Ettore Sottsass è stato un architetto e designer italiano la cui attività – legata inizialmente al marchio storico dell’industria italiana Olivetti, quindi allo Studio Alchymia e al gruppo Memphis – introdusse nel mercato e nella vita quotidiana degli italiani alcuni prodotti destinati a diventare oggetti di culto per la bellezza del design, la qualità tecnologica e l’eccellenza funzionale.
Nella sua autobiografia pensata come testamento all’inizio degli anni Duemila dichiara: «Nella mia esistenza tutto è sempre stato vago. Qualche volta ho creduto di no ma poi è venuto fuori che ero stato vago, che non sapevo bene che cosa mi stava succedendo o che cosa io stavo facendo succedere. Per il mio destino come architetto non c’erano dubbi. Non dubitava mio padre e non dubitavo io (…)»
Nato nel 1917, quest’anno si celebra il centenario della sua nascita e le iniziative dedicate a raccontare la sua storia, la sua instancabile attività e ricerca si sono alternate da Milano a Venezia: il FAI in collaborazione con lo studio Charles Zana ha presentato presso il Negozio Olivetti di Venezia – disegnato da un altro Maestro dell’architettura, Carlo Scarpa – Dialogo, una mostra che documenta la produzione ceramica dell’architetto fra il 1957 ed il 1969 con settanta opere in mostra tra vasi, piatti e menhir.
Presso Le Stanze del Vetro sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia la mostra Ettore Sottsass: il vetro curata da Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, espone oltre duecento tra disegni e pezzi realizzati fra il 1947 e il 2007, in la collaborazione con le più importanti vetrerie italiane ed internazionali.
La Triennale di Milano, dedica all’architetto una mostra monografica accompagnata da un libro e da un catalogo. Il titolo della mostra e del libro è There is a Planet, un progetto di Sottsass iniziato negli anni ’90 ma mai realizzato.
Il Vitra Schaudepot della città tedesca gli dedica la rassegna Weil am Rhein e il Met Breuer di New York celebra l’architetto con Ettore Sottsass: Design Radical, una mostra che contrappone le creazioni dell’architetto e designer con le opere degli artisti da lui ammirati (Kandinskij, Klee, Mondrian, Gio Ponti e Fornasetti) e con oggetti dalle collezioni del museo newyorkese.
Ma per chi avesse voglia di intraprendere una conversazione più intima con l’architetto, Scritto di Notte, l’autobiografia pubblicata da Adelphi, è il testo che include episodi d’infanzia e racconti legati a grandi nomi e personaggi che hanno fatto la storia.
Gli incontri con Gianni Agnelli, Roberto Olivetti, Gio Ponti e Hemingway si alternano alle storie di vita quotidiana con il padre e la moglie Fernanda Pivano, contribuendo a definire il ritratto di un uomo che si definiva «amico della gente incerta, perplessa, modesta che cerca di capire e che sempre è nello stato d’animo di uno che non ha capito. Sono amico della gente che ha paura.».
di Elisa Russo, all rights reserved