblica, ndr)? 

“Sì, lui la mattina lavora da casa e il pomeriggio va in redazione fino a tarda sera. Diciamo che ci diamo il cambio, soprattutto per andare a prendere Giulio a scuola, ma riusciamo spesso a pranzare insieme. Tutto molto frenetico, non c’è che dire… meno male che ci sono i weekend per recuperare un po’ di energie (ride, ndr). 

Uno Mattina è un programma contenitore. Avete intervistato tantissimi personaggi del mondo politico, medico e letterario. C’è un ospite che non ha avuto e che vorrebbe tanto avere? 

“Beh, in questo momento sicuramente il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Penso lo vorrebbero tutti (ride, ndr)”. 

E del mondo dello spettacolo?

“Mi incuriosisce molto Chiara Ferragni, entrata da poco nel CdA di Tod’s. Indubbiamente una storia di successo”. 

Oggi si parla tanto di donne. Dopo 170 anni, alla guida della Reuters (prestigiosa agenzia di stampa britannica, ndr) è approdata una donna italiana, Alessandra Galloni. Secondo lei, il ruolo delle donne nei posti di potere sta finalmente emergendo?

“È una notizia bellissima. Ci sono tante donne che ricoprono ormai ruoli di potere, penso a Maria Chiara Carrozza, nominata alla guida del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). C’è ancora tanto lavoro da fare sia chiaro, ma anche in tivù i volti femminili di successo sono ormai tanti: Bianca Berlinguer, Federica Sciarelli o anche Barbara Palombelli, Monica Maggioni. Insomma, sono ottimista. Anche se…”.

Anche se?

“Ci sono ancora troppi convegni dove vengono invitati solo uomini. Spesso vengono a parlare anche di temi femminili. Lì c’è ancora tanta strada da fare”. 

Ha iniziato a fare la giornalista da giovanissima, prima nelle reti locali laziali e poi approdando in Rai con Santoro prima, Bianca Berlinguer poi.  Che consigli si sente di dare a chi vuole intraprendere questo mestiere?

“Ci vuole una grande determinazione e bisogna sempre approfondire perché il rischio di essere superficiali è dietro l’angolo. Oggi paradossalmente ci sono molte più possibilità di diventare reporter, basta un telefonino per documentare il mondo, per essere live subito. Però le regole del giornalismo non cambiano: fondamentale approfondire le cose”.  

Ecco, parlando della questione Astrazeneca… c’è stato un errore di comunicazione da parte dei media?

“La comunicazione è partita innanzitutto dalle autorità sanitarie e i giornalisti non hanno fatto altro che riportare informazioni scientifiche. Ricordo solamente che i vaccini sono l’unica possibilità che abbiamo per uscire da questo incubo pandemico”. 

Che rapporto ha con i social? 

“Non ho Facebook, avevo un account Twitter che però non uso quasi mai. Diciamo che l’unico social che amo è Instagram perché mi piacciono molto le foto. Ma il tempo da dedicare ai post o alle foto è sempre pochissimo, perché sono divisa tra il lavoro di giornalista e quello di mamma”. 

Qual è il primo viaggio che vorrebbe fare, appena sarà possibile tornare a viaggiare?

“Mi piacerebbe andare a Londra con mio figlio. Non abbiamo ancora mai viaggiato con lui. E vorrei tanto visitare il Giappone e tornare in Israele”. 

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