Il Formia Film Festival dei giovani

di Aretina Bellizzi

Il Formia Film Festival dei giovani

di Aretina Bellizzi

Il Formia Film Festival dei giovani

di Aretina Bellizzi

È iniziato il Formia Film Festival che continuerà fino al 30 aprile al Multisala del Mare di Formia. È stato un inizio col botto: tantissimi ospiti, una bella atmosfera e volti nuovi. Il festival quest’anno vuole promuovere un cinema che lasci spazio ai giovani. E giovani sono i protagonisti assoluti a cominciare dalla madrina, Cristina Marino accompagnata sul palco dal critico cinematografico e giornalista Emanuele Rauco (tra i selezionatori dei film per il festival del cinema di Venezia).

Dopo la proiezione dei cortometraggi in concorso (Una bellissima bugia di Lorenzo Santoni; The maltese fighter di Arev Manoukian; Maria di Francesco Afro De Falco; Tempismo di Gianni Aureli; Stigmate di Antonio Zannone; Più accecante della notte di Diego Bonuccelli; Comevuoichemichiami di Simone Albano), la serata è proseguita con la premiazione dei tanti ospiti presenti.
Formia film festival 2017
Umberto Scipione sul palco
Il primo ad essere premiato è stato Umberto Scipione. Il compositore originario di Formia è stato autore delle musiche di moltissimi film di successo tra cui l’ultimo è Mister Felicità di Alessandro Siani.

Dopo di lui è salita sul palco una giovane attrice, Laura Adriani, che ha iniziato la sua carriera con I Cesaroni. Oltre alla televisione (ha partecipato a note serie TV come Provaci ancora Prof, Solo per amore, Squadra mobile) ha lavorato molto anche per cinema e teatro. La Adriani, parlando dei suoi prossimi progetti, si è mostrata molto decisa sulle scelte da fare: ha dichiarato infatti che le piacerebbe lavorare ancora in televisione ma alla condizione che questa alzi il livello dei programmi. Si augura dunque che la televisione italiana punti sulla qualità e sui tanti talenti che ci sono.

denise capezza
Denise Capezza
Viene poi premiato Davide Marotta, uno degli amici del Festival. L’attore, che ha partecipato ai film di Leonardo Pieraccioni e Alessandro Siani, parla con ammirazione di questi suoi compagni di viaggio e dichiara di essere sempre molto contento di tornare sul palco del Multisala del Mare qui a Formia.
Infine salgono sul palco due giovani e brave attrici napoletane.
Prima è la volta di Denise Capezza, già molto conosciuta all’estero e nota al pubblico italiano per aver interpretato il ruolo di Marinella (la nuora di Scianel) nella seconda stagione della serie TV di grande successo,  Gomorra. Parla della partecipazione a questa serie come di un’esperienza formativa e meravigliosa, un pugno allo stomaco non solo per chi la guarda ma anche per chi la interpreta. Denise è stata inoltre recentemente diretta da Paolo Sorrentino per uno spot e racconta anche di questa esperienza e della grande emozione  (oltre alla grande tensione) provata nel lavorare al fianco di un regista di questo calibro, un’opportunità unica per una una giovane attrice come lei.

È poi la volta di Miriam Candurro, nota agli spettatori affezionati di Un posto al sole per il ruolo di Serena, ospite qui al Formia film festival per aver interpretato il film Vieni a Vivere a Napoli con la cui proiezione si chiude la serata. Il film sta riscuotendo un inaspettato e assolutamente meritato successo. Tutti, attori, registi e produttori, stanno facendo il possibile per promuovere questo esperimento cinematografico in cui credono profondamente.

Miriam Candurro
Miriam Candurro

Si tratta, infatti, di un film ad episodi girato da tre registi diversi che racconta una Napoli sempre solare e sempre più multietnica. E. Prisco, E. De Angelis e G. Lombardi girano nella loro città e la guardano da una prospettiva innovativa e interessante. Il film ha il sicuro merito di parlare di un argomento ultimamente molto trattato al cinema, quello dell’immigrazione e dell’integrazione in particolare, con un tono leggero e simpatico. Una commedia godibile dall’inizio alla fine che ci auguriamo sia vista da un pubblico il più ampio possibile, e che The Freak aveva già notato in questa recensione a cura di Alessandra Carrillo.

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