Finalmente le deleghe al vice ministro Martone

di Antonio Altieri

Finalmente le deleghe al vice ministro Martone

di Antonio Altieri

Finalmente le deleghe al vice ministro Martone

di Antonio Altieri

Tra spread e BTP nelle ultime settimane ci si è accapigliati su tutto tranne che sulla vera stranezza del governo tecnico. La figura di un silenzioso vice ministro al Welfare, Michel Martone, che non è stato messo nelle condizioni di lavorare. Dalla sua nomina il lavoro di questo vice deve essere stato parecchio avvilente avendo dovuto aspettare un mese e mezzo per essere pienamente operativo, aspettare cioè che il proprio capo, la dr.ssa Fornero, gli conferisse le deleghe che ora finalmente gli consentiranno di lavorare sul serio. Per un governo a tempo determinato come questo, un mese sembra francamente un po’ troppo soprattutto se si parametra l’importanza della tematica al contesto socio-economico che il nostro paese sta vivendo e alle riforme che ci chiedono Europa e mercati. Ci si domanda come mai si è dovuto attendere così tanto per ottenere le deleghe da parte del Ministro Fornero e come mai un giovane collaboratore così autorevole non sia stato reso immediatamente operativo. Questa lentezza ha il sapore di vecchia politica, di quella che ci metteva mesi prima di conferire le deleghe. Per fortuna il suo vice non sembra seguirla su questa strada.

E, ad oggi, sarebbe veramente auspicabile una piena sintonia tra il Ministro ed il suo Vice per il bene del Paese.

Ecco quindi il contenuto delle deleghe nero su bianco: 1) politiche attive e passive del lavoro; 2) relazioni industriali e rapporti di lavoro; 3) politiche dei servizi per il lavoro; 4) occupazione giovanile; 5) rapporti di collaborazione interministeriali nel settore delle politiche giovanili; 6) ammortizzatori sociali.(Da qui potete scaricare il testo completo).

Finalmente di occupazione giovanile, ammortizzatori socialiformazione, mercato del lavoro e relazioni industriali, tematiche che tratteggiano il futuro delle nuove generazioni e dalle quali passa la stabilità  dell’Italia, si occuperà un 38enne che, possa piacere oppure no, sarà  in grado di rappresentare le istanze dei giovani meglio di quanto possa fare un settantenne. Dove sono i rallegramenti per questa roba mai vista prima? È una rottura della prassi politica italiana mai avvenuta prima. Dove sono i giovani che tanto si sono lamentati in passato? Raccogliamoci e diffondiamo la forza di questo nuovo corso.

9 risposte

  1. Finalmente una persona giovane ma soprattutto competente a decidere delle politiche giovanili in tema di occupazione, nella speranza che dia una scossa e inverta la rotta.

  2. Finalmente, ci sono voluti quasi due mesi ma alla fine Nonna Elsa ha capito!!!
    Diamo fiducia ai giovani.
    E lasciamoli lavorare.
    Il vostro tempo è finito. ora tocca a noi, tocca a noi!!!!!

  3. Nonna Elsa? Coraggio di esporsi dell’autore?

    Cambiate pusher!

    Trovo stupido insultare un ministro per via della sua età, infischiandosene della sua reale esperienza. Eh già, perchè essere “meno giovani” può voler dire anche “essere più maturi”. Si, abbiamo passato un brutto periodo con Berlusconi e gli altri, ma non tutti i “nonni” sono vecchi maniaci ignoranti.

    E poi, secondo quale regola essere giovane vuol dire automaticamente essere bravo? E competente? Aspettate almeno i fatti prima di lustrare il sedere a qualche papy della LUISS.

    Ah già, dimenticavo! Questo è l’organo di stampa ufficiale della fabbrica dei nuovi itaglioti..

  4. caro Giorgio,

    Mi trovi d’accordo sui toni dell’articolo, certamente rivedibili, soprattutto nella forma con la quale si apostrofa un Ministro che sta lavorando per il bene del paese.

    Ma questo non deve distrarre l’attenzione da quella che io personalmente ritengo una grande conquista: un trentasettenne a decidere di occupazione giovanile.

    Essere giovani non vuol dire essere bravi, ma non credo che Monti, quando venne fatto professore a ventisette anni, abbia subito tutte le critiche che sta subendo il professore – perché si lui è stato mio professore alla LUISS dei nuovi “itaglioti” come ci chiami tu – solo perché è figlio di qualcuno che prima di lui aveva fatto carriera.

    Ti ripeto lui è stato il mio professore di diritto del lavoro: un corso bellissimo, interessante e coinvolgente, e credimi se ti dico che la passione con la quale l’attuale viceministro ci spiegava le categorie storiche dell’azione sindacale era frutto di un interesse vivo per la materia, e non di un concorso vinto perché raccomandato come in molti oggi sostengono per dargli contro.

    Aspettiamo di giudicarlo nel merito, perché ricopre quel ruolo per trovare le soluzioni ai nostri problemi, e speriamo che siano scelte che diano la scossa ad un sistema troppo bloccato.

    1. Finalmente una risposta onesta.

      Sono d’accordo, l’età di Martone lo spinge, per ora, almeno sul podio delle novità positive.

      “Solo perché figlio di […]”. E’ proprio questo il punto. Monti, Martone, etc. e, perché no, tutti gli “itaglioti” della “futura classe dirigente” … mi chiedo cosa ne sappiano del mondo reale.

      Spero di sbagliarmi, spero che l’evidenza di una casta che addestra ed alimenta se stessa (con soldi pubblici) sia eclissata dall’eccelso lavoro risolutore ed incisivo di Martone.

      Le premesse non sembrano essere esattamente le migliori… [ http://tinyurl.com/6twargs ] – Chissà, magari qualche freak potrebbe scrivere qualcosa a riguardo!

  5. beh dopo il casino di questi ultimi giorni direi che la nomina di questo vice minstro è prob un po’ precipitata ed in linea con la sua fulminea carriera di super non sfigato con amicizie importanti… se questo è il nuovo che avanza siam messi bene!

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