È iniziato il Formia Film Festival che continuerà fino al 30 aprile al Multisala del Mare di Formia. È stato un inizio col botto: tantissimi ospiti, una bella atmosfera e volti nuovi. Il festival quest’anno vuole promuovere un cinema che lasci spazio ai giovani. E giovani sono i protagonisti assoluti a cominciare dalla madrina, Cristina Marino accompagnata sul palco dal critico cinematografico e giornalista Emanuele Rauco (tra i selezionatori dei film per il festival del cinema di Venezia).

Dopo di lui è salita sul palco una giovane attrice, Laura Adriani, che ha iniziato la sua carriera con I Cesaroni. Oltre alla televisione (ha partecipato a note serie TV come Provaci ancora Prof, Solo per amore, Squadra mobile) ha lavorato molto anche per cinema e teatro. La Adriani, parlando dei suoi prossimi progetti, si è mostrata molto decisa sulle scelte da fare: ha dichiarato infatti che le piacerebbe lavorare ancora in televisione ma alla condizione che questa alzi il livello dei programmi. Si augura dunque che la televisione italiana punti sulla qualità e sui tanti talenti che ci sono.

È poi la volta di Miriam Candurro, nota agli spettatori affezionati di Un posto al sole per il ruolo di Serena, ospite qui al Formia film festival per aver interpretato il film Vieni a Vivere a Napoli con la cui proiezione si chiude la serata. Il film sta riscuotendo un inaspettato e assolutamente meritato successo. Tutti, attori, registi e produttori, stanno facendo il possibile per promuovere questo esperimento cinematografico in cui credono profondamente.

Si tratta, infatti, di un film ad episodi girato da tre registi diversi che racconta una Napoli sempre solare e sempre più multietnica. E. Prisco, E. De Angelis e G. Lombardi girano nella loro città e la guardano da una prospettiva innovativa e interessante. Il film ha il sicuro merito di parlare di un argomento ultimamente molto trattato al cinema, quello dell’immigrazione e dell’integrazione in particolare, con un tono leggero e simpatico. Una commedia godibile dall’inizio alla fine che ci auguriamo sia vista da un pubblico il più ampio possibile, e che The Freak aveva già notato in questa recensione a cura di Alessandra Carrillo.