Esclusiva – 99 Posse: il ritorno tra amore, rabbia e tarantelle

di Redazione The Freak

Esclusiva – 99 Posse: il ritorno tra amore, rabbia e tarantelle

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Esclusiva – 99 Posse: il ritorno tra amore, rabbia e tarantelle

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Rabbia, tanta. Ed era giusto incanalarla in qualche modo, magari diverso dallo sbattere inermi i pugni sul tavolo. Una visione semplicistica forse, ma abbastanza veritiera di come la 99 Posse sia tornata ad incidere dischi e ad esibirsi. Gli artisti napoletani sono tornati in un momento di crisi, questo è visibile a tutti. Ma è proprio in momenti come questi che la musica  e l’ arte in generale, deve intervenire con il senso critico e farci riflettere su quel che sta accadendo.

La 99 Posse è cambiata in questi anni, ma lo spirito probabilmente è rimasto lo stesso. Tra il pubblico, oggi i più giovani cantano “Tarantelle pe’ campà”, mentre tutti ricordano “Curre Curre Guagliò”, “Rigurgito Antifascista”, “Rafaniello” o “Salario Garantito”. Musica che a distanza di anni risulta attuale. Merito dell’artista o demerito del paese è difficile a dirsi. Ma questi sono solo nostri pensieri. Per capire meglio la 99 Posse, non abbiamo fatto altro che chiedere alla 99 Posse. Ci ha risposto Marco Messina.

La 99 Posse è tornata dopo 10 anni. Un ritorno col botto. Tutto quello che non avete detto in questi anni è racchiuso in quest’album? Chi sono questi cattivi guagliuni?

In questi anni ne abbiamo viste di cotte e di crude, non solo noi purtroppo ma tutti gli italiani, la situazione è peggiorata. Per noi i “Cattivi Guagliuni” sono tutti quei bravi ragazzi su cui non si è investito abbastanza. Siamo convinti che laddove qualcuno fa qualcosa di sbagliato, quasi sempre è colpa di una società  che crea questi presupposti. Non è un caso che certe situazioni si verificano solo in determinati posti ad un determinato orario, la gente quando ha fame in qualche modo deve arrangiarsi. Parafrasando un proverbio: “In qualche modo deve pur apparecchiare la tavola. “Cattivi Guagliuni” nasce da questo, da una serie di discussioni che abbiamo fatto sull’ esigenza di rappresentare i dannati della terra che, quando vengono rappresentati, sono dipinti come cattivi.

Il video di Cattivi Guaglioni, primo singolo estratto, è diretto da Abel Ferrara. Avete scelto come location il teatro Marinoni di Venezia simbolicamente occupata nei giorni scorsi dai lavoratori del Teatro Valle di Roma.

Come spesso accade, tutto questo è avvenuto per una serie di fortunate coincidenze. Quando ci siamo seduti attorno ad un tavolo per decidere chi dovesse dirigere il video della 99 posse, abbiamo iniziato a sognare. Nel corso della nostra carriera, abbiamo sempre cercato di fare dei video che assomigliassero a piccoli cortometraggi, andando oltre al semplice playback del gruppo musicale.

Ci siamo ricordati che un gruppo di amici di Napoli aveva creato una casa di produzione cinematografica a Secondigliano – quartiere pieno di cattivi guagliuni –  per poi ricordarci che stavano collaborando con Abel Ferrara, il quale era in zona  per un documentario sul paese natio dei genitori (vicino Sarno). Lo abbiamo contattato –  a lui è piaciuto subito il pezzo – e ci ha chiesto una traduzione. Dopo qualche ora ci ha inviato la sceneggiatura. Per quel che riguarda la location, per via dei suoi impegni, la scelta è caduta su Venezia. Poi lì ci hanno comunicato che era stato occupato il teatro Marinoni dagli stessi ragazzi del teatro Valle. Quindi il tutto è nato da una serie di casi fortuiti!

Le vostre canzoni di 15 anni fa sono attuali ancora adesso, per voi una soddisfazione, per l’ Italia forse è una sconfitta?

