Drive: a real human being and a real hero

di Redazione The Freak

Drive: a real human being and a real hero

di Redazione The Freak

Drive: a real human being and a real hero

di Redazione The Freak


Melodramma metropolitano di un laconico
stuntman senza nome né passato che di giorno si esibisce in acrobazie sui set cinematografici di Hollywood e di notte si vende come autista a noleggio per rapinatori: Ryan Gosling farà  ciò che sa fare meglio in assoluto, ossia guidare. E lo farà  per rimanere in vita e salvare la sua affascinante vicina di casa (Carey Mulligan) da spietati criminali della malavita (Albert Brooks e Ron Perlman).

Tratto dal romanzo omonimo di James Sallis e ispirato ad un film di Walter Hill del ’78, Drive doveva nascere come un blockbuster diretto da Neil Marshall e interpretato da Hugh Jackman. È stato però il danese Nicholas Winding Refn a trasformare 16 milioni di dollari in un noir avvincente, con qualche velleità d’autore e inaspettati scatti di violenza pulp.

Premiato per la miglior regia al 64° festival di Cannes, Refn si era già  fatto notare per Pusher, Bronson e Valhalla Rising, ma è con Drive che dal cinema indipendente europeo approda a quello professionale americano. Pellicole come Vivere e morire a Los Angeles di William Friedkin e Mulholland Drive di David Lynch hanno decisamente ispirato questa brillante regia, resa ipnotica da un’eccezionale colonna musicale anni ’80 che lentamente trascina lo spettatore in una crescente sinfonia di impressionante brutalità .

Il nostro silenzioso eroe, che quasi ricorda Travis Bickle in Taxi Driver, non ci metterà  molto a palesare la sua spiazzante violenza, in una Los Angeles che, dipinta come una provincia deserta e polverosa, sarà  luogo perfetto per adrenaliniche scene di inseguimento in automobile e crudi omicidi in pieno giorno. Le calde tonalità  arancioni, nate dall’elegante fotografia di Newton Thomas Sigel, ci accompagneranno in un mondo capace ancora di regalare attimi di coinvolgente romanticismo, passando da un tenero giro in macchina su un canale d’acqua abbandonato ad un avvolgente bacio consumato a ralenti in ascensore, scene dalla potenza narrativa e stilistica a dir poco commuovente.

Film destinato a diventare un cult!  

Di Giorgio Beltrame

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