Dopo i tre film stranieri da vedere, ora vi consigliamo tre film italiani che ci hanno colpito positivamente, o meglio due film e un documentario.
SOUVENIR D’ITALIE – Giorgio Verdelli
Iniziamo proprio dal documentario “Souvenir d’Italie” di Giorgio Verdelli, che racconta la storia di uno dei showman più eleganti, bravi e garbati della storia della televisione italiana: Lelio Luttazzi.
I più giovani forse lo ricordano ospite di Fiorello a “Viva Radio2” nel 2006, ma per i baby boomer Luttazzi era la televisione degli anni ’60, ’70 e ’80. Impossibile infatti dimenticare i suoi duetti musicali con Mina a “Studio Uno” di Falqui.
Il documentario, tramite le testimonianze di Rossana Casale, Bobby Solo, Fabio Fazio, Fiorello, Stefano Bollani, ci porta dritti dritti in un mondo dorato, magico. Luttazzi aveva quella particolarità di essere poliedrico ed umile. Era cantante, musicista (di swing e jazz), arrangiatore, conduttore televisivo, scrittore ed attore.
Però ha sempre mantenuto un profilo basso che lo rendeva unico e molto amato. In questi 98 minuti di racconto (ri)troviamo l’Italia del boom economico, del divertimento ma anche dei casi di malagiustizia (Luttazzi fu coinvolto da Walter Chiari in un processo per droga dal quale ne uscì innocente ma molto segnato psicologicamente).
“Souvenir d’Italie” è la celebre canzone di Luttazzi cantata in tutto il mondo, ed è la colonna sonora di un documentario da vedere per capire l’Italia di oggi ed avere un po’ di sana nostalgia.

La Stranezza – Roberto Andò
Un trio inaspettato quello di Toni Servillo, Ficarra e Picone. Dopo aver impersonato Eduardo Scarpetta nel 2021 in Qui rido io di Mario Martone, Servillo veste i panni di uno dei più importanti drammaturghi italiani, Luigi Pirandello. Ed il risultato è stupefacente.
In questo film, il regista Andò ha voluto immaginare la genesi creativa di una delle opere più rappresentative del teatro di Pirandello, “Sei personaggi in a d’autore”, partendo da un fatto reale: il viaggio di Pirandello nella sua Sicilia nel 1920, dopo parecchi anni di assenza, in occasione degli 80 anni dello scrittore Giovanni Verga.
Durante il soggiorno nella sua Girgenti (Agrigento), conosce due becchini amanti del teatro, Ficarra e Picone, ed osservando le loro avventure ne prende spunto per i suoi personaggi teatrali. Realtà e finzione, dramma e commedia, si fondono con naturalezza in questo film fantasioso e gradevole. Da vedere perché il finale è imprevedibile e solo quello vale tutto il film.

ERA ORA – Alessandro Aronadio
Siamo di fronte ad un’esilarante e commovente romantic comedy su quella stravagante avventura che ci ostiniamo a chiamare tempo. La trama è semplice: Dante (Edoardo Leo) ha un bellissimo rapporto con la fidanzata Alice (Barbara Ronchi), e ne ha uno davvero pessimo con il tempo. Assorbito da mille impegni, arriva sempre in ritardo e ha l’impressione che la sua vita stia scorrendo troppo velocemente. Il giorno in cui compie quarant’anni quell’impressione diventa incredibilmente realtà. Da quel momento Dante si ritrova a saltare in avanti di anno in anno, senza avere più controllo della sua vita. Una sorta di “Giorno della marmotta”, ma senza tornare mai indietro nel tempo.

Una commedia leggera ma che fa riflettere sulla concezione del tempo che abbiamo oggigiorno. Un tempo che ci sembra alla portata di mano, ma che in fondo ci sfugge e viene utilizzato sempre in maniera sbagliata. È un film che consigliamo per iniziare a fare pace con sé stessi e con le mille attività che ci imponiamo di avere, perché come disse Gandhi: “Voi occidentali, avete l’ora ma non avete mai il tempo”.