Una canzone bella si canta sempre. Ci sono delle canzoni degli anni 60 che vengono ancora cantate dalle persone, seppure siano pezzi completamente distanti dalla realtà . Ci piacerebbe non cantare più “salario garantito”. Eppure la situazione è ancora la stessa. Sentiamo ripetere da mesi che per salvarci dobbiamo adeguarci agli standard europei, ma sono solo quelli che convengono ad una certa tipologia di persone. In tutti i paesi d’Europa, quando una persona perde il lavoro, riceve un sussidio. Perchè non importiamo questo standard? Sempre in Europa, se una donna ha un figlio, questa viene tutelata per diversi anni. In Italia invece le uniche regole alle quali ci dobbiamo adeguare sono quelle volute dalle banche, dalle multinazionali e dalle grandi imprese. Lo slogan che richiama (involontariamente) anche noi è che  il 99% degli italiani non è tutelato, mentre il restante un percento – quello dei Marchionne, dei Berlusconi e degli altri potenti  fa quello che vuole. Dobbiamo renderci conto che ci sono poveri sempre più poveri e ricchi sempre più ricchi. Stiamo andando in una direzione che il 99% della popolazione non vuole.

E cosa può fare quel 99% di popolazione contro il restante un percento?

Troppo spesso si parla – e a ragione – di guerra tra poveri. Quando capirà  l’operaio italiano che il suo nemico non è l’operaio rumeno o marocchino, piuttosto che l’ imprenditore che li sfrutta? Il sistema è sbagliato nel momento in cui si permette ad una fabbrica italiana che va bene e funziona di chiudere i battenti ed aprire laddove la manodopera costa meno. I nemici non sono gli operai stranieri, che lavorano in condizioni disumane. Il giorno in cui il 99% della popolazione capirà  che il nemico è il restante un percento che la sfrutta, le cose cambieranno.

Nonostante tutto, siete sempre stati in prima linea per le grandi battaglie…

Io ho sempre sognato di vivere in un mondo migliore. Non ho figli ma magari un giorno ne avrò e se non dovessi averli, ci sono i figli dei miei amici. Il giorno in cui smetterò di sperare e di sbattermi, la mia vita diventerà  molto triste. Se noi andiamo ad una  manifestazione, o se organizziamo un concerto gratuito a favore della gente che lotta contro le discariche, lo facciamo principalmente per noi. Noi non è Luca, Massimo e gli altri componenti del gruppo. Il Noi sono io, te, la tua vicina di casa. Se iniziassimo a ragionare per il benessere della collettività , le cose andrebbero sicuramente meglio.

Come va il tour e il riscontro con il pubblico dopo questo lungo periodo lontano dalle scene?

Il tour sta andando molto bene, la gente viene e si diverte. Le prime file conoscono già le nuove canzoni dell’ultimo album a memoria, quindi significa che il disco sta avendo una buona diffusione. Il contatto con il pubblico è stato piacevolmente sorprendente. Abbiamo visto che oltre alle persone che ci seguono da tempo, chi viene ai nostri concerti lo fa addirittura da quando aveva 3-4 anni, sulle spalle dei genitori che ci seguivano. C’ è una grossa componente di persone molto giovane, l’ impressione è ottima.

E Meg…

Dire mai o sempre è una sciocchezza. Lo stesso Luca dichiarò che la 99 Posse non sarebbe tornata mai più insieme e si è smentito da solo dopo alcuni anni. Quindi non posso dirti cosa succederà , questo sarà  il fato a stabilirlo. Ti posso dire come è tornata insieme la 99 Posse: ci siamo incontrati ad un concerto di Napoli a sostegno di alcuni studenti che erano stati arrestati durante una manifestazione a Torino. Sulla carta non sarebbe mai successo che ci saremmo potuti riunire ed invece di fare concerti singoli, abbiamo pensato che potevamo ritornare ad essere la 99 Posse.  La nostra è stata un po’ come una storia d’ amore finita: quando però ti guardi negli occhi, riscatta la scintilla e l’amore ricomincia. Magari avevi anche giurato che con quella ragazza non avresti mai ricominciato ed invece… a noi è andata esattamente così. Quindi ricollegandomi a Meg sarebbe stupido dire No o Sì, proprio perchè noi le cose a tavolino non le facciamo. I nostri rapporti sono buoni, abbiamo condiviso tantissime cose insieme e speriamo, succeda quel che succeda, che lei continui a fare le sue cose e che si diverta.

Fonte foto: www.novenove.it


Intervista a cura di Stefy BloodLuca Di Tizio

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