Francia: la sfida
Macron-Le Pen

Francia: al ballottaggio Macron-Le Pen
con l’incognita astenuti

Il secondo turno sarà molto incerto
Marine Le Pen potrebbe vincere questa volta?

di Cristina de Palma

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Macron-Le Pen

Francia: al ballottaggio Macron-Le Pen
con l’incognita astenuti

Francia: al ballottaggio Macron-Le Pen
con l’incognita astenuti

di Cristina de Palma
Macron

Francia: la sfida
Macron-Le Pen

Francia: al ballottaggio Macron-Le Pen
con l’incognita astenuti

Il secondo turno sarà molto incerto
Marine Le Pen potrebbe vincere questa volta?

di Cristina de Palma
5 minuti di lettura

I sondaggi di ieri erano stati abbastanza chiari. Come nel 2017, si giocheranno la sfida dell’Eliseo Emmanuel Macron e Marine Le Pen. I numeri dicono tutto: Emmanuel Macron al 27,6%, Marine Le Pen al 23,4%. 

Terzo incomodo, Mélenchon, leader della sinistra radicale e dei votanti under35, che però non è riuscito a spodestare la candidata di estrema destra, fermandosi al 21,9%. Il candidato Eric Zemmour, novità rilevante di questa tornata elettorale, si è fermato al 7%, dimostrando che in fondo i francesi sono ancora ancorati ad una tradizione politica conservatrice. 

Débacle invece per la destra repubblicana. Valérie Pécresse in tre mesi ha visto la sua popolarità calare di oltre 3 punti percentuali, e ieri si è piazzata quinta con un ben misero 4,8%. 

Ma il vero protagonista è stato, anche in Francia, l’astensionismo.

In una giornata di sole su buona parte del Paese, alle 17 aveva votato il 65% degli elettori, dato in forte calo rispetto al 2017, quando alla stessa ora aveva votato il 69,4% degli aventi diritto al voto, mentre nel 2012 il dato dell’affluenza si attestava al 70%. Un segnale non rassicurante per la democrazia francese, ma anche per il presidente uscente stesso.

Secondo l’istituto Ipsos per la tv pubblica francese, quasi il 27% dei francesi non ha espresso il suo diritto al voto. Al primo turno di 5 anni fa, l’astensione fu del 22,2% al primo turno ma nel 2002, anno del record di non votanti, salì al 28,4%, una cifra record. 

Le reazioni dei candidati

Nel quartier generale della candidata di estrema destra, i risultati non sono stati quelli sperati, ma c’è da dire che rispetto al 2017, i numeri sono stati migliori. Secondo molti analitici politici, Le Pen non ha commesso l’errore di esprimere le sue opinioni in modo così radicale come fece 5 anni fa. Di fronte ad un presidente uscente che deve difendere il suo bilancio presidenziale, Le Pen continua a vedere una sua vittoria possibile. Non è un caso che sia stata la prima candidata a parlare su Twitter, ringraziando “i milioni di elettori che ripongono la loro fiducia in me. Domenica 24 aprile uniamoci per cercare la vittoria”. 

Più euforico invece l’entourage di Macron dove, alla lettura dei risultati, sono esplosi applausi e grida di gioia. Senza troppi giri di parole, Macron vede il bis avvicinarsi sempre più. Malgrado le difficoltà riscontrate in questi 5 anni di governo, il leader di “La République en Marche” incassa il sostegno di oltre 9,5 milioni di francesi.  Un risultato ben augurante per il secondo turno del 24 aprile prossimo. 

I candidati sconfitti chi appoggeranno al ballottaggio?

Ad un passo dal secondo posto, Mélenchon ha visto sfumare la sua possibilità di andare al ballottaggio per la seconda volta. Malgrado la delusione però, il primo commento post risultato è stato quello di chiedere ai suoi elettori di “non dare nemmeno un voto alla Le Pen”. Non è un vero endorsement per Macron, quanto un segnale chiarissimo alla rivale di destra. Da me non avrai mai un solo voto. 

Diverse le posizioni di Anne Hidalgo, Yannick Jadot e Fabien Roussel che invitano a votare Macron e a fare ostruzionismo all’estrema destra. 

L’unico pro Le Pen è stato ovviamente Zemmour, che malgrado le sue divergenze e disaccordi con la leader del Rassemblement National, ha tenuto a precisare che l’uomo da sconfiggere è Macron, colui che ha fatto entrare in Francia 2 milioni di immigrati durante la sua campagna elettorale. 

Ma cosa succederà al secondo turno, il 24 aprile prossimo, resta un’incognita. 

Cinque anni fa, Macron era un giovane politico sconosciuto dai mass media e dal grande pubblico. Oggi, come presidente uscente, è un volto conosciuto e anche criticato. Basti pensare alle manifestazioni dei gilet gialli che hanno agitato i weekend francesi per parecchi mesi nel 2019, oppure alla guerra in Ucraina, dove il Presidente si è sempre mostrato molto cauto rispetto a un intervento delle forze armate francesi. 

Il secondo turno sarà quindi incerto. non molti giorni fa sembrava una passeggiata per il presidente uscente. 

Le reazioni italiane

Anche in Italia, le reazioni non si sono fatte attendere. E lo spauracchio dell’estrema destra agita i sonni di molti politici nostrani. In primis il segretario Pd, Enrico Letta, non usa giri di parole per mostrare la sua preoccupazione per una possibile vittoria dell’estrema destra francese. Una vittoria che sarebbe associata direttamente ad una vittoria di Putin, visto che Le Pen ha sempre mostrato una grande “simpatia” verso il leader russo e non nasconde che vorrebbe la Francia fuori dalla Nato immediatamente.

Diversa ovviamente la posizione del leader della Lega, Matteo Salvini, che ha espresso grande soddisfazione per il risultato francese.

Comunque vada questa nuova campagna elettorale, dove nulla è ancora deciso, l’unica dato certo è che sarà l’ultima battaglia di Marine. Dopo tre tentativi, la leader di estrema destra ha già comunicato che non si candiderà più in caso di sconfitta finale. Con grande rammarico dei suoi militanti che ieri hanno urlato a piena voce “Marine Presidente” forse per l’ultima volta.

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